Los Angeles, il ristoratore sardo: «A Palisades incendiati 24 mila ettari, soccorsi in tilt»

12 gennaio 2025 alle 18:52aggiornato il 12 gennaio 2025 alle 18:52

La California continua a bruciare con migliaia di ettari in fumo e una conta dei danni che si fa immensa, mentre i soccorsi cercano di contrastare, ma  a fatica, l’avanzata delle fiamme. Non aiutano i bollettini meteo che annunciano un peggioramento del vento a partire dai prossimi giorni, con l’allerta che resta alta.

Dalla sua casa di Los Angeles, il ristoratore di Sinnai, Vincenzo Porcu (47 anni) traccia un bilancio impietoso, mentre centinaia di case e imprese sono andate distrutte: «Uno spettacolo desolante», racconta Porcu, «la località di Palisades continua a bruciare con oltre 24.000 ettari distrutti e i danni contenuti per il solo 15%. Per ora i venti si sono calmati e stanno arrivando aiuti da tutto il mondo, ma non basta. La macchina dei soccorsi è nel caos più totale».

Emergono più disagi, fra forze aeree e a terra insufficienti per contrastare l’inferno nelle colline attorno alla città: «I vigili del fuoco sono a corto di fondi e le strumentazioni in tilt, fra idranti senza pressione e i soli aerei che tentano di mettere in sicurezza le aeree più a rischio».

Ma la situazione non sarebbe delle migliori anche a nord di Palisades, con altri tre roghi attivi: «A poca distanza da qui», continua il ristoratore, «altri 15.000 ettari di boscaglia e case di recente costruzione sono finiti in cenere.  Idem a Pasadena, dove il quadro è drammatico. Insomma: siamo circondati dal fuoco e la gente è disperata, mentre cresce la rabbia per i fondi governativi tagliati ai vigili del fuoco».

Porcu racconta poi delle sorti dei tanti emigrati sardi: «C'è purtroppo chi ha perso tutto ma è vivo ed è pronto a lottare per la ricostruzione. Mi reputo fortunato, perché vivo lontano da Palisades e dalle zone più a rischio. In questo momento continuo a essere impegnato, offrendo le nostre specialità enogastronomiche a soccorritori e sfollati. La generosità è più forte di tutto».