Un figlio d'arte senza complessi: la bravura di Dorelli anche nell'uscire di scena
I big della politica, dello spettacolo e dello sport un tempo sulla cresta dell'onda oggi spariti dalla scena: che fine hanno fatto?Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Lontano dalla tv dal 2007, quando ci ritorna come ospite a Che tempo che fa nel febbraio dello scorso anno, alla domanda del conduttore Fabio Fazio "Ma dove sei finito?", Johnny Dorelli risponde: "A casa, dove vuoi che sia finito? La mattina mi alzo, mangio due yogurt e una macedonia. Poi leggo i giornali per tre o quattro ore e la giornata è finita".
Una vita volutamente normale e lontana dai riflettori (o da eremita, come ironicamente la definisce uno dei suoi figli, Gianluca) per un grande uomo di spettacolo che ha attraversato da protagonista il panorama italiano in ogni ambito, dal teatro alla tv, dal cinema alla canzone.
Johnny Dorelli, al secolo Giorgio Domenico Guidi, oggi ha quasi 82 anni e nella sua vita di artista ha cantato canzoni diventate talmente celebri che ancora oggi gli italiani – di qualunque età – sono in grado di canticchiarle: Nel blu dipinto di blu, Lettera a Pinocchio, L’immensità, E penso a te, Julia, Love in Portofino e Speedy Gonzales, solo per citarne alcune. Canzoni che hanno fatto di lui un cantante confidenziale, un "crooner": a metà strada tra un interprete di musica popolare e uno di musica jazz che tanto andava di moda negli anni Quaranta-Cinquanta negli Stati Uniti (dove il massimo esponente era Frank Sinatra).
È proprio in America che Giorgio Domenico Guidi trascorre la sua infanzia: nato a Meda il 20 febbraio 1937, ha seguito il padre – apprezzato tenore che si esibisce col nome d’arte Nino D’Aurelio – a New York. Dallo pseudonimo del padre, troppo difficile da pronunciare per gli americani, nasce la “storpiatura” in Dorelli che tanta fortuna gli ha portato.
Figlio d’arte dunque, studia contrabbasso e pianoforte alla High School of Music and Art di New York (quella di Saranno famosi, per intenderci): le cronache raccontano che gli tremavano talmente tanto le gambe nelle prime esibizioni che gliele dovevano massaggiare con l’alcol. “Era mia madre a farlo – ricorda -. La verità è che ero troppo giovane e non volevo esibirmi”.
Ma il talento deve aver avuto la meglio su quella timidezza, tanto che, quando negli anni Cinquanta ritorna in Italia (e viene accolto nella scuderia CGD di Teddy Reno), Johnny Dorelli viene definito un "poliedrico entertainer", capace di fare qualcosa che gli altri davvero non riuscivano ancora a fare: cantare, ballare e muoversi sul palco.
Nel 1958, quando partecipa con Domenico Modugno al primo Festival della Canzone italiana (sale sul palco di Sanremo altre otto volte), cantava già all’americana. Con “Nel blu dipinto di blu” vince il primo premio, vittoria replicata l’anno dopo con “Piove”. Aveva appena 21 anni.
Difficile contare quante canzoni ha interpretato da allora: “Forse troppe - dice lui - Ho avuto la fortuna di cantare tante belle melodie. Cantare è una cosa molto seria. Sono stato sempre molto severo con me stesso, non mi piace buttare via le cose”.
Il successo prosegue negli anni a venire, ma non soltanto nel campo musicale. Un'enorme popolarità arriva dai caroselli tanto che, nel 1963, la Rai gli affida alcuni spettacoli televisivi in cui Dorelli dà prova della sua grande versatilità: cantante, conduttore, attore. Persino comico, con il personaggio di Dorellik, a cui si ispirano anche all’Arnoldo Mondadori Editore per creare il personaggio Paperinik. Poi arrivano i film (Una sera c’incontrammo, L'Agnese va a morire, Pane e cioccolata… ), le commedie musicali e gli spettacoli teatrali. "Aggiungi un posto a tavola" ha un successo clamoroso: il primo di una lunga serie.
Alla sua grande popolarità di artista segue - di pari passo - anche una vita sentimentale piuttosto movimentata. Il suo primo amore è con l’attrice Lauretta Masiero, di 17 anni più grande di lui e con cui ha un figlio, Gianluca, oggi attore e cantante.
A distrarre Dorelli dalla Masiero è Catherine Spaak, di cui si innamora perdutamente. I due si sposano nel 1972 e il matrimonio viene coronato dalla nascita di un figlio, Gabriele. Infine, è il 1979 quando arriva Gloria Guida: nessuno scommetterebbe una lira sui due, si dice siano tanto diversi… Invece restano insieme, hanno una figlia, Guendalina, e nel 1991 si sposano; non contenti, nel 2001 'replicano' in chiesa. Ancora oggi sono felicemente marito e moglie: “Sono stata io a provarci trentotto anni fa”, ammette lei.
Ed è stata proprio la Guida a convincerlo a tornare in tv – nel 2018 - come ospite da Fazio: “Ho pianto quando l’ho visto - ha raccontato in studio – Era dieci anni che non si faceva vedere in video e mi sono emozionata”.
Ma di tornare a cantare non c’è proprio verso: “Perché non canto più? Oramai sono passati dieci anni, sono canzoni del passato”, chiosa.
Un peccato sì, ma una scelta encomiabile in un’epoca in cui altri artisti che hanno fatto la storia della musica italiana, pur di continuare a stare sotto le luci della ribalta sono disposti a tutto. Anche a partecipare a un reality show.
Simona Arthemalle
(Unioneonline)
***
SCOPRI GLI ALTRI ECLISSATI VIP:
- I concorrenti del Grande Fratello
- Gianfranco Fini