Imperdibile per gli appassionati di Formula 1 e per chi ama le emozioni a base di velocità, adrenalina e sprezzo del pericolo, il blockbuster “F1” conquista il grande pubblico fin dal debutto in sala, registrando risultati sorprendenti al box office americano e internazionale. Con protagonista l’inarrestabile Brad Pitt, il film diretto da Joseph Kosinski e prodotto da Apple insieme al pilota Lewis Hamilton, ha esordito negli Stati Uniti con 55,6 milioni di dollari incassati in 3.661 sale, per una media di 15.187 dollari per sala. A livello globale, i numeri si confermano altrettanto solidi: 88,4 milioni di dollari da 78 mercati, per un totale complessivo di 144 milioni.

Il progetto si avvale anche della sceneggiatura firmata da Ehren Kruger e vede la partecipazione di veri piloti di Formula 1, con molte scene girate durante i Gran Premi della scorsa stagione. Le ragioni del successo risiedono innanzitutto nel carisma senza tempo di una star come Brad Pitt che, spinto da una passione decennale per i motori, ha partecipato insieme al co-protagonista Damson Idris a sequenza di guida spettacolari e ad alto tasso di realismo. I risultati al botteghino colpiscono ancora di più considerando che si tratta di un film rivolto principalmente a un pubblico adulto e non legato ad alcun franchise preesistente.

La trama segue la storia di Sonny Hayes, ex pilota di Formula 1 che, dopo un grave incidente, decide di ritirarsi dalle corse. A riportarlo in pista è l’amico Ruben, proprietario del team APXGP, che gli chiede di allenare il giovane e promettente Joshua Pearce. Quella che si presenta come un’opportunità unica di crescita e confronto porterà i due personaggi - profondamente diversi ma ugualmente bisognosi l’uno dall’altro - a stringere un legame inedito e significativo.

Riflettendo sul successo del film, Brad Pitt ha parlato con Entertainment Weekly, ammettendo che il progetto non sarebbe mai nato senza il contributo fondamentale di Lewis Hamilton: “Non credo che avremmo potuto realizzare questo film senza Lewis Hamilton. Quando il regista Joseph Kosinski ha avuto l'idea e ha detto: voglio mettere gli attori in auto su piste vere e immergerci nell'apice di questo sport, sapeva di dover trovare qualcuno che ci guidasse, che ci aprisse quelle porte, che si preoccupasse del realismo. La prima cosa che ha fatto è stata chiamare Lewis”.

Parlando degli sforzi messi in campo dal campione britannico, Pitt ha aggiunto: “Lewis è entrato in gioco e noi andavamo a vedere i weekend di gara. Ci ha aperto le porte, ci ha presentato tutti i team principali e i piloti. Abbiamo fatto una serie di incontri mentre cercavano di sviluppare la storia. Poi si è seduto con noi e abbiamo avuto un incontro di 12 ore a Londra, dove gli abbiamo proposto tutte le nostre idee: che ne dici di questo? Che ne dici di quello? E lui ci raccontava e descriveva la sua esperienza”.

Anche dal punto di vista tecnico, Hamilton ha fornito indicazioni essenziali per mettere il regista e il cast nelle migliori condizioni di lavoro. Joseph Kosinski ha raccontato: “Mi ha detto che usano le orecchie quando guidano. Il suo udito gli dice quanto è vicino al muro, quanto è vicina l'auto dietro di lui, di che auto si tratta. Riconosce il suono del motore. Riesce a sentire la marcia inserita, semplicemente perché tutti i loro sensi sono sintonizzati su queste auto”.

Ma tra una sfrecciata e l’altra sull’asfalto, Brad Pitt ha colto l’occasione per impartire qualche consiglio alle nuove generazioni di attori. In un episodio del podcast New Heights, ha dichiarato: “Mi piace guardare cosa ci riservano le nuove generazioni. Vedere cosa devono affrontare e anche il modo in cui affrontano le situazioni. Sento che si divertono di più. Noi eravamo un po' più rigidi e dovevamo concentrarci sulla recitazione. Ma non ci svendevamo. Oggi invece c'è questa idea del: ehi amico, possiamo essere artisti in molti ambiti diversi. E quindi facciamolo e divertiamoci”.

E con una dritta che suona quasi come un monito, ha aggiunto: “I giovani si lasciano incastrare in questioni come: devono avere un franchise o un supereroe o qualcosa del genere, e io continuo a ripetergli: non fatelo. Non fatelo. Moriranno”.

© Riproduzione riservata