Nel settembre di dodici anni fa Jorge Maria Bergoglio arriva nel capoluogo della Sardegna, prima viaggio dal giorno dell’elezione: decine di migliaia di fedeli attendono il suo arrivo davanti alla basilica
A Roma il Corte d’appello il processo di revisione sulla condanna all’ergastolo a carico del pastore Beniamino Zuncheddu si avvicina a grandi passi verso la svolta
A Roma nel processo di revisione il superstite della strage di Sinnai rivela di aver visto la foto di Beniamino Zuncheddu (il pastore di Burcei condannato all’ergastolo) prima di incontrare il pm: gli fu mostrata, dice, da un poliziotto che lo convinse della responsabilità dell’uomo raffigurato nell’immagine.
Nella crisi generalizzata della stampa si inseriscono anche comportamenti deprecabili come la diffusione illecita delle copie digitali sulle piattaforme di messaggistica istantanea
Solo nel settembre 2023, nonostante le prime udienze si fossero tenute nel 2021, in Corte d’appello a Roma comincia il procedimento che deve verificare l’eventuale correttezza (o meno) della sentenza con cui nel 1992 il pastore Beniamino Zuncheddu di Burcei fu condannato all’ergastolo quale responsabile del triplice omicidio
Quasi trent’anni dopo la condanna all’ergastolo, il pastore Beniamino Zuncheddu vede aprirsi una speranza: detenuto dal febbraio 1991, si rivolge a un giovane avvocato sulcitano che trova il modo per aprire una crepa nella sentenza definitiva pronunciata nel 1992
Condannato in via definitiva, il pastore di Burcei a tempo debito comincia a chiedere l’accesso ai benefici della pena ma, pur avendone diritto secondo i giudici della Corte suprema, riceve solo dinieghi dalla magistratura cagliaritana
A nulla servono le tesi della difesa sul collegamento col sequestro di Gianni Murgia avvenuto tre mesi prima e sull’inattendibilità del superstite: elementi che oltre trent’anni dopo saranno alla base della revisione
Vietato pubblicare passaggi integrali delle ordinanze di custodia cautelare per «tutelare» i nomi di altre persone citate ma estranee alle indagini. Ma se si tratta di criminali comuni, e non di colletti bianchi, nessuno protesta. E gli editori rischiano multe milionarie
La partita è costata agli ospiti la sconfitta a tavolino (3-0 ), una multa per la società, l’inibizione di un dirigente sino a febbraio e la squalifica di tre giocatori
In primo grado i giudici della Corte d’assise di Cagliari danno credito ai testimoni (nonostante le diverse versioni su episodi determinanti) e condannano il pastore di Burcei quale responsabile della strage di Sinnai commessa nel gennaio del 1991 a Cuile is Coccus
Dopo l’iniziale reticenza dovuta alla paura di «essere ammazzato», il sopravvissuto all’eccidio cambia rotta e sostiene di poter riconoscere l’omicida, che aveva agito «a volto scoperto» e non , come detto in precedenza, con una calza di nylon sul volto. Poi il superstite Luigi Pinna fa il nome: «Beniamino Zuncheddu», pastore di Burcei.
La sera dell’8 gennaio 1991 sulle montagne di Sinnai, a ridosso di Burcei, vengono uccise tre persone al lavoro nell’ovile Cuile is Coccus. La quarta si salva e sarà decisiva nell’incriminare il pastore Beniamino Zuncheddu come presunto responsabile
Beniamino Zuncheddu ha scontato 33 anni di carcere quale responsabile, secondo una sentenza definitiva di condanna all’ergastolo, della strage di Sinnai commessa nel gennaio 1991. Decisione ritenuta dubbia già allora e cancellata lo scorso gennaio a Roma nel processo di revisione
Sparisce una figura storica del calcio, sostituita da coni lungo il perimetro di gioco sui quali appoggiare il pallone. Ma i veri problemi del calcio sono altri
In tutta Italia si ripetono episodi di violenza, il sovraffollamento è un problema diffuso, le condizioni di detenzione peggiorano la situazione e il Governo sembra incapace di intervenire con provvedimenti davvero utili attirandosi le critiche di avvocatura e magistratura