Cronaca Italia

Il mondo del giornalismo e dello sport ricordano oggi Gianni Brera. Esattamente 30 anni fa, il 19 dicembre 1992, moriva infatti Gianni Brera, il decano del giornalismo sportivo, rimasto ucciso all'età di 73 anni in un tragico incidente stradale in provincia di Lodi.  Grande esperto di calcio ma non solo, nelle sue cronache - sulle pagine della Gazzetta dello Sport, del Guerin sportivo, de Il Giorno, Il Giornale e La Repubblica - coniò nel corso degli anni alcuni termini tuttora utilizzati, come contropiede, goleador, libero e melina. E si inventò soprannomi celebri e ingegnosi per i calciatori, come Rombo di Tuono per Gigi Riva, Re Puma per Maradona, Abatino per Gianni Rivera.  A 30 anni dalla morte, è stato invece José Altafini a coniare un soprannome per lui: "Il Pelè dei giornalisti". (Unioneonline/l.f.)
Il mondo del giornalismo e dello sport ricordano oggi Gianni Brera. Esattamente 30 anni fa, il 19 dicembre 1992, moriva infatti Gianni Brera, il decano del giornalismo sportivo, rimasto ucciso all'età di 73 anni in un tragico incidente stradale in provincia di Lodi.  Grande esperto di calcio ma non solo, nelle sue cronache - sulle pagine della Gazzetta dello Sport, del Guerin sportivo, de Il Giorno, Il Giornale e La Repubblica - coniò nel corso degli anni alcuni termini tuttora utilizzati, come contropiede, goleador, libero e melina. E si inventò soprannomi celebri e ingegnosi per i calciatori, come Rombo di Tuono per Gigi Riva, Re Puma per Maradona, Abatino per Gianni Rivera.  A 30 anni dalla morte, è stato invece José Altafini a coniare un soprannome per lui: "Il Pelè dei giornalisti". (Unioneonline/l.f.)
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 19 dicembre 1992, addio a Gianni Brera

Trent'anni fa il grande giornalista sportivo moriva in un tragico incidente

Pope Francis during the general audience in St.Peters Place, Vatican City, 15 March 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Pope Francis during the general audience in St.Peters Place, Vatican City, 15 March 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 17 dicembre, auguri a Papa Francesco

Il Santo Padre compie oggi 86 anni

Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 7 dicembre 1959, l'ingresso delle donne nella Polizia

Solo due i ruoli previsti: ispettrice e assistente

Il comico Maurizio Crozza durante la serata finale del Festival di Sanremo, 22 febbraio 2014. ANSA/CLAUDIO ONORATI
Il comico Maurizio Crozza durante la serata finale del Festival di Sanremo, 22 febbraio 2014. ANSA/CLAUDIO ONORATI
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 5 dicembre, Maurizio Crozza compie 63 anni

Il comico genovese è nato  nel quartiere di Borgoratti nel 1959

epa07623560 (FILE) - Music mogul Jay-Z watches game five of the American League Division Series playoffs between the New York Yankees and the Detroit Tigers at Yankees Stadium in the Bronx, New York, USA, 06 October 2011 (reissued 04 June 2019). According to media reports, Jay-Z has accumulated a fortune that surpassed 1 billion US dollar, becoming the first hip-hop artist to do so. His assets include real estate, investments in art, and stakes in liquor, fashion and music streaming companies. EPA/JUSTIN LANE
epa07623560 (FILE) - Music mogul Jay-Z watches game five of the American League Division Series playoffs between the New York Yankees and the Detroit Tigers at Yankees Stadium in the Bronx, New York, USA, 06 October 2011 (reissued 04 June 2019). According to media reports, Jay-Z has accumulated a fortune that surpassed 1 billion US dollar, becoming the first hip-hop artist to do so. His assets include real estate, investments in art, and stakes in liquor, fashion and music streaming companies. EPA/JUSTIN LANE
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 4 dicembre, buon compleanno a Jay-Z

Il rapper americano, produttore discografico e imprenditore, compie 53 anni

Era il 3 dicembre del 1992, trent'anni fa, quando  Va all'asta come Nft, cioè un certificato digitale, il primo sms della storia.   Fu trasmesso da Vodafone il 3 dicembre del 1992, attraverso la rete dell'azienda, e ricevuto da Richard Jarvis, dipendente della compagnia, durante una festa di Natale. Conteneva solo 14 lettere: "Merry Christmas". Ora il messaggio viene messo all'asta dall'agenzia francese Aguttes. L'acquirente potrà pagare la somma tramite Ethereum, una delle criptovalute più in voga, insieme ai Bitcoin. L'asta si svolgerà il 21 dicembre e Vodafone devolverà il ricavato della vendita all'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. "Il primo libro stampato, la prima telefonata, la prima email: tutte queste invenzioni hanno cambiato la nostra vita e la nostra comunicazione nel mondo. Questo primo sms ricevuto nel 1992 è una testimonianza storica del progresso umano e tecnologico. Ha trasmesso un messaggio di gioia, 'Buon Natale'" ha detto Maximilien Aguttes, responsabile della casa d'aste. Il certificato Nft, in gergo token, garantirà la titolarità di una replica unica e dettagliata del primo messaggio mai trasmesso. Quello del primo sms, è solo l'ultimo degli esperimenti in Nft, diventati popolari in questo 2021. I token non fungibili, infatti, hanno rivoluzionato il mercato dell'arte e anche il codice sorgente del World Wide Web, creato da Tim Berners-Lee, è stato messo all'asta lo scorso giugno per circa 5,4 milioni di dollari. 3 dicembre 1992 - Il primo SMS della storia è viene inviato dall'ingegnere britannico Neil Papworth da un computer a un cellulare sulla rete GSM Vodafone: il testo del messaggio era "MERRY CHRISTMAS". / 1994 - Il 3 dicembre Sony lancia sul mercato la prima PlayStation, segnando l'inizio di una nuova era per l'home gaming. (Unioneonline/D)
Era il 3 dicembre del 1992, trent'anni fa, quando  Va all'asta come Nft, cioè un certificato digitale, il primo sms della storia.   Fu trasmesso da Vodafone il 3 dicembre del 1992, attraverso la rete dell'azienda, e ricevuto da Richard Jarvis, dipendente della compagnia, durante una festa di Natale. Conteneva solo 14 lettere: "Merry Christmas". Ora il messaggio viene messo all'asta dall'agenzia francese Aguttes. L'acquirente potrà pagare la somma tramite Ethereum, una delle criptovalute più in voga, insieme ai Bitcoin. L'asta si svolgerà il 21 dicembre e Vodafone devolverà il ricavato della vendita all'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. "Il primo libro stampato, la prima telefonata, la prima email: tutte queste invenzioni hanno cambiato la nostra vita e la nostra comunicazione nel mondo. Questo primo sms ricevuto nel 1992 è una testimonianza storica del progresso umano e tecnologico. Ha trasmesso un messaggio di gioia, 'Buon Natale'" ha detto Maximilien Aguttes, responsabile della casa d'aste. Il certificato Nft, in gergo token, garantirà la titolarità di una replica unica e dettagliata del primo messaggio mai trasmesso. Quello del primo sms, è solo l'ultimo degli esperimenti in Nft, diventati popolari in questo 2021. I token non fungibili, infatti, hanno rivoluzionato il mercato dell'arte e anche il codice sorgente del World Wide Web, creato da Tim Berners-Lee, è stato messo all'asta lo scorso giugno per circa 5,4 milioni di dollari. 3 dicembre 1992 - Il primo SMS della storia è viene inviato dall'ingegnere britannico Neil Papworth da un computer a un cellulare sulla rete GSM Vodafone: il testo del messaggio era "MERRY CHRISTMAS". / 1994 - Il 3 dicembre Sony lancia sul mercato la prima PlayStation, segnando l'inizio di una nuova era per l'home gaming. (Unioneonline/D)
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 3 dicembre 1992, inviato il primo sms della storia

Contava appena due parole: "Merry Christmas", "Buon Natale"

Pablo Emilio Escobar Gaviria (/ˈpaβlo eˈmiljo eskoˈβaɾ gaˈβiɾja/; Rionegro, 1º dicembre 1949 – Medellín, 2 dicembre 1993) è stato un criminale e politico colombiano, uno dei più noti e ricchi trafficanti di cocaina e marijuana della storia. Conosciuto come L'imperatore della cocaina, è considerato essere stato il criminale più ricco in assoluto, con un patrimonio stimato di oltre 76 miliardi di dollari nei primi anni 80; patrimonio aumentato in seguito, con una media di guadagno che si aggirava intorno ai 90 milioni al giorno, ovvero più di 30 miliardi l'anno. Ancora oggi è classificato come il più potente e ricco narcotrafficante della storia superando, alla guida del cartello di Medellín, il cartello di Sinaloa, di Calí e di Guadalajara. È stato anche il più sanguinario, responsabile diretto e mandante della morte di un numero imprecisato di forze di polizia colombiane, agenti statunitensi, civili e 4 persone candidate in politica. Nel 1982 ha inoltre avuto una breve carriera politica, venendo eletto alla Camera dei rappresentanti della Colombia.[1] Nel 1991 Escobar si consegnò spontaneamente alle autorità colombiane per evitare l'estradizione negli Stati Uniti, consapevole che non avrebbe potuto avere la stessa influenza che ebbe in Colombia. Il processo con cui Pablo Escobar giunse ad un accordo con il governo della Colombia che evitasse l'estradizione è stato raccontato da Gabriel García Márquez nel suo libro Notizia di un sequestro.[26] In questo libro si spiega come Pablo Escobar avesse ordinato una serie di sequestri di giornalisti colombiani molto importanti per forzare la mano al governo colombiano affinché accettasse di non estradarlo negli Stati Uniti. Tra i sequestrati c'erano Diana Turbay, Maruja Pachón e Beatriz Villamizar (rispettivamente moglie e sorella di Alberto Villamizar che avrebbe avuto un ruolo determinante nel finalizzare l'accordo tra governo e Pablo Escobar), Pacho Santos e Marina Montoya. Escobar fu rinchiuso nella sua prigione privata di lusso, La Catedral, che gli fu permesso di costruire come ricompensa per essersi costituito. Aveva infatti negoziato un accordo con il governo colombiano che prevedeva 5 anni di confinamento obbligatorio nella sua prigione in cambio di non essere estradato. Il premio Nobel per la letteratura Gabriel García Márquez scrive nel suo libro che quando Pablo Escobar vi entrò, questa avesse davvero l'aspetto di una prigione, ma come in meno di un anno fosse stata trasformata in una lussuosa fortezza. Ciò provocò uno scandalo, tanto più che Escobar mostrava ben poco rispetto per gli accordi, essendone uscito più volte per assistere a partite di calcio, fare compere a Medellín, frequentare luoghi pubblici e feste. Lui stesso invitò la nazionale di calcio colombiana a giocare una partita nel campetto adiacente alla sua prigione. In seguito il portiere Higuita saltò il Campionato del mondo del 1994 poiché riconosciuto colpevole di favoreggiamento della prostituzione. Sulla stampa locale apparve un articolo con foto della cella piena di ogni comfort, nel quale si rivelava che Escobar aveva fatto uccidere molti suoi soci in affari che erano andati a trovarlo a La Catedral. Membri della Bloque de búsqueda unità operativa della polizia colombiana e il cadavere di Escobar il 2 dicembre 1993 Il 22 luglio 1992 il governo decise di spostare Escobar in una prigione più convenzionale, ma i suoi contatti gli permisero di conoscere gli intenti del governo e di evadere al momento giusto da La Catedral. Nello stesso anno il reparto speciale dell'esercito statunitense Delta Force (e poi anche quello della marina dei Navy SEAL) furono dispiegati per la sua cattura. Con l'acuirsi del conflitto crebbe il numero dei suoi nemici e un gruppo conosciuto come Los Pepes, che riuniva i perseguitati da Pablo Escobar e dai suoi complici, cominciò una sanguinosa campagna nella quale più di trecento tra collaboratori e parenti di Escobar vennero uccisi e gran parte delle loro proprietà distrutte. Alcuni osservatori, tra cui Rolando Rubio, Angel Feijoo e Maite Alvarado affermano che i membri del Bloque de búsqueda e delle intelligence statunitense e colombiana, nei loro sforzi per punire Escobar, fossero collusi con Los Pepes o comunque coordinassero le attività del Bloque de búsqueda e dei Los Pepes. Questo coordinamento sarebbe stato raggiunto tramite la condivisione delle informazioni di intelligence, per permettere ai Los Pepes di smontare la macchina organizzativa che proteggeva Escobar e i pochi alleati rimasti. Tutto ciò porta a discutere circa il ruolo che gli Stati Uniti d'America hanno giocato nel raccogliere informazioni di intelligence, poiché parte di queste furono poi utilizzate daiLos Pepes nelle loro azioni di giustizia sommaria. A ogni modo, la guerra contro Escobar terminò il giorno dopo il quarantaquattresimo compleanno del narcotrafficante, il 2 dicembre 1993, quando una squadra colombiana di sorveglianza elettronica, il Bloque de búsqueda, utilizzando la tecnologia della triangolazione radio fornita dagli Stati Uniti, lo localizzò e circondò in un quartiere borghese di Medellín. Ne seguì uno scontro a fuoco con Escobar e la sua guardia del corpo, Alvaro de Jesús Agudelo (El Limón). I due malviventi tentarono di fuggire correndo attraverso i tetti delle case adiacenti per raggiungere una strada secondaria, ma entrambi furono uccisi dalla polizia nazionale colombiana. Escobar subì colpi di arma da fuoco alla gamba e al busto e un colpo di arma da fuoco mortale alla testa (i parenti sostengono che si sia suicidato). Dopo la morte del suo leader, il cartello di Medellín si frammentò e il mercato della cocaina passò presto sotto il dominio del cartello di Cali, durato fino alla metà degli anni novanta, quando anche i leader di quest'ultimo furono uccisi o catturati. 1993 - Il narcotrafficante colombiano Pablo Escobar viene ucciso a Medellín. (Unioneonline/D)
Pablo Emilio Escobar Gaviria (/ˈpaβlo eˈmiljo eskoˈβaɾ gaˈβiɾja/; Rionegro, 1º dicembre 1949 – Medellín, 2 dicembre 1993) è stato un criminale e politico colombiano, uno dei più noti e ricchi trafficanti di cocaina e marijuana della storia. Conosciuto come L'imperatore della cocaina, è considerato essere stato il criminale più ricco in assoluto, con un patrimonio stimato di oltre 76 miliardi di dollari nei primi anni 80; patrimonio aumentato in seguito, con una media di guadagno che si aggirava intorno ai 90 milioni al giorno, ovvero più di 30 miliardi l'anno. Ancora oggi è classificato come il più potente e ricco narcotrafficante della storia superando, alla guida del cartello di Medellín, il cartello di Sinaloa, di Calí e di Guadalajara. È stato anche il più sanguinario, responsabile diretto e mandante della morte di un numero imprecisato di forze di polizia colombiane, agenti statunitensi, civili e 4 persone candidate in politica. Nel 1982 ha inoltre avuto una breve carriera politica, venendo eletto alla Camera dei rappresentanti della Colombia.[1] Nel 1991 Escobar si consegnò spontaneamente alle autorità colombiane per evitare l'estradizione negli Stati Uniti, consapevole che non avrebbe potuto avere la stessa influenza che ebbe in Colombia. Il processo con cui Pablo Escobar giunse ad un accordo con il governo della Colombia che evitasse l'estradizione è stato raccontato da Gabriel García Márquez nel suo libro Notizia di un sequestro.[26] In questo libro si spiega come Pablo Escobar avesse ordinato una serie di sequestri di giornalisti colombiani molto importanti per forzare la mano al governo colombiano affinché accettasse di non estradarlo negli Stati Uniti. Tra i sequestrati c'erano Diana Turbay, Maruja Pachón e Beatriz Villamizar (rispettivamente moglie e sorella di Alberto Villamizar che avrebbe avuto un ruolo determinante nel finalizzare l'accordo tra governo e Pablo Escobar), Pacho Santos e Marina Montoya. Escobar fu rinchiuso nella sua prigione privata di lusso, La Catedral, che gli fu permesso di costruire come ricompensa per essersi costituito. Aveva infatti negoziato un accordo con il governo colombiano che prevedeva 5 anni di confinamento obbligatorio nella sua prigione in cambio di non essere estradato. Il premio Nobel per la letteratura Gabriel García Márquez scrive nel suo libro che quando Pablo Escobar vi entrò, questa avesse davvero l'aspetto di una prigione, ma come in meno di un anno fosse stata trasformata in una lussuosa fortezza. Ciò provocò uno scandalo, tanto più che Escobar mostrava ben poco rispetto per gli accordi, essendone uscito più volte per assistere a partite di calcio, fare compere a Medellín, frequentare luoghi pubblici e feste. Lui stesso invitò la nazionale di calcio colombiana a giocare una partita nel campetto adiacente alla sua prigione. In seguito il portiere Higuita saltò il Campionato del mondo del 1994 poiché riconosciuto colpevole di favoreggiamento della prostituzione. Sulla stampa locale apparve un articolo con foto della cella piena di ogni comfort, nel quale si rivelava che Escobar aveva fatto uccidere molti suoi soci in affari che erano andati a trovarlo a La Catedral. Membri della Bloque de búsqueda unità operativa della polizia colombiana e il cadavere di Escobar il 2 dicembre 1993 Il 22 luglio 1992 il governo decise di spostare Escobar in una prigione più convenzionale, ma i suoi contatti gli permisero di conoscere gli intenti del governo e di evadere al momento giusto da La Catedral. Nello stesso anno il reparto speciale dell'esercito statunitense Delta Force (e poi anche quello della marina dei Navy SEAL) furono dispiegati per la sua cattura. Con l'acuirsi del conflitto crebbe il numero dei suoi nemici e un gruppo conosciuto come Los Pepes, che riuniva i perseguitati da Pablo Escobar e dai suoi complici, cominciò una sanguinosa campagna nella quale più di trecento tra collaboratori e parenti di Escobar vennero uccisi e gran parte delle loro proprietà distrutte. Alcuni osservatori, tra cui Rolando Rubio, Angel Feijoo e Maite Alvarado affermano che i membri del Bloque de búsqueda e delle intelligence statunitense e colombiana, nei loro sforzi per punire Escobar, fossero collusi con Los Pepes o comunque coordinassero le attività del Bloque de búsqueda e dei Los Pepes. Questo coordinamento sarebbe stato raggiunto tramite la condivisione delle informazioni di intelligence, per permettere ai Los Pepes di smontare la macchina organizzativa che proteggeva Escobar e i pochi alleati rimasti. Tutto ciò porta a discutere circa il ruolo che gli Stati Uniti d'America hanno giocato nel raccogliere informazioni di intelligence, poiché parte di queste furono poi utilizzate daiLos Pepes nelle loro azioni di giustizia sommaria. A ogni modo, la guerra contro Escobar terminò il giorno dopo il quarantaquattresimo compleanno del narcotrafficante, il 2 dicembre 1993, quando una squadra colombiana di sorveglianza elettronica, il Bloque de búsqueda, utilizzando la tecnologia della triangolazione radio fornita dagli Stati Uniti, lo localizzò e circondò in un quartiere borghese di Medellín. Ne seguì uno scontro a fuoco con Escobar e la sua guardia del corpo, Alvaro de Jesús Agudelo (El Limón). I due malviventi tentarono di fuggire correndo attraverso i tetti delle case adiacenti per raggiungere una strada secondaria, ma entrambi furono uccisi dalla polizia nazionale colombiana. Escobar subì colpi di arma da fuoco alla gamba e al busto e un colpo di arma da fuoco mortale alla testa (i parenti sostengono che si sia suicidato). Dopo la morte del suo leader, il cartello di Medellín si frammentò e il mercato della cocaina passò presto sotto il dominio del cartello di Cali, durato fino alla metà degli anni novanta, quando anche i leader di quest'ultimo furono uccisi o catturati. 1993 - Il narcotrafficante colombiano Pablo Escobar viene ucciso a Medellín. (Unioneonline/D)
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 2 dicembre 1993, Pablo Escobar ucciso a Medellin

L'imperatore della cocaina freddato in uno scontro a fuoco con la polizia nazionale colombiana

Il nuovo Presidente della Repubblica Antonio Segni si affaccia e saluta dal balcone del palazzo del Quirinale. ANSA
Il nuovo Presidente della Repubblica Antonio Segni si affaccia e saluta dal balcone del palazzo del Quirinale. ANSA
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: primo dicembre 1972, 50 anni fa moriva Antonio Segni

Il politico sassarese, ex presidente della Repubblica, aveva 81 anni

epa06345193 (FILE) - British director Ridley Scott arrive for the world premiere of his movie 'Alien: Covenant' in London, Britain, 04 May 2017 (reissued 23 November 2017). Scott will celebrate his 80th birthday on 30 November 2017. EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA
epa06345193 (FILE) - British director Ridley Scott arrive for the world premiere of his movie 'Alien: Covenant' in London, Britain, 04 May 2017 (reissued 23 November 2017). Scott will celebrate his 80th birthday on 30 November 2017. EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 30 novembre, buon compleanno a Ridley Scott

Il regista inglese compie 85 anni

UK OUT NO MAGS NO SALES NO INTERNET NO ARCHIVES PAP07 - 20011130 - LIVERPOOL, UNITED KINGDOM : File picture dated 7/12/63 shows George Harrison of the Beatles during rehearsals in Liverpool. It has been announced on Friday, 30 November 2001, George Harrison, the Beatles' quiet lead guitarist and spiritual explorer has died, a longtime family friend told The Associated Press. Harrison, who wrote While My Guitar Gently Weeps and Here Comes the Sun, was 58. UK OUT NO MAGS NO SALES NO INTERNET NO ARCHIVES EPA PHOTO PA FILES/PA/mr
UK OUT NO MAGS NO SALES NO INTERNET NO ARCHIVES PAP07 - 20011130 - LIVERPOOL, UNITED KINGDOM : File picture dated 7/12/63 shows George Harrison of the Beatles during rehearsals in Liverpool. It has been announced on Friday, 30 November 2001, George Harrison, the Beatles' quiet lead guitarist and spiritual explorer has died, a longtime family friend told The Associated Press. Harrison, who wrote While My Guitar Gently Weeps and Here Comes the Sun, was 58. UK OUT NO MAGS NO SALES NO INTERNET NO ARCHIVES EPA PHOTO PA FILES/PA/mr
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 29 novembre 2001, muore George Harrison

Il chitarrista, polistrumentista e compositore dei Beatles aveva 58 anni

Una foto di Yara Gambirasio, tratta da Facebook. ANSA / FACEBOOK +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++
Una foto di Yara Gambirasio, tratta da Facebook. ANSA / FACEBOOK +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 26 novembre 2010, la scomparsa di Yara Gambirasio

La ragazza verrà trovata senza vita tre mesi dopo

i dati cnr

Covid, casi in aumento in 36 province. Tra i “cluster” Nuoro e Sud Sardegna

In stasi altre 67 province, tra cui Cagliari, Oristano e Sassari, ma potrebbe essere il preludio a un nuovo balzo dei contagi
Buon compleanno a Linus. Pseudonimo di Pasquale Di Molfetta, nato a Foligno il 30 ottobre 1957, il conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano, direttore artistico di Radio Deejay dal 1996, compie oggi 65 anni. Ha esordito come disc jockey e speaker radiofonico alla fine degli anni settanta lavorando in alcune emittenti di Milano e dintorni, fino ad entrare a far parte della squadra di Radio Deejay, voluto da Claudio Cecchetto, che lo ha lanciato anche a livello televisivo facendogli condurre la trasmissione di Italia 1 Deejay Television. A partire dal 1996 è succeduto a Cecchetto in qualità di direttore artistico di Radio Deejay continuando a condurre la trasmissione del mattino Deejay chiama Italia, dalla quale è nato il sodalizio artistico con Nicola Savino e la trasmissione serale Cordialmente insieme al gruppo musicale Elio e le Storie Tese. Per brevi periodi ha diretto anche Radio Capital e M2o, e si è occupato del canale televisivo Deejay TV. Nel corso della sua carriera ha condotto anche alcuni programmi televisivi per Italia 1 e Rai 2, ha curato alcuni progetti discografici e pubblicato cinque libri. (Unioneonline/D)
Buon compleanno a Linus. Pseudonimo di Pasquale Di Molfetta, nato a Foligno il 30 ottobre 1957, il conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano, direttore artistico di Radio Deejay dal 1996, compie oggi 65 anni. Ha esordito come disc jockey e speaker radiofonico alla fine degli anni settanta lavorando in alcune emittenti di Milano e dintorni, fino ad entrare a far parte della squadra di Radio Deejay, voluto da Claudio Cecchetto, che lo ha lanciato anche a livello televisivo facendogli condurre la trasmissione di Italia 1 Deejay Television. A partire dal 1996 è succeduto a Cecchetto in qualità di direttore artistico di Radio Deejay continuando a condurre la trasmissione del mattino Deejay chiama Italia, dalla quale è nato il sodalizio artistico con Nicola Savino e la trasmissione serale Cordialmente insieme al gruppo musicale Elio e le Storie Tese. Per brevi periodi ha diretto anche Radio Capital e M2o, e si è occupato del canale televisivo Deejay TV. Nel corso della sua carriera ha condotto anche alcuni programmi televisivi per Italia 1 e Rai 2, ha curato alcuni progetti discografici e pubblicato cinque libri. (Unioneonline/D)
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 30 ottobre, buon compleanno a Linus

Il conduttore e dj compie oggi 65 anni

29 ottobre 2021 – Muore Rossano Rubicondi / 1950 – Nasce Rino Gaetano (Unioneonline/D)
29 ottobre 2021 – Muore Rossano Rubicondi / 1950 – Nasce Rino Gaetano (Unioneonline/D)
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 29 ottobre 2021, addio a Rossano Rubicondi

Personaggio televisivo e quarto marito di Ivana Trump, è morto a 49 anni per un melanoma

Sono passati 100 anni da quel 28 ottobre 1922, una data passata alla storia come l'anniversario della Marcia su Roma con la quale il fascismo prese il potere. Gli eventi insurrezionali che cominciarono il 28 ottobre e terminarono quattro giorni dopo con l'arrivo delle camicie nere nella Capitale, si conclusero con l'entrata in carica del governo Mussolini che rimarrà al potere per vent'anni, fino al 25 luglio 1943. Il partito nazionale fascista era nato per raccogliere politicamente le squadre d'azione che, nate anche sotto la spinta dell'impresa di Fiume di Gabriele D'Annunzio, si erano rese protagoniste di episodi violenti ai danni di sedi sindacali, esponenti politici, tipografie e amministrazioni comunali socialiste soprattutto nel centro-nord Italia agricolo e industriale. Nel 1921 erano entrati, come forza minioritaria, in Parlamento, grazie a un'alleanza elettorale con Giovanni Giolitti, l'esponente di maggior corso di quella classe politica liberale che, insieme ai socialisti, avevano indicato come proprio principale nemico. Nel mese di ottobre 1922, al palesarsi dell'ennesima crisi di governo dell'Italia liberale, quella del governo Facta incapace di ottenere dai fascisti un patto di pacificazione, Mussolini capì che era arrivato il momento di tentare la presa del potere. Il piano prevedeva di far scattare, nella notte tra il 27 e il 28 ottobre, assalti nelle varie città d'Italia per occupare prefetture, stazioni ferroviarie e altri centri nevralgici del potere, che in molti casi, anche se non in tutti, riuscirono. Nel frattempo le camicie nere si sarebbero messe in marcia verso Roma. Alla loro guida un quadrumvirato, composto dal ras di Ferrara Italo Balbo, dall'ex generale Cesare De Bono, dal nazionalista piemontese Michele De Vecchi e da Michele Bianchi, segretario del partito e ufficiale di collegamento con Benito Mussolini, che era rimasto a Milano nei suoi uffici del Popolo d'Italia, in attesa degli eventi. Le squadre fasciste contavano sul fatto che dallo Stato, come del resto era successo quasi sempre, su scala locale, negli anni precedenti, non arrivasse una reazione. Il dimissionario governo Facta propose lo Stato d'Assedio, un provvedimento molto rigido che gli avrebbe assegnato pieni poteri per stroncare la rivolta e per affrontare con l'Esercito l'arrivo delle squadre a Roma, mobilitando i prefetti. Il re Vittorio Emanuele III, però, non lo firmò, dando di fatto il via libera alla vittoria politica del fascismo. Mentre a Tivoli, Monterotondo e Santa Marinella, tre località a poche ore di marcia, si erano radunate decine di migliaia di camicie nere sotto la pioggia e in attesa degli ordini, Mussolini trattava su tutti i tavoli con la classe dirigente liberale, facendo credere che i fascisti si sarebbero accontentati di qualche ministero nel nuovo governo per fermare il caos nel quale stava precipitando l'Italia. Resosi conto di una posizione di grande forza, però, Mussolini a quel punto fece sapere al re che sarebbe sceso a Roma solo per ricevere l'incarico di formare lui, in prima persona, un nuovo governo. Il re acconsentì e Mussolini partì in treno da Milano la sera del 29 ottobre per arrivare, il giorno dopo, al Quirinale per ottenere l'incarico. Il 31 ottobre 1922 il nuovo governo Mussolini, del quale facevano parte anche liberali e popolari, giurò nelle mani del re. A quel punto Mussolini ottenne dal re il consenso a far sfilare le camicie nere che da giorni erano accampate nelle campagne romane, in colonna da piazza del Popolo fino a piazza Venezia, e poi risalire verso il Quirinale. Alcune frange entrarono nei quartieri popolari e si lasciarono andare ad atti di violenza. Il bilancio fu di sette morti, ma in quegli anni, in Italia, la violenza politica era un fattore quasi normalizzato e negli anni precedenti c'erano stati centinaia e centinaia di morti legati a vicende politiche. Due settimane dopo, il governo ottenne una larghissima maggioranza alla Camera dei deputati, nonostante i fascisti in parlamento fossero solo 35. Il regime fascista, una volta preso il potere e aver progressivamente assunto i caratteri di una dittatura, fece poi della Marcia su Roma un proprio mito fondativo. La data del 28 ottobre (quando la mobilitazione è cominciata e non quella del 31 quando le truppe sfilarono davanti ai palazzi del potere romano a crisi di governo già risolta) venne dichiarata giorno festivo. E data di nascita ufficiale del regime fascista che ha governato l'Italia per vent'anni. (ANSA). (Unioneonline/D)
Sono passati 100 anni da quel 28 ottobre 1922, una data passata alla storia come l'anniversario della Marcia su Roma con la quale il fascismo prese il potere. Gli eventi insurrezionali che cominciarono il 28 ottobre e terminarono quattro giorni dopo con l'arrivo delle camicie nere nella Capitale, si conclusero con l'entrata in carica del governo Mussolini che rimarrà al potere per vent'anni, fino al 25 luglio 1943. Il partito nazionale fascista era nato per raccogliere politicamente le squadre d'azione che, nate anche sotto la spinta dell'impresa di Fiume di Gabriele D'Annunzio, si erano rese protagoniste di episodi violenti ai danni di sedi sindacali, esponenti politici, tipografie e amministrazioni comunali socialiste soprattutto nel centro-nord Italia agricolo e industriale. Nel 1921 erano entrati, come forza minioritaria, in Parlamento, grazie a un'alleanza elettorale con Giovanni Giolitti, l'esponente di maggior corso di quella classe politica liberale che, insieme ai socialisti, avevano indicato come proprio principale nemico. Nel mese di ottobre 1922, al palesarsi dell'ennesima crisi di governo dell'Italia liberale, quella del governo Facta incapace di ottenere dai fascisti un patto di pacificazione, Mussolini capì che era arrivato il momento di tentare la presa del potere. Il piano prevedeva di far scattare, nella notte tra il 27 e il 28 ottobre, assalti nelle varie città d'Italia per occupare prefetture, stazioni ferroviarie e altri centri nevralgici del potere, che in molti casi, anche se non in tutti, riuscirono. Nel frattempo le camicie nere si sarebbero messe in marcia verso Roma. Alla loro guida un quadrumvirato, composto dal ras di Ferrara Italo Balbo, dall'ex generale Cesare De Bono, dal nazionalista piemontese Michele De Vecchi e da Michele Bianchi, segretario del partito e ufficiale di collegamento con Benito Mussolini, che era rimasto a Milano nei suoi uffici del Popolo d'Italia, in attesa degli eventi. Le squadre fasciste contavano sul fatto che dallo Stato, come del resto era successo quasi sempre, su scala locale, negli anni precedenti, non arrivasse una reazione. Il dimissionario governo Facta propose lo Stato d'Assedio, un provvedimento molto rigido che gli avrebbe assegnato pieni poteri per stroncare la rivolta e per affrontare con l'Esercito l'arrivo delle squadre a Roma, mobilitando i prefetti. Il re Vittorio Emanuele III, però, non lo firmò, dando di fatto il via libera alla vittoria politica del fascismo. Mentre a Tivoli, Monterotondo e Santa Marinella, tre località a poche ore di marcia, si erano radunate decine di migliaia di camicie nere sotto la pioggia e in attesa degli ordini, Mussolini trattava su tutti i tavoli con la classe dirigente liberale, facendo credere che i fascisti si sarebbero accontentati di qualche ministero nel nuovo governo per fermare il caos nel quale stava precipitando l'Italia. Resosi conto di una posizione di grande forza, però, Mussolini a quel punto fece sapere al re che sarebbe sceso a Roma solo per ricevere l'incarico di formare lui, in prima persona, un nuovo governo. Il re acconsentì e Mussolini partì in treno da Milano la sera del 29 ottobre per arrivare, il giorno dopo, al Quirinale per ottenere l'incarico. Il 31 ottobre 1922 il nuovo governo Mussolini, del quale facevano parte anche liberali e popolari, giurò nelle mani del re. A quel punto Mussolini ottenne dal re il consenso a far sfilare le camicie nere che da giorni erano accampate nelle campagne romane, in colonna da piazza del Popolo fino a piazza Venezia, e poi risalire verso il Quirinale. Alcune frange entrarono nei quartieri popolari e si lasciarono andare ad atti di violenza. Il bilancio fu di sette morti, ma in quegli anni, in Italia, la violenza politica era un fattore quasi normalizzato e negli anni precedenti c'erano stati centinaia e centinaia di morti legati a vicende politiche. Due settimane dopo, il governo ottenne una larghissima maggioranza alla Camera dei deputati, nonostante i fascisti in parlamento fossero solo 35. Il regime fascista, una volta preso il potere e aver progressivamente assunto i caratteri di una dittatura, fece poi della Marcia su Roma un proprio mito fondativo. La data del 28 ottobre (quando la mobilitazione è cominciata e non quella del 31 quando le truppe sfilarono davanti ai palazzi del potere romano a crisi di governo già risolta) venne dichiarata giorno festivo. E data di nascita ufficiale del regime fascista che ha governato l'Italia per vent'anni. (ANSA). (Unioneonline/D)
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 28 ottobre 1922, il centenario della Marcia su Roma

Cent'anni fa nasceva il regime fascista