#AccaddeOggi: 2 dicembre 1993, Pablo Escobar ucciso a Medellin

02 dicembre 2022 alle 07:01

Era il 2 dicembre del 1993 quando Pablo Emilio Escobar Gaviria, l'imperatore della cocaina, veniva ucciso nella sua Medellin dalla polizia nazionale colombiana.

Fondatore e unico leader del cartello di Medellin, con una media di guadagno che si aggirava intorno ai 90 milioni di dollari al giorno, è tutt'oggi il più potente e ricco narcotrafficante della storia.

Per suo ordine, o per sua mano, sono stati ammazzati un numero imprecisato di forze di polizia colombiane, agenti statunitensi, civili e 4 persone candidate in politica. Nel 1982 è stato anche protagonista di una fugace carriera politica con l'elezione alla Camera dei rappresentanti della Colombia.

Nel 1991 si arrese alle autorità e fu condannato a cinque anni di reclusione ma raggiunse un accordo di non estradizione con il presidente colombiano Cesar Gaviria e fu "rinchiuso" nella sua prigione autocostruita, La Cattedrale. Nel 1992, quando le autorità cercarono di trasferirlo in un vero carcere, fuggì e si nascose.

Fu la fine del cartello di Medellin, con il mercato della cocaina che passò sotto il dominio del cartello di Calì, e a stretto giro la fine dello stesso Escobar: il giorno dopo il suo 44esimo compleanno, il 2 dicembre 1993, una squadra colombiana di sorveglianza elettronica, il Bloque de búsqueda, utilizzando la tecnologia della triangolazione radio fornita dagli Stati Uniti, lo localizzò e circondò in un quartiere borghese di Medellin.

Escobar e la sua guardia del corpo, Alvaro de Jesús Agudelo (El Limón), si diedero a una rocambolesca quanto inutile fuga sui tetti. Entrambi furono uccisi.

(Unioneonline/D)