Il recente dolore per la morte dello chef Luciano Zazzeri, che aveva ottenuto l'ambita Stella Michelin nel 2006 e proprietario del ristorante "La Pineta" a Marina di Bibbona (Livorno), porta alla memori i numerosi lutti che, nei secoli, si sono consumati nel mondo della cucina.

Perdite importanti, e che se hanno indubbiamente rappresentato un dolore incolmabile per le famiglie coinvolte, hanno anche segnato in modo indelebile quell'universo fatto di sapori, odori e colori anche per l'aura di mistero che spesso, come in questo caso, ha avvolto i tragici fatti.

Luciano Zazzeri (Ansa)
Luciano Zazzeri (Ansa)
Luciano Zazzeri (Ansa)

Fra le vicenda ma soprattutto i personaggi che storicamente meritano una menzione, vi è anzitutto François Vatel, che nasce a Parigi nel 1631. Si avvicina ai fornelli a 15 anni, quando inizia l'apprendistato nella pasticceria-gastronomia di Jehan Heverard. La sua bravura non è indifferente a nessuno e infatti Nicolas Fouquet, sovraintendente alle finanze del Regno di Francia, lo prende sotto la sua ala e gli spalanca le porte della corte.

Vatel si specializza in banchetti e inaugurazioni di feste. Nel settembre 1661, il Re Luigi XIV fa arrestare Fouquet perché divenuto personaggio scomodo. Il cuoco, dinnanzi a tale evento, fugge in Inghilterra. Tornato poi in Francia, insieme ad altro personale del palazzo fuggito con lui, riceve rassicurazioni da parte del Re che non gli sarebbe spettata la stessa sorte ma anzi, avrebbe continuato il suo lavoro alla Reggia di Versailles. Luigi II di Borbone-Condé lo assume, assegnandogli il castello di Chantilly, nome che darà alla crema dai lui stesso ideata. Vatel si occupa anche dell'organizzazione di una festa al castello Chantilly durata tre giorni e tre notti con banchetti esclusivi, e che coinvolge il Re Luigi XIV e 3.000 membri della corte di Versailles oltre a 600 tra cortigiani e servitori. Vatel, in quell'occasione, ha solamente 15 giorni per organizzare tutto nei minimi dettagli. È necessario il pesce fresco e lui si preoccupa di farlo arrivare in tempo. Si verificano, però, dei ritardi nella consegna e il pesce non è quantitativamente sufficiente per gli invitati. Vatel, allora, sale nella sua stanza e – è il 24 aprile del 1617 - si getta contro una spada sentendosi responsabile.

Anthony Bourdain (Ansa)
Anthony Bourdain (Ansa)
Anthony Bourdain (Ansa)

Come dimenticare, poi, lo chef Alessandro Narducci, 29 anni, morto a Roma in un incidente stradale avvenuto su Lungotevere della Vittoria, zona Prati. Anche Giulia Puleio, la ragazza di 25 anni che era con lui a bordo dello scooter è morta. Narducci, nonostante l’età, era considerato una nuova e valida promessa dell’alta cucina italiana.

Sempre nello stesso mese di giugno 2018, il mondo della cucina perde un'altra stella. Anthony Boudain, 61 anni, Chef di fama internazionale si toglie la vita nella sua camera d'albergo in Francia. Il suo corpo è stato ritrovato da Eric Ripert, chef francese e suo amico. Si trovava in Francia per condurre "Parts Unknows", programma tv in onda sulla CNN. La Francia piange ancora una volta le sue stelle della cucina.

Benoit Violier era invece uno chef franco-svizzero con tre stelle Michelin, proprietario dell'Hotel de Ville di Crissier in Svizzera, classificato dagli esperti come il miglior Chef del mondo secondo La Liste. Era perché non è più: si toglie la vita nel febbraio 2016, all'interno della propria abitazione a Crissier, nel Canton Vaud, in Svizzera, con un colpo d'arma da fuoco. Violier era un perfezionista, che amava il proprio lavoro. Ogni sua gloria era il frutto di sacrifici coltivati con amore e grande passione per la cucina e per i propri clienti. Il suo suicidio ha riportato alla mente di molti la tragica morte del cuoco Bernard Loiseau, avvenuta il 24 febbraio 2003, brillante e acclamato da tutte le maggiori guide di settore. Loiseau, che si è ucciso con un colpo di fucile, era il primo Chef francese ad aver quotato in borsa la propria società, la Bernard Loiseau SPA. Tanti libri all'attivo, tante creazioni gastronomiche e punti di ristoro nel cuore di Parigi. Avrebbe trascorso il suo ultimo giorno di vita tra i fornelli, preparando piatti e pietanze, sarebbe poi rientrato in casa, avrebbe impugnato il fucile da caccia ponendo così fine alla propria vita. Nell'ottobre dello stesso anno si uccide anche Pierre Jaubert, cuoco e proprietario dell'Hotel de Bordeaux a Pons. Lo chef pluristellato Philippe Rochat, di 61 anni, è morto per un malore l’8 luglio del 2015 alle 9.30 mentre era in bici, in compagnia di altre due persone. Aveva diretto l'Hotel de Ville di Crissier, dal 96 al 2012. Si tratta della stessa struttura che gestiva Benoit Violier. Rochat aveva ottenuto tre stelle Michelin. Si era ritirato nel 2012, quando aveva affidato il suo ristorante al collega Benoit Violier. Nell'aprile del 2015, a Chicago, muore suicida lo Chef Homaro Cantu. L'uomo si impicca dentro il suo locale, che stava restaurando. Era stato eletto "Iron Chef America" nel 2007 e secondo molte persone vicine a lui, non soffriva di depressione o di gravi malattie.

Angelo Barraco
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