Voglia di viaggiare. “Da qualche settimana si sta riaprendo mezzo mondo, e i clienti si stanno riaffacciando nelle agenzie per chiedere informazioni e fare prenotazioni”, sottolinea Gian Mario Pileri, presidente regionale Fiavet. “Le destinazioni più richieste sono quelle aperte, oltre all’Europa, gli Emirati arabi, Maldive, Mauritius, gli Stati Uniti, l’Egitto mare, la Giordania. La paura di spostarsi è superata – continua – un po’ di preoccupazione resiste, ma Green pass e tamponi (in alcune mete chiesti anche alle persone vaccinate) danno sicurezza e fiducia”. Insomma, anche in Sardegna è corsa ai biglietti aerei e agli hotel già per le prossime feste. “Dopo due anni di sacrifici la gente ha proprio voglia di ripartire”, prosegue Pileri, “siamo ottimisti sul fatto che sia una ripartenza definitiva per un turismo non solo di prossimità ma anche di lungo raggio”.

E per chi ha bisogno di qualche suggerimento qualificato, ecco fresca di stampa la nuova guida Lonely Planet “Best in travel 2022”, racconti, consigli, indicazioni e fantastiche immagini sui top 10 tra i Paesi, le Regioni e le città da visitare nell’anno che arriva, in cui tutti ci auguriamo di riavere le frontiere completamente aperte.

L’anno che sta arrivando sarà quello in cui i sogni dovrebbero lentamente diventare di nuovo realtà.

In Italia, c’è soltanto Firenze tra le mete consigliate. “Perché tornare a visitare proprio uno dei luoghi più conosciuti al mondo? – spiega Lonely Planet Italia – “Svuotato di turisti dalla pandemia, il capoluogo toscano ha individuato con più chiarezza la sua bellezza inestimabile e ha ripensato il proprio futuro. Una comunità di artigiani e creativi, linfa della città dal 1200, ha creato un nuovo emozionante percorso artistico per decentralizzare il turismo, renderlo più sostenibile e soprattutto guidato dalle persone che abitano il territorio. Per questo è il momento di visitare Firenze, oggi ancora più di prima”.

Per il resto c’è soltanto l’imbarazzo della scelta, tra mare, montagne, cultura, natura, enogastronomia.

“Mai come quest'anno, dopo una pausa forzata, sappiamo quanto viaggiare e avere la libertà di farlo sia una parte fondamentale della nostra vita”, dice all’Ansa Angelo Pittro, direttore per l'Italia di Lonely Planet. “Ora che la ripresa è finalmente in atto, dobbiamo guardare ai nostri viaggi in maniera più responsabile. Lonely Planet si è data il compito di dare risalto a quelle destinazioni che guardano al turismo in modo sostenibile e sono protagonisti del cambiamento necessario per proteggere luoghi fragili e comunità locali”.

I dieci Paesi sono, nell’ordine: Isole Cook, Norvegia, Mauritius, Belize, Slovenia, Anguilla, Oman, Nepal, Malawi, Egitto.

Le città: Auckland (Nuova Zelanda), Taipei (Taiwan), Friburgo (Germania), Atlanta (Stati Uniti), Lagos (Nigeria), Nicosia/Lefkosia (Cipro), Dublino (Irlanda), Mérida (Messico), Firenze (Italia), Gyeongju (Sud Corea).

Le Regioni: Fiordi occidentali (Islanda), West Virginia (Stati Uniti), Xishuangbanna (Cina), Costa del Kent (Inghilterra), Puerto Rico, Shikoku (Giappone), Deserto di Atacama (Cile), Scenic Rim (Australia), Vancouver Island (Canada), Borgogna (Francia).

“Tutte le destinazioni sono frutto della profonda riflessione che questi ultimi due anni assolutamente fuori dall’ordinario ci hanno portato a fare, cambiandoci completamente non solo il modo di viaggiare, ma tutta la vita”, spiegano le guide.

Andiamo a scoprire le prime tre. Alle Isole Cook, 15 minuscole isolette sparse in due milioni di chilometri quadrati di oceano, lontane e accessibili, moderne e tradizionali, da non perdere lo snorkelling, il kayak o il paddleboard nelle acque cristalline della Muri Lagoon di Rarotonga, una visita al mercato, dove comprare frutta, verdura e pesce alla griglia o, ancora, le grotte, le piantagioni di caffè e la fauna aviaria di Atiu.

Per quanto riguarda le città, ecco Auckland. “Grazie all’approccio drastico e tempestivo alla pandemia, la vita della Nuova Zelanda, fatta eccezione per pochi periodi di lockdown relativamente brevi, è tornata rapidamente alla normalità (o quasi). In māori Auckland è conosciuta come Tāmaki Makaurau (Tāmaki dei cento amanti), un nome appropriato, visto che le considerevoli risorse naturali della zona hanno per secoli attirato numerosi pretendenti in lotta tra loro. Eppure Auckland non è la destinazione turistica più ovvia: anzi, è una metropoli che trae beneficio da una buona guida, che sia un libro o una persona del posto. Girando senza meta nel centro della città forse sarà difficile intuire il motivo per cui Auckland figura regolarmente ai primi posti della classifica delle città più vivibili del mondo. Per capirlo davvero dovrete andare alla ricerca dei suoi tesori più nascosti”.

I Fiordi Occidentali dell’Islanda sono proposti come un luogo in cui sfuggire alle folle. La lontana isola ormai soffre di un impatto turistico pesante, ma i problemi sono concentrati nel sud del Paese, molto più frequentato, mentre, se si visitano le zone più remote, si possono godere paesaggi fantastici in relativa solitudine e sostenere le regioni che hanno bisogno di turismo, lento e responsabile. Immaginate stradine deserte che si snodano tra fiordi incantevoli e montagne imponenti – racconta la guida Tom Steiner - intervallati dai villaggi dei pescatori che hanno fatto di queste terre ostili la loro casa. Il viaggio nei Fiordi Occidentali comincia a bordo del piccolo aereo turboelica che da Reykjavik  porta a Ísafjörður, la capitale della regione. E da qui in poi sarà tutto una meravigliosa scoperta.

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