Quanto costa un conto corrente? Una banca su tre non lo dice nelle prime pagine del sito
L’indagine di Segugio.it rivela un dato preoccupante per quanto riguarda la trasparenza degli istituti di credito nei rapporti con i propri clientiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Grande cosa, la trasparenza. A patto però che a essere trasparenti non siamo noi, nel senso che nemmeno si accorgono della nostra esistenza. Eppure sembra essere così, quando parliamo di banche (nessuna sorpresa, si capisce, considerato che sono tra le cose meno “amichevoli” del creato economico), e a sostenerlo è segugio.it dopo un’indagine nel mondo variegato degli istituti di credito italiani. L’Italia sforna leggi più di quanto faccia un panificio con i filoni, eppure – evidentemente – nessuno fino a oggi ha sentito l’esigenza di imporre maggiore chiarezza con i correntisti, che poi sono i clienti.
Se non fosse così, non accadrebbe quanto la ricerca del portale web riassume con questi dati: più di una banca su tre non presenta i costi per i nuovi clienti nelle prime pagine dei proprio sito. In altre parole: apro un conto on line ma non ho la più pallida idea (se non cerco l’ago nel pagliaio telematico) di quanto mi costerà la gestione di quel conto. Questo, mentre debutta la nuova bolletta dell’energia elettrica, per la quale l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) ha preteso una prima pagina uguale per tutti i fornitori e l’obbligo di essere chiari su quanto si paga che cosa, voce per voce.
Ecco perché, ci ammonisce il portale di comparazione di prezzi e tariffe, per scegliere il conto giusto è necessario valutare con attenzione tutti i dettagli. E siccome ognuno tira l’acqua al proprio mulino, segugio.it invita a paragonare i conti sul suo sito, ma questa è un’altra storia. Resta però la sua ricerca “sul campo”.
L’indagine dell’Osservatorio di segugio.it ha preso in considerazione le proposte delle principali banche italiane e, in particolare, le pagine dei siti web in cui sono pubblicizzati i conti proposti ai nuovi clienti. Lo studio conferma che, in alcuni casi, i dati non sono presentati nelle prime pagine dei siti web degli istituti di credito. E questo significa che bisogna essere particolarmente diffidenti: se mi nascondi le condizioni del conto, è forte il sospetto che possano non convenirmi. E anche se così non fosse, la scarsa trasparenza non è esattamente un incoraggiamento a vivere con il sorriso dei fiduciosi.
Nell’indagine sono stati scandagliati i conti solo online e quelli tradizionali in agenzia attivi anche online: consentono l’apertura di un conto senza recarsi personalmente negli uffici dell’istituto di credito. E in entrambi i casi, l’Autorità ha avuto molto da ridire per quanto riguarda la trasparenza. Fa notare che per il consumatore è opportuno analizzare nel dettaglio la pagina dedicata alla promozione cui intende aderire, guardando anche nella parte in basso per consultare menu, tabelle e documenti contenenti i dettagli delle condizioni del conto. Non c’è un riepilogo iniziale standard, che invece consentirebbe di capire rapidamente le caratteristiche del conto proposto sul sito internet.
La questione dello standard comune a tutti, che non c’è, riguarda anche il foglio informativo del conto corrente, e questo rende difficoltoso confrontare le diverse proposte. Il foglio informativo nella pagina del prodotto c’è solo nel 65 per cento dei casi, in media: nel 70% per le banche tradizionali, dieci per cento in meno in quello online. Se non lo si trova nella pagina web del conto, è necessario mettersi alla ricerca nella sezione “Trasparenza” del sito web dell’istituto di credito.
E quando si parla dei costi del conto, segugio.it scopre che sul sito manca, in media, un’informazione importante sui costi di mantenimento (sono quelli di tenuta e il canone per la carta di debito) più le commissioni sugli utilizzi: prelievi con il bancomat e bonifici inviati attraverso l’internet banking. Ma la banca rimanda al foglio illustrativo.
A conti fatti, è il caso dire, la metà dei conti correnti ha una buona dose di chiarezza e questa è una forma di rispetto per i correntisti. Per i quali, si diceva, nel 65% dei casi, il foglio informativo è presente sulla pagina web del conto in tutte le banche. Dunque, mancano le informazioni chiave sui costi per il 35% dei siti, che non li indicano nella pagina del prodotto-conto. Cioè, laddove vogliamo mettere i nostri soldi, pochi o tanti che siano.