Chi vincerà tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella finale di Wimbledon? È la domanda alla vigilia del match nella mente degli appassionati di tutto il mondo, felici di rivere una rivalità al massimo livello possibile come succedeva negli anni passati da Björn Borg e John McEnroe, o tra Roger Federer e Rafa Nadal, per restare alle altri finali storiche vissute dagli anni Ottanta in poi all'All England Lawn Tennis and Croquet Club, Londra, zona a sud del Tamigi.

Antonio Zucca, 33 anni, coach della tedesca Siegemund, sconfitta nei quarti a Wimbledon dalla Sabalenka
Antonio Zucca, 33 anni, coach della tedesca Siegemund, sconfitta nei quarti a Wimbledon dalla Sabalenka
Antonio Zucca, 33 anni, coach della tedesca Siegemund, sconfitta nei quarti a Wimbledon dalla Sabalenka

«Carlos Alcaraz è favorito, ma Sinner può farcela: d’altronde, se ripensiamo alla finale di Parigi di qualche settimana fa, persa dall’azzurro al match tie break del quinto set dopo tre match ball a favore…»

Così la pensa Antonio Zucca, trentatré anni di Porto Torres, ex giocatore di livello internazionale (ha gareggiato nei tornei futures, anticamera del circuito Atp) e attualmente l’unico coach sardo presente nel circuito internazionale, rientrato ieri nell’Isola proprio da Wimbledon, dove ha condotto la sua giocatrice (e compagna), la tedesca Laura Siegemund, sino ai quarti di finale del torneo più importante al mondo.

Perché è favorito Alcaraz?

«Ha già vinto gli ultimi due tornei a Wimbledon, è alla sua terza finale consecutiva a Londra, ha un gioco che forse si addice di più a questa superficie, ma mi aspetto un’altra finale epica come quella del Roland Garros».

epa12232068 Carlos Alcaraz of Spain in action during the Men's Singles semi-finals match against Taylor Fritz of the USA at the Wimbledon Championships, Wimbledon, Britain, 11 July 2025. EPA/TOLGA AKMEN EDITORIAL USE ONLY
epa12232068 Carlos Alcaraz of Spain in action during the Men's Singles semi-finals match against Taylor Fritz of the USA at the Wimbledon Championships, Wimbledon, Britain, 11 July 2025. EPA/TOLGA AKMEN EDITORIAL USE ONLY
Carlos Alcaraz (foto Epa/Ansa)

Sinner ha perso di stretta misura sulla terra parigina, la superficie preferita di Alcaraz.

«Tra questi due campioni la partita si risolve per particolari, dettagli. Se Sinner avesse avuto anche soltanto un minimo di fortuna in uno di quei tre match ball, staremmo parlando di un’altra storia, sarebbe un’altra vigilia».

Cosa dovrebbe fare Sinner per battere Alcaraz?

«Ripeto, quello che ha già fatto a Parigi dove ha perso per quasi niente».

Si aspetta una partita diversa?

«Sì, perché al di là delle considerazioni più scontate, l’erba è una superficie molto diversa, dove certi colpi fanno più male. Penso che Sinner cercherà di assumere da subito il comando del gioco e mi aspetto più aggressività e un numero maggiore di discese a rete».

Alcaraz è più forte sulla terra o sull’erba?

«Difficile dirlo, ha già vinto e convinto sia a Parigi sia a Wimbledon e ha solo 22 anni».

E Sinner?

«Per adesso ha dimostrato di essere il migliore soprattutto sul cemento, ma è arrivato in finale negli ultimi 4 tornei del Grande Slam e sull’erba certi suoi colpi potrebbero essere ancora più devastanti rispetto a quanto avviene sulla terra».

Le doti migliori di Alcaraz?

«La leggerezza e la spensieratezza con la quale gioca, esaltandosi, I punti più importanti, le palle break, i set e i match point, quando è in difficoltà. Come se fosse ancora uno juniores che fa vedere al mondo quanto si diverte a giocare a tennis».

Le doti migliori di Sinner?

«A parte un rovescio incredibile, la solidità, la capacità di concentrazione, la determinazione, l’applicazione: solo così si diventa numero uno al mondo».

Sarà fondamentale il servizio contro Alcaraz.

«Fondamentale sarà la percentuale di prime palle, come accade ormai in quasi tutti i match dei tornei maschili, ma anche in questo caso non si scopre niente di nuovo. Servire la prima palla in campo significa comandare da subito il gioco, con la seconda si potrebbe subire invece l’aggressività dell’avversario, e tutti ovviamente cercano di evitare questa situazione».

Servirebbero a Sinner le variazioni di ritmo, le smorzate e le discese a rete messe in mostra da Laura Siegemund nei quarti contro la numero uno al mondo Sabalenka?

(sorriso) «Preferirei che Laura avesse il diritto e il rovescio di Sinner. È una battuta ovviamente. Certo, i tagli slice e in back sull’erba sono molto insidiosi, e Laura ha giocato un bellissimo torneo mettendo in grande difficoltà anche una campionessa slam come la Sabalenka, ma il tennis di Sinner è perfetto così com’è, non tocchiamo niente, ci mancherebbe».

Su chi scommetterebbe un caffè? Alcaraz o Sinner?

«Nessuna scommessa, il caffè da gustare durante una partita che sarà sicuramente bellissima».

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