Dall’abbandono della scuola al diploma: riscatto e orgoglio per sei donne di Sant’Elia
Hanno tra 24 e 54 anni, costrette dalla vita a lasciare gli studi hanno ricominciato grazie al Cpia e hanno raggiunto il grande traguardo. E qualcuna già pensa all’UniversitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gioia e soddisfazione hanno preso il posto di fatica, pianti e quella paura di non farcela che le ha tormentate per anni. Sei diplomi che rappresentano un monumento alla tenacia, una rivincita sulla vita e sulla scuola che avevano abbandonato da adolescenti. Sono tutte di Sant'Elia le neo-diplomate – tra i 24 e i 54 anni - che qualche giorno fa hanno sostenuto e superato l'esame di maturità riuscendo a conciliare studio, lavoro e famiglia
«Ci sono stati giorni in cui ho pensato di mollare, ero troppo stanca e non ce la facevo più, ma le mie compagne mi hanno sostenuta e sono arrivata alla fine», raccontano a una sola voce Monica Augusti, Vanessa Quartieri, Romina Columbu, Marisa Mancuso, Desdemona Flutto e Marta Orofino, concordi nel dire che il ricordo più bello di questa esperienza resterà la loro amicizia nata nelle aule delle scuole serali.
Alcune avevano abbandonato gli studi a causa di problemi di salute, altre per l'arrivo di un figlio in giovane età, qualcuna perché aveva imboccato un percorso scolastico sbagliato. Poi il lavoro, la famiglia e la vita che corre sembravano aver archiviato il capitolo istruzione. Ma non è mai troppo tardi: il riscatto scolastico è iniziato nella sede di Sant'Elia del Cpia, il Centro provinciale di istruzione degli adulti, la scuola pubblica che oltre alla licenza media e ai corsi di italiano, offre il biennio delle superiori.
Qui hanno studiato con determinazione per due anni, hanno superato la paura di ricominciare e le prime prove scolastiche. Grazie al Cpia hanno vinto il premio Gramsci nel 2022 riuscendo a battere anche i licei in gara. «Quella è stata un'esperienza importante perché con il premio abbiamo potuto comprare i libri per il terzo anno», raccontano le studentesse - quasi tutte madri e lavoratrici – che avevano investito quella vincita nel loro futuro scolastico. Dopo il Cpia il loro percorso è proseguito alle serali secondarie di secondo grado: in cinque hanno scelto l'indirizzo Socio-sanitario, una sola l'Alberghiero.
«Non è stato facile. Finivamo le lezioni oltre le 22 qualche volta alle 23. Per tornare a casa ci organizzavamo con i passaggi tra di noi o c'era il bus. Rientravamo a casa molto tardi e per molte la sveglia suona alle 6 per andare al lavoro. Ci sono stati giorni in cui ho veramente pensato di non farcela», spiegano le neo-diplomate che nella vita fanno le badanti, lavorano nel settore delle pulizie o sono impiegate.
Raccontano i momenti più duri sorridendo, scambiandosi ricordi e complicità perché è finalmente arrivato il diploma e il meritato riposo. Non per tutte però: in due sognano l'università e hanno già iniziato a studiare per i test d'ingresso.
(Unioneonline)