Complimenti a noi sardi: abbiamo le bollette elettriche più pesanti nell’intero territorio nazionale. Secondo il portale facile.it, che si occupa proprio di questo tipo di rilevazioni, con un contratto di fornitura del mercato tutelato spendiamo in media 914 euro l’anno, roba che i liguri (parsimoniosi, si sa) si mettono a ridere grazie ai loro 642 euro medi l’anno. Il fatto è che i liguri consumano – secondo i dati di facile.it – 1.991 chilowattora in dodici mesi (sempre in media), i sardi 2.835, cioè quasi un quinto in più rispetto alla media nazionale (precisamente, il 18,7%). Tutto questo è calcolato in regime di mercato tutelato: per il resto, con la giunga di offerte che c’è, stilare una classifica diventa estremamente complesso.

E allora: sardi spendaccioni o tariffe sconvenienti nell’Isola per quanto riguarda l’energia elettrica? Né l’una né l’altra cosa, perché in realtà il gas di città in Sardegna è ben poco diffuso, quindi si finisce per utilizzare l’energia elettrica anche per scaldare le nostre case, facendo ovviamente lievitare la spesa finale indicata nella fattura. Consumiamo più una cosa perché l’altra non l’abbiamo, o l’abbiamo solo in pochi centri.

Il 10 gennaio scorso si sono svolte le aste per la scelta dei fornitori del servizio a tutele graduali: è un sistema provvisorio, anzi transitorio, che farà da ponte a partire dal primo luglio perché per quella data è prevista la fine del mercato di maggior tutela, che a dire il vero è stato prorogato perché – come sempre – il Paese non era pronto al passaggio totale al mercato libero previsto dalla legge. A parte il discorso dei clienti domestici cosiddetti “vulnerabili” in base al reddito Isee e a un’altra serie di parametri, a essere aggiudicati sono stati i sette lotti territoriali nei quali è stato suddiviso il Paese per le aste nel servizio a tutele graduali.

Chi farà parte di questo servizio? Le utenze familiari che non hanno ancora scelto un operatore sul mercato libero, e che finirà con il fornitore che ha vinto l’asta locale per la fornitura dell’energia elettrica nella sua zona. Ne sono state istituite sette, pari ad altrettante aree geografiche.

Nella Zona 2-Area Sud 2, che comprende tra le altre le province di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, ad aggiudicarsi il lotto di questa gara nazionale è stato l’operatore A2A Energia S.p.A., che ha conquistato due sottoaree. Il prezzo euro/pod con cui A2A si è aggiudicata le tre province è di 29,38 euro e sarà applicato a chi, al primo luglio, risulterà non aver ancora scelto un operatore sul mercato libero e la sua relativa offerta tra il “bouquet” di contratti previsti. Per quanto riguarda invece le provincie di Nuoro e Sassari, cioè la Zona 3-Area Sud 1, ha vinto Illumia S.p.A. con un offerta di 19,98 euro, quindi una decina di euro inferiore rispetto a quella praticata nelle altre province sarde da A2A.

Il regolamento delle aste stabiliva che, per ciascun lotto, i fornitori che hanno deciso di partecipare avevano la possibilità di fare un’offerta unica, quindi senza possibilità di rilancio, rigorosamente in busta chiusa. Quest’offerta doveva prevedere una cifra annuale in euro, che costituisce il prezzo di commercializzazione: è fisso a prescindere dai consumi per ogni punto di fornitura dell’intero lotto. Ad aggiudicarselo è stato chi ha fatto l’offerta più bassa, che per quanto riguarda Illumia per Cagliari, Oristano e Sud Sardegna è di quasi dieci euro superiore alle tariffe con cui ha vinto A2A nel resto del territorio isolano, dove sono incluse Nuoro e Sassari. Sui 26 lotti totali battuti all’asta, ciascun operatore poteva aggiudicarsene al massimo sette. Precisazione importante: la tariffa per chilowattora non era oggetto dell’asta ed è fissato sul prezzo all’ingrosso sul mercato dell’energia, cioè il Pun.

Un’asta molto interessante per le compagnie, quella che si è svolta il 20 gennaio, considerato che il Servizio a tutele graduali potrebbe riguardare fino a quattro milioni e mezzo di utenze domestiche: dipende da quante famiglie passeranno al mercato libero attraverso la scelta di un operatore. Potrebbero diminuire, queste utenze, prima di inizio luglio, quando passeranno al Servizio tutele graduali.

Ci sono poi i clienti vulnerabili: quelli rimarranno alle condizioni tariffarie decise dall’Autorità per l’energia Arera. Chi, però, rimarrà nel servizio di tutela della vulnerabilità, farà meglio a scegliere subito un operatore sul mercato libero, perché si prevede che le loro tariffe saranno più alte rispetto a quelle dei clienti non vulnerabili: paradossale, oltre che costoso.

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