Si potrebbe dire che Bobo Vieri è meglio di Maradona e nessuno lo può smentire. I mondiali del Qatar serviranno anche per aggiornare nuovi record, ma di sicuro non scalfiranno questo strano paragone tra l’azzurro e l’uomo che ha permesso all’Argentina di vincere un campionato in Messico con la sua “mano de Dios”. Se in giro per il mondo si va a dire a qualche tifoso che il nostro Vieri è andato a segno più volte di Diego nei campionati mondiali di calcio molti storceranno il naso ma è così.

D’altronde segnare in un mondiale non è così facile e la classifica dei bomber di tutti i tempi nelle fasi finali di un campionato del mondo riserva parecchie sorprese. Per esempio, il calciatore che ancora oggi detiene il record di gol segnati in un solo mondiale non è né Maradona né Pelè. È un signore che porta il nome di Just Fontaine, nato a Casablanca nel 1933 quando ancora il Marocco era un protettorato francese e quindi inserito a pieno titolo nella nazionale transalpina che gli fece disputare i campionati mondiali in Svezia, nel 1958, vinti poi dal Brasile di un giovanissimo Edson Arantes do Nascimento, per tutti solo Pelè. Fontaine, nelle 6 partite disputate nella fase finale in Svezia segnò la bellezza di 13 gol, con una media di 2,17 a partita. Un record ancora da battere, anche se sono trascorsi 64 anni. Si è solo avvicinato a Fontaine l’ungherese Sandro Kocsis, autore di 11 reti in cinque gare disputate nel 1954 in Svizzera, quando la nazionale tedesca, allora ancora denominata Germania Ovest e ben distinta dai cugini dell’Est, vinse il suo primo mondiale, succedendo così all’Uruguay che nel 1950 riuscì a battere il Brasile a casa sua nella famosa finale-tragedia del Maracanà.

Il più prolifico

Il bomber di tutti i tempi però è un grande campione ma non uno di quelli che hanno in bacheca parecchie statuette del pallone d’oro come Cristiano Ronaldo oppure Leo Messi. Si chiama Miroslav Klose, tedesco di origine polacca, calciatore che ha fatto sognare anche la curva laziale dell’Olimpico per alcuni anni, ma non certo uno per cui i tifosi si stracciavano le vesti come Platini, Maradona, Pelè o Zidane. In quattro campionati mondiali disputati, 2002, 2006, 2010 e 2014, Klose ha segnato 16 gol in 24 partite, con una media di 0,66 reti a gara. Un gol in più del fenomeno Ronaldo, attaccante di Inter e Milan dei tempi passati, terrificante nella metà campo avversaria. Anche lui ha disputato quattro campionati mondiali (1994, 1998, 2002 e 2006) con un bottino di 15 gol in 19 partite disputate. Poi la classifica continua con un altro tedesco Gerd Muller, uno a cui non potevi lasciare un centimetro di spazio in area di rigore, e ne sanno qualcosa gli azzurri della famosa semifinale in Messico Italia-Germania 4-3. Muller ha messo a segno 14 reti in 13 gare disputate nel 1970 e nel 1974, due soli mondiali, dunque.

Gli italiani

Tornando in casa azzurra, il primo della classifica non è Paolo Rossi, nome a cui tutti pensano non appena nel nostro Paese si parla di mondiali pedatori, oppure Gigi Riva, che però detiene ancora il record di gol segnati in Nazionale, 35 in 49 partite. Un record che resiste da quasi 50 anni. Il primo bomber nella classifica delle fasi finali dei mondiali è appunto Cristian Vieri: 9 gol in altrettante gare disputate nel 1998 e 2002. Anche Paolo Rossi in effetti ha segnato 9 reti, ma lo ha fatto in 14 gare e tre mondiali: 1978, 1982 e 1986. Gli stessi gol li ha messi a segno anche Roberto Baggio nei tre tornei del 1990, 1994 e 1998, ma in 16 partite. Tutti e tre gli azzurri però hanno fatto meglio di un certo Diego Armando Maradona, che nei quattro tornei e nelle 21 gare giocate dal 1982 al 1994 ha timbrato il tabellino dei marcatori solo otto volte. Quattro in meno del brasiliano Pelè a cui i tifosi di Rio de Janeiro non saranno mai grati abbastanza per aver regalato loro tre coppe d’oro su quattro mondiali giocati tra il 1958 in Svezia e il 1970 in Messico, quest’ultimo purtroppo proprio ai danni dell’Italia di Gigi Riva, forse arrivata in finale troppo svuotata dopo la partita del secolo contro la Germania allo stadio Azteca.

Le finali

Nei prossimi giorni si vedrà se ci saranno nuovi record in questo strano mondiale che si gioca in pieno inverno, anche se in Qatar le temperature saranno tutt’altro che rigide, mentre il freddo si sentiva in Argentina nel 1978 oppure in Uruguay nel 1950 visto che nell’emisfero Sud a luglio si è in pieno inverno. Certamente un dato che non subirà variazioni, vista l’assenza degli azzurri da Qatar 2022, è quello degli italiani che sono riusciti a segnare in una finale mondiale: sono soltanto nove. Piola e Colaussi riuscirono addirittura a mettere a segno una doppietta, mentre un solo gol, ma certamente altrettanto indimenticabile, lo possono vantare Orsi e Schiavio, Boninsegna, Rossi, Tardelli, Altobelli e Materazzi. Sì, proprio Materazzi, che nella stessa partita prese anche una testata sul petto da Zidane. Anche quella fu indimenticabile e ci fece alzare la coppa a Berlino nel 2006 dopo una sequenza di rigori da infarto. Chi si ricorda il gol di Materazzi alzi la mano, perché la testata di Zizou non la dimentica nessuno.

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