L’ondata di malcontento esistenziale post pandemico sembra essere rientrata, ma la voglia di cambiare vita non è ancora passata per quasi la metà degli italiani. I numeri arrivano direttamente dall’Osservatorio BenEssere Felicità presentato poco tempo fa da Confcommercio, secondo cui «Rispetto allo scorso anno, quando il 38,5% delle persone era propenso a cambiare lavoro nel breve periodo, nel 2023 la percentuale aumenta al 44%. Il 56%, invece, resta soddisfatto».

Gli stessi autori dell’indagine tuttavia ammettono che il numero degli insoddisfatti sarà destinato a crescere, puntando i riflettori sull’esigenza ormai sempre più centrale di «arrivare innanzitutto a soluzioni con un maggior equilibrio vita privata-lavoro».

I numeri

Tra coloro che si dichiarano aperti a cambiare lavoro emergono, oltre ad esigenze di miglioramento economico, anche aspettative come la soddisfazione dei bisogni, la valorizzazione delle singole capacità individuali e la percezione che il lavoro possa dare un senso alla loro vita. Al contrario, gli stessi aspetti sono riscontrabili nella loro attività, da chi non è intenzionato a cambiare lavoro.

Assieme alla citata importanza di poter soddisfare i propri bisogni e valorizzare i talenti professionali, tra gli aspetti più rilevanti nella scelta del posto di lavoro, secondo i dati 2023, troviamo al primo posto l’essere apprezzato-stimato che tocca il 44,7%, l’amore per il proprio lavoro che raggiunge il 37,8%, al terzo posto troviamo l’essere stimolato alla crescita con il 30,2%. Seguono elementi chiave come la flessibilità oraria (28,4%), la fiducia (23,7%) e il controllo di ciò che si fa (21,4%). Di contro, risultano meno fondamentali per la scelta elementi come il fare la differenza che si afferma all’11,6%, i collaboratori al 12,3% e l’essere allineati ai valori dell’organizzazione (13%).

Nuova era

«La pandemia ha fatto esplodere elementi che erano già presenti: i lavoratori hanno preso ancora maggiore consapevolezza della necessità di un cambiamento. I nostri dati dimostrano che vi è l’urgenza di rendersene conto mettendo in atto azioni concrete in grado di generare maggiore benessere. Ne va della forza competitiva delle imprese perché la felicità permette di performare meglio, di attrarre talenti e di fidelizzare le persone», afferma Elisabetta Dallavalle, presidente dell’Associazione Ricerca Felicità

«I dati che emergono dalla ricerca ci consentono di fotografare il cambiamento delle aspettative e aspirazioni delle lavoratrici e dei lavoratori nel nostro Paese. La pandemia del resto ha modificato le nostre vite e il nostro modo di lavorare, così da far nascere anche nuove esigenze, necessità e una voglia di cambiamento prima più limitata», dice Alessia Cappello, Assessora al Lavoro e allo Sviluppo Economico del Comune di Milano. «Riconoscere le priorità di chi lavora e concretizzare politiche per creare maggior benessere per tutti, è un driver di crescita e sviluppo, ma anche un modo per aziende e attività per trattenere i talenti migliori. La grande opportunità che abbiamo in questo momento è costruire un mondo del lavoro più inclusivo e sostenibile, capace di rigenerare persone, economia e ambiente», ha aggiunto l’assessora.

Sostenibilità e benessere

«Negli ultimi quattro anni abbiamo assistito a una rivoluzione nel mondo del lavoro», spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. «Cambiamenti ed evoluzioni profondi che hanno avuto un impatto sulle aspettative delle persone e sul ruolo delle imprese. La trasformazione digitale, l'accelerazione tecnologica, valori sempre più legati alla sostenibilità, hanno ridefinito i modelli tradizionali di lavoro creando nuove opportunità e sfide. Le persone oggi cercano sempre più autonomia e flessibilità nella gestione del proprio tempo e delle proprie attività professionali, per migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro».

«Le imprese – prosegue Barbieri – sono consapevoli di questa evoluzione e stanno sviluppando nuovi modelli di lavoro per essere competitive nel mercato attuale, sfruttando il digitale, investendo in tecnologie innovative e promuovendo una cultura aperta all'innovazione e al welfare. L'attenzione verso le collaboratrici e i collaboratori, l'inclusione, e la sostenibilità economica, sociale e ambientale, sono diventati elementi centrali per le imprese».

«Tra i tanti dati raccolti abbiamo osservato anche come il vivere in modo sostenibile contribuisca ad aumentare la felicità. Il 46,8% degli intervistati afferma che vivere in modo sostenibile renda più felici, mentre solo il 5,3% pensa che ciò contribuisca molto poco o addirittura per niente alla propria felicità” afferma Elga Corricelli, co-founder Ricerca Felicità «Interessante notare come questa affermazione trova maggiore riscontro nei paesi del Sud Italia, passando poi dal Centro, Nord-Est e infine nel Nord-Ovest».

Aziende e consumatori

Al giorno d’oggi, la sostenibilità è uno dei driver principali che guida le aziende e i brand nel fare business con una grande responsabilità verso i consumatori. Questi ultimi, infatti, come svelato dai dati dell’8° Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile, realizzato e promosso da LifeGate in collaborazione con Renato Mannheimer di Eumetra, ritengono che i tre fattori principali per definire un’organizzazione realmente sostenibile siano rappresentati dalla sostenibilità dei processi produttivi, dall’utilizzo responsabile delle risorse e dall’attenzione ai lavoratori.

Dall’altro lato, tra i criteri che guidano un consumatore durante il processo di acquisto di un prodotto e/o servizio, i più importanti sono rappresentati dalla presenza di informazioni trasparenti, dal controllo della filiera di produzione, dalla presenza di certificazioni/loghi sostenibili e dall’attenzione ai diritti dei lavoratori.

Per un’azienda non basta semplicemente definirsi sostenibile per poter attrarre il maggior numero di clienti e consumatori perché questi ultimi sono spaccati a metà rispetto a chi ritiene che l’impegno di un’impresa per un futuro green sia concreto e chi invece pensa sia solo un’operazione di marketing per seguire il trend della sostenibilità in atto e avvicinarsi alle richieste delle persone e del mercato.

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