“Il futuro delle nostre città è ancora tutto da scrivere. Fai girare la voce”. È lo slogan della Clean Cities Campaign - rete di oltre 70 Ong europee - che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. La campagna sostiene la mobilità attiva, condivisa ed elettrica, per un futuro più vivibile e sostenibile, con la graduale eliminazione dalle città dei veicoli con motore a combustione interna.

È in questo contesto che si inserisce “Mal’aria di città. Cambio di passo cercasi”, l’ultimo report di Legambiente sui livelli di inquinamento atmosferico dei capoluoghi di provincia italiani, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili che del biossido di azoto. Nel 2022 sono state 29 le città, delle 95 monitorate, che hanno superato i limiti normativi per gli sforamenti di Pm10: Torino Milano, Asti, Modena, Padova e Venezia. Molte, hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti consentiti.

«Servono interventi incisivi per rendere le nostre città più salubri. Le strade devono essere progressivamente liberate dalle auto per lasciar posto alle persone, alla mobilità dolce e al trasporto pubblico», dice Annalisa Columbu, presidente di Legambiente Sardegna. «Il verde urbano deve essere incrementato, continuando con la piantumazione di alberi e incentivando la realizzazione di aiuole, tetti verdi e giardini verticali. Dobbiamo ripensare le città mettendo le persone al centro: creare spazi verdi genera un beneficio non solo sociale ma anche sanitario. Abbiamo degli ottimi esempi in Sardegna, come Olbia, che è una città 30 Km/h. Alla Regione chiediamo di trovare il modo di replicare le buone pratiche e investire su città pulite e sicure».

La Sardegna – sottolinea l’associazione ambientalista – deve continuare a rispettare i limiti, ma la vera sfida è diminuire le emissioni e adeguarsi alle nuove normative, cercando di trasformare le nostre città in luoghi sicuri, ridisegnando lo spazio cittadino con azioni concrete che vadano verso la mobilità sostenibile.

«I limiti di legge nelle concentrazioni sono rispettati, ma non basta: in Sardegna in 3 dei 4 capoluoghi considerati, il PM10 negli ultimi 10 anni è addirittura aumentato (a Nuoro e Oristano del 3% all’anno e a Sassari dell’1% annuo), mentre e Cagliari, che soffre delle concentrazioni più alte insieme a Oristano, non c’è stato nessun miglioramento», spiega Giorgio Querzoli, del Comitato scientifico di Legambiente Sardegna. «Sullo stesso orizzonte temporale la concentrazione di NO2 vede un leggero miglioramento nei 4 capoluoghi e solo Cagliari è leggermente al di sopra dei limiti Ue (9% in più), ma è necessario accelerare per i limiti raccomandati dall’Oms che sono quelli più rilevanti per la tutela della salute».

Per combattere l’inquinamento urbano, Legambiente propone una serie di interventi “a misura di città”:

Il passaggio dalle Ztl (zone a traffico limitato) alle Zez (Zone a zero emissioni). Come dimostra l’esperienza di Milano (con l’area B) e, soprattutto, dell’ultra Low Emission Zone londinese, le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti riducono le emissioni da traffico dal 30% al 40%.

Lez (Low Emission Zone) anche per il riscaldamento: serve – dice Legambiente – un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata, e una riconversione delle abitazioni a emissioni zero grazie alla capillare diffusione di misure strutturali che incentivino il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e la sostituzione delle caldaie a gasolio e Gpl con sistemi più efficienti e alimentati da fonti rinnovabili.

Potenziare il Trasporto pubblico e il Trasporto rapido di massa con la moltiplicazione dell’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati, come ha fatto la Germania nell’estate del 2022.

Incentivare la mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike) e realizzare e realizzare altri percorsi ciclabili.

Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura di persona, “città dei 15 minuti”, sicurezza stradale verso la “Vision Zero”, “città 30” all’ora seguendo l’esempio di Olbia, Torino, Bologna e Milano.

Elettrificazione delle banchine (Cold Ironing) per evitare le navi ormeggiate in porto tengano i generatori diesel accesi con le conseguenti pesanti emissioni di polveri sottili.

Tutto elettrico in città, anche prima del 2035, grazie alla progressiva estensione delle Zez, all’utilizzo di autobus elettrici e filobus, e all’istituzione dei distretti Zed (Zero Emissions Distribution).

© Riproduzione riservata