Le bollette, la rata del mutuo o l’affitto, il carrello della spesa, in ristorante o in albergo: tutto è più costoso per i single, mentre in coppia la vita è più economica.

Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente, ha fatto i conti sulla base di dati Istat e constatato che chi vive solo spende ogni mese 571 euro in più rispetto a chi è sposato o comunque convive con un’altra persona.

E la questione interessa un grande numero di persone, in continuo aumento. Infatti, sempre secondo l’Istat, in Italia una famiglia su tre è composta da single, separati o vedovi, e si tratta di 8.364.000 anime (il 14% della popolazione), erano oltre 930mila in meno dieci anni fa.

Secondo Moneyfarm diverse spese fisse, se divise a metà pesano molto meno sul reddito disponibile dei partner.

La spesa media mensile per chi vive solo è di 1.796 euro, con un minimo di 1.666 euro per gli over 65 e un massimo di 1.957 euro per chi è in età da lavoro, fra i 35 e i 64 anni. Cifre decisamente superiori rispetto a quelle stimate per una coppia, che ha costi mensili pari a 2.451 euro: partendo dal presupposto che le spese vengano divise a metà chi convive spende 1.225 euro al mese. Dunque, vivere da soli costa il 47% in più ogni mese.

Per vivere in due non serve un appartamento grande il doppio, per questo è inevitabile che la spesa per abitazione e utenze pesi molto di più sul bilancio dei single, con ben 338 euro in più al mese (+71%). Al secondo posto ci sono i costi per mobili e altri servizi per la casa, per i quali chi è solo spende il 66% in più rispetto a una coppia (+36 euro al mese). Solo sommando queste prime due voci, chi convive spende 530 euro al mese, contro i 904 euro dei single.

Anche in vacanza i single sono penalizzati economicamente. Una coppia spende circa 45 euro al mese per alberghi e ristoranti, una persona sola deve invece mettere in conto 68 euro, il 51% in più.

E riguardo ai generi alimentari, poiché più si acquista più si risparmia, chi fa la spesa soltanto per sé spende in media 304 euro al mese, contro i 236 a testa di chi convive.

Per le spese indivisibili, legate alla persona, il costo non varia tanto, i single devono sostenere più elevate del 17% per i trasporti e del 14% per l’istruzione.

Moneyfarm ha anche calcolato quanto si può risparmiare a seconda dell’età in cui si va a convivere.

Chi lo fa a 45 anni, cinque anni dopo avrà messo da parte 34.260 euro; chi lo fa a 35 anni, quindici anni dopo potrà aver risparmiato 102.708 euro; chi invece va a convivere da giovanissimo, a 25 anni, quando avrà 50 anni potrà avere un gruzzolo di 171.300 euro.

Ancora: se i 571 euro risparmiati ogni mese venissero investiti, secondo le stime di Smileconomy chi va a convivere a 45 anni a 50 avrà un capitale disponibile di 35.168 euro, se ha optato per un investimento a basso rischio (obbligazionario europeo, FTSE EMU Government Bond Index), oppure di 36.542 euro se ha scelto un investimento ad alto rischio (azionario mondiale, MSCI World). Chi va a 35 anni, a 50 anni potrà disporre di un capitale di 112.904 euro nel primo caso o di 130.623 nel secondo. Chi va a 25 anni, a 50 anni avrà accumulato 202.062 euro oppure, in caso di investimento ad alto rischio, 264.741 euro.

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