Hanno festeggiato il trentesimo compleanno con un concerto a La Caletta di Siniscola il 5 agosto scorso. Erano fermi da tempo, ma dopo qualche mese passato in sala prove gli Askra sono tornati sul palco davanti a migliaia di persone, accorse in Baronia per salutare il ritorno sulle scene di una band particolarmente rappresentativa della scena indipendente isolana. Il rock della formazione baroniese è stato più forte del vento che ha soffiato impetuoso sulla borgata marina. «Purtroppo il meteo ha condizionato in modo deciso questa serata che aspettavamo da tempo. Ma è stata un’emozione indescrivibile», racconta Marco Cau, il chitarrista dellla band.

Sono arrivati fan da tutta la Sardegna. «Volevamo festeggiare questo importante anniversario – raccontano gli Askra – eravamo fermi da quasi cinque anni. Non ci siamo mai sciolti e pertanto non si può parlare di reunion. Non abbiamo dischi in programma. Quando abbiamo ufficializzato la data dello spettacolo di La Caletta ci sono arrivate tante telefonate da diversi centri della Sardegna. Ci chiedevano se avevamo date libere, ma abbiamo dovuto rispondere che non abbiamo alcun tour in programma. Certo, ci fa piacere che tanta gente si ricordi di noi».

La band

La formazione è nata a Siniscola, dove tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta si respirava aria di rock and roll grazie al grande successo dei Kenze Neke, band storica della scena indipendente europea che ha influenzato numerosi gruppi e artisti isolani. Tra questi ovviamente anche gli Askra, che con la formazione guidata da Enzo Saporito, condividono amicizia, passioni musicale e impegno civile. Sandro Usai (uno dei fondatori dei Kenze Neke) insieme Marco Cau, Alessandro Chigini e Pierpaolo Pau hanno dato vita a un gruppo che nel corso degli anni ha visto avvicendarsi sul palco anche Stefano Ferrando, Luciano Sezzi, Mirko Carbini, Homar Farina, Sergio Putzu, Mauro Conti, Fabio e Paolo Carta. «Tutti quanti – ricorda Marco Cau – sono stati entusiasti dell’idea di fare un concerto per festeggiare i trent’anni di attività. È stato davvero bello tornare in sala prove. Sin dai primi giorni c’era un grande entusiasmo. Abbiamo ripreso in mano un bel po’ di pezzi del nostro repertorio e dopo qualche settimana è stata ipotizzata la prima scaletta del concerto. Abbiamo pescato in tutti i nostri lavori discografici per mettere in piedi uno spettacolo che abbracciasse tutto il repertorio».

Il concerto

Il 5 agosto gli Askra, sfidando un vento insopportabile, sono saliti sul palco e hanno regalato un lungo show alle migliaia di persone arrivata a La Caletta di Siniscola da tutta la Sardegna. «Il maltempo ha condizionato la serata – ricordano i musicisti baroniesi – ma è stato bellissimo suonare davanti a quel pubblico meraviglioso. Abbiamo ritrovato amici non vedevamo da anni, ma c’erano anche tanti ragazzi che ci hanno scoperto solo recentemente». Nelle scorse settimane, soprattutto sui social, in tanti hanno chiesto alla band di tornare sul palco. Il primo a lanciare l’appello è stato Paolo “Angus” Carta. In tanti hanno chiesto il bis. E nei giorni scorsi la band ha deciso di replicare lo spettacolo, sempre a Siniscola il 6 ottobre in occasione della festa delle Grazie.

Una canzone per Gigi Riva

Il 2023 verrà ricordato dagli Askra non solo per il concerto di La Caletta. “Gigi Riva”, la canzone scritta nel 2008 e inserita nell’album “Colores” è stata scelta per la colonna sonora del docufilm “Nel nostro cielo un rombo di tuono”, diretto dal regista Riccardo Milani. Il brano, stato scritto da Marco Cau e Alessandro Chighini, ha “rischiato” di non essere scelto perché gli autori non avevano risposto a una mail inviata dalla produzione. «Non consultavo la posta elettronica e non mi sono accorto della mail – ricorda Marco Cau – ci hanno contattato per le questioni legate alla liberatoria. Una volta letta la mail, ho risposto subito e alla fine anche noi siamo presenti in questo importante documento dedicato al leggendario Gigi Riva. Chiaramente siamo molto orgogliosi per questo riconoscimento».​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​

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