In Sardegna san Valentino è su santu coiadori, “il santo che sposa”. L’unica chiesa isolana dedicata al protettore degli innamorati è a Sadali, pittoresco centro di origine medioevale e di tradizioni agropastorali della Barbagia di Seulo, che fa parte dei borghi in Sardegna più belli d’Italia ed è stazione di sosta del Trenino Verde. Di fronte si trova la meravigliosa cascata di San Valentino.

La cascata è l'unica a sgorgare in un centro abitato 

La cascata a Sadali è l’unica tra le cascate in Sardegna a scorrere in un centro urbano. La suggestiva cascata di San Valentino sembra fatta apposta per una visita nel giorno più romantico dell’anno, da tempi immemori meta di pellegrini che chiedono al santo la grazia di trovare compagno o compagna. Alimentate dalla risorgiva Funtana Manna, che crea un clima fresco tutto l’anno, le sua acque compiono un salto di sette metri lungo un verdeggiante costone roccioso. Poi il loro flusso finisce, come quello delle innumerevoli fonti di Sadali, dentro sa Ucca manna, baratro sotterraneo, dotato di un sentiero in pietra per la visita. Il torrente scorre nella “grande bocca” per 150 metri prima di fuoriuscire nella zona bassa dell’abitato, che si distende sul pendio dell’altopiano detto su Taccu, serbatoio di falde che alimenta una miriade di sorgenti. Durante l’età feudale la forza dell’acqua era usata per azionare vari mulini che costellavano il paese, uno dei quali si trova accanto alla rapida.


La leggenda legata al Santo e alla cascata

La devozione a San Valentino deriva da una leggenda: un uomo che vagava portando con sé una statuina del santo, fece sosta a Sadali, di fronte a una cascata. Alla ripresa del cammino, nonostante gli sforzi, non riuscì a smuovere la statua. Allora i sadalesi custodirono gelosamente il simulacro ed eressero un “tempio” al santo. Dalla chiesa parrocchiale prese nome lo spettacolo della natura che le scorre perennemente di fronte, appunto la cascata di san Valentino. 

Come raggiungere la Cascata di San Valentino

Da Cagliari percorrere la statale 131 sino allo svincolo sulla statale 128 per Senorbì. Proseguire per il bivio di Isili immettendosi poi sulla statale 198 per Sadali. Da Sassari e Oristano percorrere la statale 131 arrivando allo svincolo per Simaxis e proseguire verso Laconi e Villanovatulo, poi sulla statale 198 per Sadali. Da Nuoro percorrere la statale 389, e poi prendere la statale 198 per Sadali. La cascata di San Valentino è incastonata in un verdeggiante costone che fa parte proprio del centro storico di Sadali, di fronte all’omonima chiesa.

La chiesa di San Valentino nel centro di Sadali (Archivio L'Unione Sarda)
La chiesa di San Valentino nel centro di Sadali (Archivio L'Unione Sarda)
La chiesa di San Valentino nel centro di Sadali (Archivio L'Unione Sarda)

Cosa visitare a Sadali oltre alla cascata?

Di fronte alla cascata si erge altissimo il campanile della parrocchiale di San Valentino martire, aggiunto a metà XX secolo a un edificio antichissimo. Altre chiese sadalesi sono dedicate a Sant’Anna, eretta intorno all’anno mille, Santa Maria, Sant’Elena imperatrice e Sant’Antonio abate. Nel centro storico del borgo di Sadali si ammira l’ottocentesca casa-museo sa Omu e’ tzia Cramella con arredi e strumenti originali. Attorno al paese si può passeggiare tra boschi di lecci, rovere, sughere e macchia mediterranea, in un’esplosione di colori. Il Flumendosa conferisce ulteriore fascino al “paesaggio d’acqua”, di cui è emblema su Stampu e’ su Turrunu, al confine con Seulo. L’itinerario per raggiungerlo, all’interno della foresta di Addolì, passa per le grotte is Janas, dimora, secondo leggenda, di tre fate: all’interno si possono visitare sei sale composte da stalagmiti e stalattiti che si uniscono in colonne, colate color ocra e drappeggi marmorei. Sono le più famose di circa quaranta cavità disseminate nel territorio sadalese, abitato dal Neolitico e poi nell’età del Bronzo, come testimoniano domus de Janas, nuraghi e tombe di Giganti.

(Unioneonline/D)

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