Le cascate più belle della Sardegna? Eccole.

Cascata di Muru Mannu

Il massiccio del monte Linas è una continua scoperta di ambienti naturali sempre diversi, tra aspre vette, profonde gole, boschi, macchia mediterranea, corsi d’acqua e cascate. Una di esse, circondata da imponenti pareti granitiche, nel territorio di Gonnosfanadiga, è tra le cascate più alte in Sardegna. Si tratta della cascata di Muru Mannu con il suo vertiginoso ultimo salto di oltre 70 metri. Assieme al torrente che la genera, deve il nome alla cresta rocciosa da cui sgorga il corso d’acqua. Quasi al termine del suo percorso – che nasce a quota mille metri - il canale incontra una improvvisa caduta di quota: prima compie alcuni piccoli salti, infine il più imponente. A fine balzo, il torrente genera un laghetto circondato da lecci e agrifogli, poi prosegue verso valle, dando vita ad altre piccole cascatelle, infine congiungendosi col rio Linas e formando il rio Cannisoni.

Cascata di Sos Molinos

Un capolavoro gelosamente custodito dalla natura. Al confine tra i territori di Bonarcado e Santu Lussurgiu, lungo la provinciale 15 che collega i due suggestivi borghi del Montiferru, si nasconde uno dei più bei sentieri con cascate, un paesaggio incantato, che si scopre a poco a poco. Prima si inizia a sentire il placido scroscio dell’acqua dallo spiazzo a lato della strada, punto di partenza del percorso che conduce alla valle e alla cascata di sos Molinos. Oltre al verde della vegetazione mediterranea, resta impressa la varietà di fiori che circonda il laghetto formato dalla cascata ai suoi piedi: ciclamini, margherite e orchidee aggiungono pennellate di colore al magico scenario dell’acqua che precipita per un totale di 30 metri compiendo vari salti consecutivi.

La cascata di Capo Nieddu nell'Oristanese (Aigae/foto concessa)
La cascata di Capo Nieddu nell'Oristanese (Aigae/foto concessa)
La cascata di Capo Nieddu nell'Oristanese (Aigae/foto concessa)

Cascata di Capo Nieddu

Uno spettacolo unico nell’Isola, rarissimo in Italia, inconsueto nel resto del mondo: le acque della cascata di Cabu Nieddu precipitano direttamente nel mar di Sardegna, compiendo un salto di quaranta metri, da un vasto anfiteatro naturale scavato in un tratto di alta costa tra la celebre baia de s’Archittu e la marina di Tresnuraghes. Ci troviamo nel territorio di Cuglieri, nella regione storica del Montiferru, che prende nome dal massiccio di origine vulcanica che domina un paesaggio fatto di altipiani, boschi e fiumi. E proprio uno di questi corsi d’acqua, il rio Salighes è protagonista del magnifico scenario: attraversa il solido strato di basalto esteso fino all’altopiano di Campeda, sino a incontrare il litorale e catapultarsi in mare. In primavera il tuffo de s’Istrampu de Capu Nieddu – così è noto a livello locale - è tanto più spettacolare e indimenticabile quanto più sono state abbondanti le piogge invernali.

Niala

Il bosco di Niala, nel territorio di Ussassai, adiacente alla foresta demaniale di Montarbu, è un’oasi immersa nella natura e ricca di attrazioni: rigogliose distese di lecci e macchia mediterranea sono solcate da torrenti che generano cascate di acqua pura. Tra le più belle piscine naturali in Sardegna, spiccano quelle di di Tuvu Nieddu, dove, durante la stagione calda, si può fare un bagno rinfrescante. Niala è raggiungibile attraverso diversi percorsi con vista sui caratteristici “tacchi” ogliastrini, tra i quali anche il sentiero Italia, nel tratto Z20. Oppure ci si arriva dal sentiero delle Aquile - a ovest di Gairo Taquisara -, attraversando la località is Tostoinus, dove si ammira un pittoresco cuile, un ponticello in pietra e i resti di un villaggio di età nuragica.

Cascate Lequarci

Pareti verticali e lisce, ricoperte da lecci ed essenze mediterranee, si ergono fino a sfiorare i mille metri d’altezza. I Tacchi devono il nome alla forma appuntita, simile a tacchi di scarpa e caratterizzano il paesaggio interno d’Ogliastra, in particolare di Ulassai. È un territorio ricco di acque sotterranee: dai rilievi calcarei sgorgano sorgenti e ruscelli che, nei periodi di piena, originano suggestive cascate. Quelle di Lecorci, a mezzo chilometro dall’abitato, nascono ai piedi di un taccu, poco al di sotto della grotta di su Marmuri, la più grande dell’Isola. Il percorso delle acque prosegue sino a valle andando ad abbracciare, dopo tre chilometri, le acque di Lequarci, le altre cascate di Ulassai, le più imponenti della Sardegna. Le acque del rio omonimo, provenienti dall’altopiano di Baulassa e Martalaussai, scendono con vari rivoli da una falesia calcarea a anfiteatro compiendo un salto di quasi cento metri con una larghezza che raggiunge i 70. Dopodiché scorrono impetuose per un ulteriore dislivello di 75 metri prima di riversarsi in una miriade di laghetti.

Le cascate di Sa Stiddiosa (Archivio L'Unione Sarda)
Le cascate di Sa Stiddiosa (Archivio L'Unione Sarda)
Le cascate di Sa Stiddiosa (Archivio L'Unione Sarda)


Sa Stiddiosa

Sa Stiddiosa è un capolavoro della natura lungo il corso del fiume Flumendosa, che ricade nel territorio di Gadoni, da cui dista quindici chilometri, proprio al confine con quello di Seulo. Il nome significa letteralmente “gocciolante” e deriva da is stiddius, ossia l’effetto delle gocce d’acqua che cadono, e - in questo caso - creano una cascata. Anzi, più che cascata, uno sgocciolio fitto fitto, che scende da una sorgente carsica soprastante. Le gocce precipitano lungo un’imponente parete rocciosa levigata, perpendicolare all’alveo del fiume. L’acqua sorgiva si divide in mille rivoli deviata da concrezioni e vegetazione, il risultato è la fitta pioggerellina, che precipita con uno stillicidio denso in inverno e pacato d’estate. Termina la caduta in un laghetto d’acqua verde smeraldo ai margini della sponda destra del fiume, dove nella bella stagione è una delle cascate in Sardegna dove fare il bagno.

Sa Spendula

Una lama d’acqua fende la roccia e trapassa una foresta rigogliosa e profumata. È l’immagine che la natura ha dipinto a meno di un chilometro da Villacidro, nel Medio Campidano, imprimendola in una delle rare cascate che fluisce perennemente in Sardegna e che tanto impressionò il vate D’Annunzio da decantarla in un sonetto composto durante una sua visita nell’Isola. Sa Spendula significa proprio “la cascata”: è generata dal rio Coxinas, che prende origine dalle punte di Santu Miali, nell’area protetta di Monti Mannu, e compie, a partire dall’altura omonima, tre salti consecutivi per un’altezza complessiva di 60 metri di dislivello. L’ultimo balzo, di circa 30 metri, s’infrange fragoroso su rocce granitiche per poi precipitare dentro una gola dominata da una guglia detta Campanas de Sisinni Conti.

Cascata di Bacu sa Figu

La cascata di Bacu Sa Figu è nel canyon che si trova nel territorio di Talana in Ogliastra e può essere considerato una delle forre più selvagge della Sardegna. Il percorso completo, uno tra i trekking in Sardegna più interessanti, contempla 14 calate obbligatorie e presenta passaggi difficoltosi in cui esperienza e preparazione fisica sono fondamentali. La buona notizia per i torrentisti in erba è che esiste un tracciato più breve e meno impegnativo che attraversa solo la prima o la seconda sezione del torrente. La vegetazione ricca di lecci, corbezzoli e ginepri accompagna lungo il greto dove l’acqua scorre irruente, soprattutto tra inverno e primavera, solcando maestose falesie granitiche.

La cascata di San Valentino (Archivio L'Unione Sarda)
La cascata di San Valentino (Archivio L'Unione Sarda)
La cascata di San Valentino (Archivio L'Unione Sarda)

Cascata di San Valentino

In Sardegna san Valentino è su santu coiadori, “il santo che sposa”. L’unica chiesa isolana dedicata al protettore degli innamorati è a Sadali, pittoresco centro di origine medioevale e di tradizioni agropastorali della Barbagia di Seulo, che fa parte dei borghi più belli d’Italia ed è stazione di sosta del Trenino Verde. La suggestiva cascata sembra fatta apposta per una visita nel giorno più romantico dell’anno, da tempi immemori meta di pellegrini che chiedono al santo la grazia di trovare compagno o compagna. Alimentate dalla risorgiva Funtana Manna, che crea un clima fresco tutto l’anno, le sua acque compiono un salto di sette metri lungo un verdeggiante costone roccioso. Poi il loro flusso finisce, come quello delle innumerevoli fonti di Sadali, dentro sa Ucca manna, baratro sotterraneo, dotato di un sentiero in pietra per la visita. Il torrente scorre nella “grande bocca” per 150 metri prima di fuoriuscire nella zona bassa dell’abitato, che si distende sul pendio dell’altopiano detto su Taccu, serbatoio di falde che alimenta una miriade di sorgenti. Durante l’età feudale la forza dell’acqua era usata per azionare vari mulini che costellavano il paese, uno dei quali si trova accanto alla rapida.  

Cascata de Sa Giuntura

L’escursione alla Cascata di Sa Giuntura è una meravigliosa avventura nel cuore del Supramonte di Urzulei. In una zona aspra e selvaggia, c’è una delle più affascinanti gole in Sardegna, un punto in cui due corsi d’acqua si incontrano: il Rio Flumineddu e il Rio Orbisi. Sicuramente il luogo più suggestivo del Supramonte, dove le balconate di roccia che delimitano il corso del fiume sono state erose e formano delle pieghe simili ad onde pietrificate. Un vero e proprio anfiteatro naturale con un piccolo laghetto incantato. 

Le cascate di Bau Mela (foto Elisabetta Loi)
Le cascate di Bau Mela (foto Elisabetta Loi)
Le cascate di Bau Mela (foto Elisabetta Loi)

Cascate di Bau Mela

Ai confini con le Barbagie, nel territorio di Villagrande Strisaili, un bosco di querce custodisce una delle sue gemme: le piscine naturali di Bau Mela. Un’oasi dove la corrente dell’omonimo corso d’acqua ha scavato e modellato il granito, che attraverso due cascatelle in rapida successione genera un'affascinante serie di salti e laghetti. La prima cascata, più imponente, crea la piscina maggiore, mentre la seconda si suddivide in altre piscinette ugualmente raggiungibili, dove potersi immergere nell'acqua cristallina circondati dalle possenti pareti granitiche. Il panorama non è meno magico: rigogliosa macchia mediterranea, ginepri secolari e distese di asfodeli.


Su Stampu 'e su Turrunu

Immerso nella natura rigogliosa e incontaminata della foresta di Addolì, fra Barbagia e Ogliastra, in un territorio di confine fra Seulo e Sadali, si cela un piccolo capolavoro della natura, allo stesso tempo inghiottitoio, grotta e risorgiva con cascata e laghetto. Su Stampu de su Turrunu è un singolare tunnel, sviluppatosi nelle rocce giurassiche dei Tacchi – tipici rilievi con ripide pareti - e generato dall’erosione dell’acqua, che sfocia in una piccola grotta dove scorre un torrente, su Longufresu, che crea una salto di 16 metri e un laghetto, per poi proseguire la sua discesa verso valle. Il fenomeno carsico di straordinaria bellezza, lo scroscio della cascata immersa nel verde fitto che si infrange nel laghetto, i riflessi argentati di acque limpide conferiscono all’ambiente vitalità e lo rendono uno dei monumenti naturali più suggestivi della Sardegna.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata