Supramonte di Urzulei, i luoghi più belli da vedere
Vette alte mille metri, burroni, pareti a strapiombo, voragini, doline e canaloni che arrivano sino al mare: cosa non perderePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’immensa suggestiva estensione del Supramonte, 35 mila ettari, si perde a vista d’occhio, tanto ampia da racchiudere i territori di cinque paesi, Dorgali, Oliena e Orgosolo nelle Barbagie, Baunei e Urzulei in Ogliastra, nonché parte del golfo di Orosei.
Supramonte di Urzulei, dove si trova?
Urzulei si arrampica sulle falde dell’imponente monte Gruttas, circondato dai paesaggi impervi e selvaggi del ‘suo’ Supramonte: vette alte mille metri, burroni, pareti a strapiombo, voragini, doline, canaloni che arrivano sino al mare. Urzulei è un centro di 1.300 abitanti del nord dell’Ogliastra al confine con le Barbagie, basato sull’allevamento, da cui provengono prelibate eccellenze: prosciutti e guanciali (di maiale o di cinghiale) e formaggi.
La storia dell'altopiano Sardo
Il Supramonte è un antichissimo complesso montuoso, che fa da contorno al massiccio più alto e ‘giovane’ del Gennargentu. Un complesso caratterizzato da altopiani e doline, strapiombi e foreste, grotte e sorgenti, abitato sin dalla preistoria e punteggiato da siti del periodo prenuragico e del periodo nuragico. Il paesaggio presenta tratti distintivi uniformi: enormi bastioni alternati a profondi canyon, picchi rocciosi che si stagliano verso il cielo. Ma ciascuno dei ‘Supramonte’ dei cinque Comuni ha proprie caratteristiche peculiari con monumenti naturali originali e inimitabili.
Le escursioni del luogo
Gli impegnativi sentieri che attraversano il Supramonte sono meta ambita di esperti (e allenati) appassionati di trekking. Ecco le mete imperdibili.
Che cosa vedere?
Punta Corrasi
Il suo aspetto è caratterizzato da pareti calcaree a strapiombo, torrioni, candide guglie, grotte e ampi pianori, aspro e spoglio in vetta, ricoperto di lecci nella fascia mediana e adorno di olivi, viti e mandorli a valle. Punta Corrasi è la cima più alta del vasto e impervio altopiano del Supramonte, nonché uno dei rilievi più suggestivi dell’Isola. Dalla cresta del Corrasi, si può godere di vedute spettacolari e di un panorama a 360 gradi che giunge fino a Nuoro, Orgosolo, Dorgali, fino alla costa di Cala Gonone e al Gennargentu. Flora e fauna completano la ‘specialità’ di un luogo dall’atmosfera dolomitica: sembrerebbe del tutto arido e desolato, in realtà ospita 650 specie botaniche, di cui circa 60 specie endemiche. Un paradiso vegetale di prim’ordine che spinse la società botanica italiana a inserire la montagna nel censimento dei biotopi di rilevante interesse e in cui dimorano rapaci come aquila reale, poiana falco della regina e falco pellegrino, nonché si muove liberamente il muflone.
Gola Su Gorropu (Archivio L'Unione Sarda)
Gola di Su Gorropu
È il canyon più spettacolare d’Europa, nonché uno dei più profondi. Gorropu è una gola di origine erosiva, lunga un chilometro e mezzo, che segna il confine tra il territorio barbaricino di Orgosolo e quello ogliastrino di Urzulei. È stata modellata nel tempo dalla forza del rio Flumineddu che scorre sul fondo, alimentato da acque che attraversano il Supramonte, in parte infiltrandosi in gallerie sotterranee, in parte riemergendo da sorgenti a valle della gola. Il torrente ha eroso la roccia calcarea fino a formare il canyon. Le sue pareti racchiudono fossili che svelano la genesi sottomarina, avvenuta tra 190 e 60 milioni di anni fa. È il territorio più selvaggio dell’Isola: per affrontare i trekking che portano al canyon, sono necessari accompagnamento di guide esperte e attrezzatura adeguata. La via d’accesso più immediata è a est, parcheggiando l’auto nel passo di Genna Sìlana, lungo l’orientale sarda (statale 125), tra Dorgali e Baunei, per poi percorrere un sentiero segnalato di un’ora all’andata e del doppio al ritorno. Attraverso un bosco di lecci, felci, corbezzoli e altri profumi mediterranei, si arriva all'ingresso di Gorropu.
Su Sercone
In apparenza è impenetrabile, per via della parete ripida, praticamente verticale che potrebbe scoraggiare, ma avanzando con impegno e cautela si dischiude alla vista uno spettacolo impressionante avvolto da natura incontaminata e lussureggiante. Ogni cosa a su Suercone - detto anche Sercone o Sellone - è ‘sovradimensionata’: è la più vasta dolina della Sardegna, frutto dell’affossamento di una volta carsica nel cuore dell’altopiano calcareo del Supramonte di Orgosolo, il paese-museo celebre per i murales, e per il canto a Tenore. La dolina è il suo simbolo naturalistico: caratterizzata da una particolare forma ‘a imbuto’, è profonda 200 metri e occupa complessivamente una superficie di 18 ettari, grazie a un diametro di circa 500 metri.
La piana di Oliena
Un dipinto romantico fatto di rilievi calcarei, profonde doline, canyon e valli rigogliose. I dintorni di Oliena, borgo della Barbagia ai piedi del monte Corrasi, a dieci chilometri da Nuoro, sono un immenso monumento naturale, ideale per trekking, biking, climbing e kayak. Il primo insediamento fu romano, confluenza di popoli ‘ribelli’ come gli Ilienses, secondo Sallustio, troiani rifugiatisi nell’Isola. Oggi il paese, popolato da settemila abitanti, si fregia della Bandiera arancione, merito di natura, cultura, artigianato e accoglienza della sua comunità. Abili mani sono artefici di opere mirabili: cassapanche di legno, che conservano il carasau, fini ricami su abiti, tappeti, coltri e gioielli in filigrana. L’olio prodotto da pregiate varietà di olive e il Nepente, celebre cannonau venerato da D’Annunzio, sono le eccellenze dei campi. La prelibata cucina di impronta pastorale è un’esperienza unica: macarrones de busa, angelottos, pani frattau, porcetto e capretto arrosto e formaggi.
Punta Cusidore
Punta Cusidore (1147 m) è una delle vette supramontane più note e frequentate dagli arrampicatori. Si innalza sullo stesso costone della vetta principale, divisa dal valico di Forcella Sovana, e costituisce parte integrante della grande bastionata calcarea che si affaccia sulla piana basaltica del Cedrino. Ha una caratteristica forma piramidale che ricorda alcune vette dolomitiche, ma l’ambiente circostante è tipicamente sardo, con boschetti di leccio e macchia mediterranea.
Golfo di Orosei
Paesaggi immensi, stupendi e mai uguali, come un enorme mosaico: cime inaccessibili, pascoli verdi, altopiani, canyon, foreste secolari, falesie a picco su acque cristalline, grotte e spiagge. Dalla montagna al mare: l’oasi naturalistica che comprende il golfo di Orosei e il massiccio del Gennargentu è una delle mete più spettacolari della Sardegna, ideale per escursioni in itinerari di trekking e mountain bike. L’area protetta, istituita nel 1998, copre 74 mila ettari nel territorio di 27 centri di Barbagie, Mandrolisai e Ogliastra: ogni Comune gestisce e salvaguarda la sua porzione di paradiso.
(Unioneonline)