Lollove, il borgo medievale maledetto dove il tempo si è fermato
Il paesino vicino a Nuoro condannato a restare minuscolo e quasi abbandonato da un antico anatema lanciato dalle suore francescanePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un luogo abitato solo da una manciata di persone. Strade ripide, strette viuzze, case di pietra, antiche e quasi tutte disabitate.
Stiamo parlando di Lollove, piccolissimo centro in provincia di Nuoro, borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato. E dove aleggia anche una maledizione, inquietante e suggestiva.
«Gli anziani rimasti – si legge sul sito della Regione Sardegna Turismo – narrano che una o più francescane penitenti che abitavano l’antico monastero di via Bixio, cui faceva capo la seicentesca l’ex parrocchiale tardo-gotica di Santa Maria Maddalena, furono accusate di rapporti carnali con pastori locali. Scoperto lo scandalo, le monache, sdegnate per infamia e comportamento delle consorelle, abbandonarono il villaggio».
Prima di andarsene per sempre, però, le suore scagliarono contro Lollove il loro anatema: «Sarai come l’acqua del mare, non crescerai né mostrerai di crescere mai!».
Una maledizione che ha condannato il borgo medievale a restare minuscolo, inesorabilmente immoto e quasi del tutto abbandonato. Eppure, non privo di fascino: Grazia Deledda vi ambientò il suo romanzo “La Madre”. E ancora oggi sono molti, ogni anno, i turisti e i viaggiatori che decidono di farvi tappa per un suggestivo viaggio a ritroso nel tempo.
(Unioneonline/l.f.)