Sa Prima Essia, il rito che dà inizio al Carnevale Sardo
A metà gennaio, assieme ai falò di Sant’Antonio, a Mamoiada avviene anche la “prima uscita” di mamuthones e degli issohadoresPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Terminate le feste natalizie si comincia ad attendere il Carnevale.Ma le tradizioni di Sardegna vogliono che nell’Isola non trascorra molto tempo tra la fine del tempo dell’Avvento e l’inizio del tempo carnevalesco. Per questo in molti paesi da secoli si celebra il rito dei fuochi di sant’Antonio e con essi, a Mamoiada, quello di Sa prima essia.
Sa prima essia e i fuochi di Sant’Antonio – Tra il 16 e il 18 di gennaio, – dunque una decina di giorni dopo l’Epifania – in tanti paesi della Sardegna vengono accesi i cosiddetti Fuochi di sant’Antonio, falò benaugurali per l’anno appena cominciato. Una tradizione che si rifà alla credenza secondo la quale fu proprio sant’Antonio a donare agli uomini le prime scintille, insegnando loro ad accendere il fuoco per riscaldarsi e cucinare.
La prima uscita delle maschere sarde e l'inizio del Carnevale – Propri nei giorni di sant’Antonio, quando si accendono i falò, a Mamoiada, uno dei paesi simbolo del Carnevale in Sardegna, si svolge appunto “sa prima essia”, ovvero la prima uscita in pubblico delle maschere tipiche del Carnevale locale, ovvero i mamuthones e gli issohadores.
Si tratta, come detto, non solo di un rito per celebrare l’inizio del nuovo anno con la speranza che sia propizio, ma anche di un momento di unione e condivisione che vive ancora oggi, preannunciando i festeggiamenti per il Carnevale.
(Unioneonline)