Non solo racconti, leggende, riti, usanze e specialità enogastronomiche. Fra le tante tradizioni della Sardegna esiste anche un’arte del combattimento. Un lotta non “simbolica”, come lo è sa murra, bensì una lotta tutta fisica, corpo a corpo: stiamo parlando di S’Istrumpa

Origini de s'Istrumpa, la lotta sarda riconosciuta dal CONI –  Le origini di S’istrumpa sono molto antiche e la sua tradizione è stata per secoli tramandata per via orale. Il nome deriva dal verbo “istrumpare”, che in sardo significa “buttare bruscamente a terra”. Le prime attestazioni certe di questa lotta risalgono al Rinascimento.

La storia fino a oggi della lotta dei sardi – Il primo campionato regionale moderno di Istrumpa si è svolto nel 1989. Cinque anni più tardi si costituisce la Federazione de s'Istrumpa, con sede ad Ollolai. Nel 1996 inizia l’attività della associazione Sa Strumpa di Villagrande Strisaili e un anno dopo arriva il riconoscimento ufficiale da parte del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Le regole –  Ecco le regole, secondo il sito ufficiale dell’associazione Sa Strumpa:

«All'avvio del combattimento i 2 lottatori si portano al centro del tappeto, in piedi uno di fronte all'altro. La presa avviene portando un braccio sotto l'ascella e l'altro sopra l'omero-spalla, le guance destre si sfiorano, una mano impugna l'altro polso dietro la schiena dell'avversario in modo da stringerlo saldamente. La presa può essere a polso o sulle dita. Non è consentita altra forma di presa(cinta, pantaloni). Se i due lottatori non trovano intesa sul lato d'appoggio per la presa, si procede all'alternanza e quindi al sorteggio».

Ancora: «È fatto divieto colpire l'avversario con qualsiasi parte del corpo, pena la squalifica. È consentito fare ricorso a qualsiasi tecnica di gamba, trazione, spinta frontale o laterale, nonché sollevare da terra, ruotare e proiettare l’avversario al suolo. Sono escluse le proiezioni all'indietro. Non è consentito poggiare le ginocchia a terra per continuare l'azione offensiva».

Infine, le fasi conclusive dei round: «L'atterramento è considerato valido quando uno dei 2 contendenti viene messo col dorso a terra o cada, comunque, sotto l'avversario. L'atterramento considerato non valido viene ripetuto. Nell'istante in cui uno o entrambi i contendenti finiscono a terra il combattimento viene interrotto col fischio dell'arbitro. Qualora alla fine della terza ripresa non ci sia stato atterramento valido, l'arbitro centrale (in totale gli arbitri sono tre, ndr), sentito il parere degli arbitri d'angolo, assegna la vittoria al concorrente che avrà dimostrato maggiore combattività e che non avrà subito richiami ufficiali».

(Unioneonline)

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