Fra le tradizioni sarde del Carnevale ci sono anche le feste che si celebrano nel Comune di Ottana. Protagoniste indiscusse sono le maschere: non solo i celebri Boes e Merdules, ma anche quelle che rappresentano Su Molente, Su Crapolu e Su Porcu. 

La storia e le origini delle maschere
Le maschere tradizionali del carnevale di Ottana affondano le loro radici in epoche antichissime, probabilmente di origine precristiana. Si pensa che queste rappresentazioni fossero legate a riti agrari e propiziatori, finalizzati a garantire la fertilità della terra e il benessere del bestiame. Nel corso dei secoli, il carnevale di Ottana si è trasformato in un evento simbolico e folkloristico, mantenendo però viva l’essenza e il significato originario di queste maschere.

Che cosa rappresentano?
Le maschere di Ottana raffigurano principalmente figure legate al mondo agro-pastorale e animale. “Su Molente” rappresenta l'asino, animale da lavoro essenziale per la vita rurale del passato. “Su Crapolu” incarna il capriolo, simbolo di resistenza e adattabilità. “Su Porcu” raffigura il maiale, animale importante per la sopravvivenza delle comunità contadine, in quanto fonte di cibo e risorsa fondamentale. Ogni maschera è realizzata con materiali semplici, spesso legno scolpito e cuoio, e accompagnata da costumi che riproducono fedelmente le sembianze degli animali rappresentati.

Il loro significato simbolico
Il significato di queste maschere va oltre la semplice rappresentazione di animali: esse simboleggiano il legame indissolubile tra l’uomo e la natura, tra il mondo animale e quello umano. Nel contesto del carnevale, questi personaggi incarnano le forze primordiali della natura, il sacrificio e la fatica del lavoro agricolo, ma anche la trasgressione e la ribellione contro l’ordine costituito. Le maschere, infatti, non si limitano a sfilare, ma interagiscono con il pubblico in modo provocatorio e irriverente, rievocando antichi rituali di purificazione e di buon auspicio per l'anno nuovo.

Il carnevale di Ottana, con le sue maschere caratteristiche, rimane una delle manifestazioni più affascinanti della tradizione sarda, un ponte tra passato e presente che continua a vivere grazie alla passione e alla dedizione della comunità locale.

(Unioneonline)

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