Tra le maschere che affondano le loro radici nelle tradizioni della Sardegna non ci sono solo i più noti Mamuthones e Issadores. Nel folklore del Carnevale sardo esistono anche altri travestimenti, meno noti, ma altrettanto suggestivi. Come Su Bundhu (o Su Bundu), la maschera del carnevale di Orani.

Su Bundhu è la maschera tradizionale del carnevale del paese in provincia di Nuoro. Questo personaggio inquietante e affascinante rappresenta una delle figure più iconiche del folklore locale. Durante il carnevale, uomini mascherati da Bundhos invadono le strade del paese, creando un'atmosfera misteriosa e primitiva, tra suoni di campanacci e grida rituali.

Le origini della maschera

Secondo alcuni documenti le primi attestazioni della maschera di Su Bundhu risalgono al Settecento. Ma le origini vere e proprie della tradizione affondano nella notte dei tempi, probabilmente riconducibili a riti ancestrali legati alla fertilità della terra e alla protezione della comunità. Come molte maschere carnevalesche della Sardegna, anche questa potrebbe derivare da antichi culti pagani che celebravano la morte e la rinascita della natura. La maschera ha subito poche trasformazioni nel corso del tempo, mantenendo il suo legame con le tradizioni agro-pastorali del territorio.

Qual è il suo significato?

Il significato di Su Bundhu è profondamente legato al mondo rurale e alla lotta tra il caos e l’ordine. La sua figura richiama forze oscure e selvagge, ma anche la necessità di esorcizzare il male e garantire un buon raccolto. Le sue movenze scomposte e le urla spaventose simboleggiano lo spirito ribelle della natura, che viene domato attraverso la festa e il rito collettivo.

Le caratteristiche della maschera

La maschera de Su Bundhu è una rappresentazione antropo-bovina che copre completamente il volto di chi la indossa. Di forma ovoidale, richiama le fattezze umane, ma con lineamenti marcatamente enfatizzati, come il naso pronunciato e i baffi lunghi e spessi.

Un elemento distintivo è la presenza di corna bovine sulla fronte, simbolo della fusione tra l’uomo e l’animale.

Realizzata interamente in sughero, presenta il viso e il naso dipinti di rosso intenso, un colore che in passato potrebbe essere stato ottenuto dal sangue animale. In contrasto, baffi, mento e corna sono colorati di bianco, conferendo alla maschera un aspetto ancora più suggestivo e carico di significati ancestrali.

I Bundhos di Orani portano anche in mano dei bastoni – simbolo di potere, forza e legame con le tradizioni agro-pastorali – che usano per colpire il suolo o per compiere gesti minacciosi e rituali e per “spaventare” o coinvolgere gli spettatori nella rappresentazione carnevalesca.

(Unioneonline)

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