Date simbolo da imprimere nella mente, battaglie da combattere a viso aperto. Per la difesa dei diritti umani, per un argine alla violenza di genere. Per far capire che contro i soprusi esiste una sensibilità che non si può sconfiggere. Sensibilità invincibile.Voltalacarta, fondata nel 2015 a Lanusei, ha una presidente, Loredana Rosa, che ci mette la faccia e soprattutto il cuore.  Dalla sua nascita a oggi. “Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia – dice lei – Voltalacarta ha continuato nel suo costante impegno nella lotta alla violenza e alle discriminazioni di genere, realizzando diverse iniziative, in presenza e on line, e partecipando ad altre, all'insegna della condivisione e dell'apertura, anche geografica”.

La parola come antidoto ai troppi silenzi, alle sacche di resistenza che ancora inibiscono il coraggio della denuncia e alimentano l’humus della rassegnazione. «La lotta alla violenza e alle disparità di genere - fa osservare Loredana Rosa - è soprattutto culturale e per questo, fin dall'inizio, ci siamo rivolte alle scuole dove abbiamo svolto numerosi incontri e realizzato, nel 2016, la video inchiesta “Voci di un verbo plurale” che ha coinvolto ventiquattro studenti e studentesse di vari istituti superiori di Lanusei e Tortolì. Il sottotitolo del documentario era “Insieme si fa la differenza”, diventato il nostro motto, a sottolineare la necessità di agire, donne e uomini, per il medesimo obiettivo. Ma insieme significa anche condivisione e collaborazione con altre realtà (enti, istituzioni, associazioni) e con altri territori, nel segno della massima apertura e inclusione».

Si diceva delle date, importanti. Come l’Otto Marzo. E proprio in quella occasione, tre anni fa, Voltalacarta aveva abbattuto le frontiere, dando al suo messaggio una dimensione internazionale. “Voci di un verbo plurale” era stata proiettata nelle aule del Dipartimento di Italianistica dell'Università Nazionale Autonoma di Città del Messico, in contemporanea con la proiezione al cineteatro Tonio Dei di Lanusei. E quest'anno, sempre in occasione della Giornata internazionale della Donna, l'abbraccio ideale è stato con “Come mai - Academia de Italiano di Madrid”.

«Da sempre – dice Loredana Rosa - abbiamo uno sguardo che va oltre i nostri confini, regionali e nazionali. L'incontro con la scuola madrilena è stato un proficuo confronto tra paesi che, pur con culture simili, presentano comunque rilevanti differenze».

La cultura in genere e la letteratura in particolare sono nella filosofia di Voltalacarta veicoli ideali per la diffusione del suo messaggio. Nell'anno in cui si celebra il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, nell’ambito un corso di italiano per stranieri, intitolato “A riveder le stelle – Dante oltre confine”, è stato realizzato il video “L'amore non uccide”. Il filo conduttore? L’amore, rivelatosi tragico, tra Francesca e Paolo, raccontato nel canto V dell’Inferno, pagina memorabile della Divina Commedia.

«La compassione che Dante mostra nei confronti dei due amanti, al di là della condanna formale per adulterio, fa di questo canto il primo appassionato esempio letterario di femminicidio», spiega Loredana Rosa.

Le studentesse hanno interpretato le tre terzine più famose del canto, in italiano e nella loro lingua d'origine. Oltre a essere pubblicato on line, il video è stato anche proposto alla scuola “Come mai” in un successivo incontro a cui hanno partecipato alcune delle protagoniste, e l'8 agosto durante una serata a Perdasdefogu, inserita nel festival Sette sere, sette piazze, sette libri, curata dal giornalista Giacomo Mameli.

«Realizzare un lavoro sulla Divina Commedia con allieve straniere è stato impegnativo ma estremamente interessante ai fini di un confronto interculturale su temi importanti come la violenza di genere, fenomeno che non conosce confini nello spazio e nel tempo».

Voltalacarta in questi anni ha voluto tenere un filo diretto con le scuole, con gli studenti. Anche quando l’emergenza sanitaria ha imposto la didattica a distanza. Un esempio gli appuntamenti online con gli alunni dell’istituto superiore Janas di Tortolì e delle scuole medie di Jerzu.

Una conferenza sulla violenza di genere in una scuola (foto Voltalacarta)
Una conferenza sulla violenza di genere in una scuola (foto Voltalacarta)
Una conferenza sulla violenza di genere in una scuola (foto Voltalacarta)

«Nonostante riteniamo fondamentale la formazione in presenza rispetto a temi delicati come l'educazione alla parità di genere – sostiene Loredana Rosa - abbiamo accolto con entusiasmo l'invito delle scuole di Tortolì e Jerzu, riuscendo comunque a realizzare un proficuo dialogo e un'interazione efficace».

Lotta alla violenza di genere, per Voltalacarta significa anche combattere l’omofobia per la piena affermazione dei diritti della comunità Lgbtq+. «È stato un onore per noi – riferisce la presidente dell’associazione - accogliere l'invito degli organizzatori a intervenire al primo Gay Pride ogliastrino, svoltosi a Tortolì: “insieme si fa la differenza” significa anche questo».

Voltalacarta, per le sue iniziative ha ricevuto apprezzamenti senza remore o condizioni. Uno, ad esempio, è arrivato dalla scrittrice e formatrice Monica Lanfranco, che il 9 novembre scorso l’associazione ha ospitato nell’aula consiliare del Comune di Lanusei per la presentazione del suo libro “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo. PuntoG, il femminismo al G8 di Genova (2001-2021)”. L'attivista genovese si è compiaciuta del fatto che tra il pubblico ci fossero non solo donne, ma anche molti uomini, segno di una profonda sensibilità dell’universo maschile ogliastrino sui temi della parità di genere.

Loredana Rosa e\u00A0Monica Lanfranco (foto Voltalacarta)
Loredana Rosa e\u00A0Monica Lanfranco (foto Voltalacarta)
Loredana Rosa e Monica Lanfranco (foto Voltalacarta)

“Avere una figura come Monica Lanfranco a Lanusei – riconosce Loredana Rosa - è stato molto importante per noi di Voltalacarta, per lo spessore del suo lavoro e per la lunga esperienza da lei maturata nel campo dell'educazione e dell'attivismo femminista, ecologista e pacifista. La risposta del pubblico - per una volta equamente diviso tra donne e uomini - e i ringraziamenti ricevuti ce lo hanno confermato. Poter contare su Maestre come lei ci dà la possibilità di migliorare le pratiche di lavoro e avere uno sguardo quanto più aperto sul mondo e sulle sue dinamiche, soprattutto nell'ambito della parità di genere».

Il 25 novembre, altra data impressa sul calendario per celebrare la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza maschile sulle donne, Voltalacarta ha radunato sensibilità diverse, amministratrici locali e studenti nel convegno sul tema “Insieme si fa la differenza – Farsi comunità contro le discriminazioni di genere”. È stato sostanzialmente l’esordio in pubblico della nuova consigliera di parità della Provincia di Nuoro, Lorena Paola Urrai, psicoterapeuta di Villagrande. Accanto a lei Gemma Demuro, avvocata responsabilie del Centro antiviolenza Unione dei Comuni d'Ogliastra, Anna Assunta Chironi e Tiziana Murru, rispettivamente sindaca e vice di Triei, l’unico paese in Ogliastra ad avere non solo una sindaca ma anche una vice; Veronica Comida, rappresentante del movimento Bruxas Ogliastrinas, ha completato il tavolo delle relatrici.

Educare contro la violenza di genere, obiettivo primario di Voltalacarta, ha significato nell’occasione l’ennesimo coinvolgimento degli studenti, grazie anche all’iniziativa di un’insegnante di profonda e riconosciuta sensibilità. Michela Medda, docente dell’istituto superiore Leonardo da Vinci di Lanusei, ha istruito i suoi studenti e le sue studentesse che in aula consiliare hanno letto testi a tema.

Relatrici e ospiti del convegno del 25 novembre (foto Voltalacarta)
Relatrici e ospiti del convegno del 25 novembre (foto Voltalacarta)
Relatrici e ospiti del convegno del 25 novembre (foto Voltalacarta)

“In questa importante Giornata”, conclude Loredana Rosa. “Voltalacarta ha voluto mettere l'accento sull'urgenza di farsi comunità contro la violenza di genere. Per questo, abbiamo deciso di offrire alla nostra cittadinanza un convegno rappresentativo delle varie voci del territorio: istituzioni, scuole, associazioni, giovani, famiglie, attraverso un impegno sinergico costante possono davvero fare la differenza”. Contro ogni differenza, ogni pregiudizio, ogni ostilità.

Alcuni dati a livello nazionale aiutano a inquadrare il fenomeno.

Al 25 novembre erano 109 i femminicidi, con 93 donne uccise in ambito familiare; tra queste, 63  hanno trovato la morte per mano di un partner o ex partner, il 7% in più rispetto all’anno precedente.

Nel 2020 le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking (promosso e gestito dal dipartimento per le pari opportunità presso la presidenza del consiglio) sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019, sia per telefono, sia via chat (+71%).Il boom di chiamate si è avuto a partire da fine marzo 2020, in piena emergenza covid-19, con picchi ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese del 2019) e a maggio (+182,2 rispetto a maggio 2019), ma soprattutto in occasione del 25 novembre, data in cui si celebra la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Nel 2020, questo picco, sempre presente negli anni, è stato decisamente più importante dato che, nella settimana tra il 23 e il 29 novembre del 2020, le chiamate sono più che raddoppiate (+114,1% rispetto al 2019).

In aumento le violenze da parte dei familiari (18,5% nel 2020 contro il 12,6% nel 2019) mentre sono stabili le violenze dai partner attuali (57,1% nel 2020).
Nei primi 5 mesi del 2020 sono state 20.525 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza (CAV), per l’8,6% la violenza ha avuto origine da situazioni legate alla pandemia (ad esempio la convivenza forzata, la perdita del lavoro da parte dell’autore della violenza o della donna)

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