Da Almodovar al nuovo The Joker, dalla rivelazione di Venezia Vermiglio al ritorno di Francis Ford Coppola. Senza scordare Parthenope di Sorrentino. Chiusa la Mostra di Venezia, densa quest’anno di temi forti ma anche di star, è tempo di abbandonare il già visto delle arene all’aperto e di tornare alle prime visioni in sala.

LA STANZA ACCANTO

Bisognerà aspettare dicembre per l’acclamatissimo “La stanza accanto” (The room next door) di Pedro Almodovar, vincitore del Leone d’oro, primo lungometraggio in lingua inglese del regista spagnolo che vede la straordinaria interpretazione di Julianne Moore e Tilda Swinton. Il film, tratto dal romanzo “Attraverso la vita” di Sigrid Nunez, racconta il riavvicinamento tra due amiche. Ingrid (Moore), scrittrice di romanzi, e Martha (Swinton), ex reporter di guerra si rivedono in una circostanza estrema: Martha, malata terminale di cancro, chiede a Ingrid di aiutarla nell'eutanasia. Per farlo dovranno però rifugiarsi in una casa isolata tra i monti dove si celebra il lungo addio tra le due amiche. Un film intimista, il primo di Almodovar, sulla morte ma anche sulla vita, l’amicizia, l’amore.

VERMIGLIO

La regista Maura Delpero riceve il Leone d'Argento per Vermiglio (Foto ANSA/FABIO FRUSTACI)
La regista Maura Delpero riceve il Leone d'Argento per Vermiglio (Foto ANSA/FABIO FRUSTACI)
La regista Maura Delpero riceve il Leone d'Argento per Vermiglio (Foto ANSA/FABIO FRUSTACI)

Vermiglio, il film dell’outsider Maura Delpero premiata con il Leone d’argento, Gran premio della Giuria, è in sala dal 19 settembre. Girato nella Val di sole, racconta la storia di una ragazza che nell'ultimo anno della seconda guerra mondiale nel paesino di montagna di Vermiglio, in una grande famiglia con un patriarca a dare gli insegnamenti e le regole (il maestro del paese), si innamora di un soldato disertore rifugiato lì e resta incinta. E così per un paradosso del destino il paese perde la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria. La regista che ha realizzato il film, coproduzione Italia-Francia-Belgio, anche con la neonata società Cinedora di cui è fondatrice, con appena 4 milioni di budget, rivendica la sua idea di cinema autentico, indipendente. Il riferimento più immediato è ad Ermanno Olmi.

CAMPO DI BATTAGLIA

Gianni Amelio con il cast di "Campo di battaglia", Alessandro Borghi, Federica Rosellini e Gabriel Montesi (FOTO ANSA/ETTORE FERRARI)
Gianni Amelio con il cast di "Campo di battaglia", Alessandro Borghi, Federica Rosellini e Gabriel Montesi (FOTO ANSA/ETTORE FERRARI)
Gianni Amelio con il cast di "Campo di battaglia", Alessandro Borghi, Federica Rosellini e Gabriel Montesi (FOTO ANSA/ETTORE FERRARI)

Ha avuto un buon esordio in sala – dove è uscito il 5 settembre – “Campo di battaglia” il film di Gianni Amelio con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rosellini. In questo caso siamo nell'ultimo anno della Prima Guerra mondiale, nell'ospedale militare dietro il fronte, guidato dall'ufficiale medico Stefano (Montesi), dove si curano alla meglio i sopravvissuti e appena in piedi con le loro gambe si rispediscono al fronte, con particolare durezza quelli che si procurano da soli ferite per tornare a casa. Ma Giulio (Borghi), altro ufficiale, compagno di infanzia e di studi di Stefano, la pensa diversamente e comincia di nascosto una sua personale illegittima pratica per salvarli. La storia dei due uomini si intreccia con quella della comune amica infermiera Anna. Il film è liberamente ispirato a La Sfida di Carlo Patriarca ed è girato tra Veneto e Trentino in molti dei luoghi della Grande Guerra.

JOKER: FOLIE A DEUX

Joaquin Phoenix, Lady Gaga e il regista Todd Phillips a Venezia per Joker: Folie a Deux’ (ANSA/FABIO FRUSTACI)
Joaquin Phoenix, Lady Gaga e il regista Todd Phillips a Venezia per Joker: Folie a Deux’ (ANSA/FABIO FRUSTACI)
Joaquin Phoenix, Lady Gaga e il regista Todd Phillips a Venezia per Joker: Folie a Deux’ (ANSA/FABIO FRUSTACI)

Joaquin Phoenix e Lady Gaga protagonisti di “Joker: Folie a deux” sono stati tra le star di primo piano al Lido anche se il sequel non ha bissato il successo del primo capitolo, Leone d’oro nel 2019. Il film, sempre diretto da Todd Philips e che vede Joaquin Phoenix nei panni del protagonista sarà in sala il 2 ottobre. La pop star è Harleen 'Lee' Quinzel aka Harley Quinn, una carcerata fan di Arthur Fleck alias Joker, con il quale scatta la scintilla per una complicata love story. Infatti due anni dopo aver messo in ginocchio Gotham City un Joker, sempre più anoressico, è confinato dietro le sbarre dell'Arkham State Hospital pronto ormai ad affrontare il processo. Il film segue appunto questo processo e l'amore tra queste due menti criminali che si lasciano andare a duetti musicali adattati ai loro sentimenti. Tra le curiosità: il titolo, Folie à Deux, deriva dagli psichiatri francesi Ernest-Charles Lasègue e Jean-Pierre Falret per descrivere il disturbo psicotico delirante condiviso, insorto tra due persone che hanno vissuto a lungo a contatto.

THE BRUTALIST

Adrien Brody alla prima di The Brutalist a Venezia (ANSA/ETTORE FERRARI)
Adrien Brody alla prima di The Brutalist a Venezia (ANSA/ETTORE FERRARI)
Adrien Brody alla prima di The Brutalist a Venezia (ANSA/ETTORE FERRARI)

È già in sala con i suoi 215 minuti “The Brutalist” di Brady Corbet, Leone d’argento per la migliore regia. la storia dell'architetto ebreo ungherese László Tóth (Adrien Brody), emigrato negli Stati Uniti nel 1947. È la storia di un sopravvissuto all'Olocausto, artista tormentato, problematico, drogato e forse anche abusato che si trasferisce in America, lasciando l'amata moglie malata (Felicity Jones) in Europa. Negli States inizialmente vive in povertà finché incontra un singolare mecenate tanto pieno di sé quanto poco intelligente (Guy Pearce), che gli dà un incarico importante che potrebbe finalmente riscattarlo. Ma è solo l'inizio di una incredibile Odissea piena di alti e bassi. Nel cast anche: Joe Alwyn, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Emma Laird, Isaach De Bankolé e Alessandro Nivola. Frase cult del film la risposta che dà László a chi gli chiede perché abbia scelto di fare l'architetto: «Risponderei così, quanto è meno difficile fare un cubo piuttosto che spiegare cosa sia? Qui tutta la differenza».

QUEER

Luca Guadagnino e Daniel Craig alla prima di "Queer" (ANSA/FABIO FRUSTACI)
Luca Guadagnino e Daniel Craig alla prima di "Queer" (ANSA/FABIO FRUSTACI)
Luca Guadagnino e Daniel Craig alla prima di "Queer" (ANSA/FABIO FRUSTACI)

Molto apprezzato dalla critica a Venezia è in sala anche “Queer”, di Luca Guadagnino con Daniel Craig nel ruolo dell'alter ego dello scrittore William S. Burroughs, omosessuale, alcolista e dipendente da stupefacenti. Preceduto dalla fama di film scandalo, ad alto tasso di sesso gay, come dal romanzo di uno dei padri letterari della Beat Generation con Kerouac, vede appunto l'ex James Bond expat americano nella Città del Messico sordida degli anni '50, che perde la testa per il giovane Eugene Allerton (Drew Starkey), un incontro che diventa attrazione fatale.

MEGALOPOLIS

Adam Driver, Francis Ford Coppola, Nathalie Emmanuel e Giancarlo Esposito alla presentazione di Megalopolis al festival di Toronto (EPA/EDUARDO LIMA)
Adam Driver, Francis Ford Coppola, Nathalie Emmanuel e Giancarlo Esposito alla presentazione di Megalopolis al festival di Toronto (EPA/EDUARDO LIMA)
Adam Driver, Francis Ford Coppola, Nathalie Emmanuel e Giancarlo Esposito alla presentazione di Megalopolis al festival di Toronto (EPA/EDUARDO LIMA)

Il 16 ottobre sarà nelle sale Megalopolis la favola epico romana distopica di Francis Ford Coppola ambientata nella città americana di New Rome in un parallelo ideale tra la civiltà dell'antica Roma e quella americana (alle prese con le loro rispettive decadenze). C’è l'utopia di un mondo migliore dopo un'apocalisse e la storia di una donna, Julia Cicero (Nathalie Emmanuelle), divisa fra due visioni del mondo contrastanti, del padre e dell'amante. Il padre Cicero (Giancarlo Esposito), sindaco conservatore di una New York distrutta da una catastrofe, ha una visione classica e conservatrice della società, mentre l'amante, Caesar (Adam Driver), è un giovane architetto idealista che vuole rifondare la città nel segno dell'utopia. La critica è divisa, le recensioni dopo Cannes dove ha partecipato in concorso sono tiepide ma Coppola, che ci ha investito 120 milioni di dollari, ha dichiarato “è il miglior film che abbia avuto il privilegio di dirigere” ed è già un buon motivo per andare a vederlo.

PARTHENOPE

Celeste Dalla Porta e Stefania Sandrelli sul set del film Parhenope di Sorrentino (ANSA/ GIANNI FIORITO - UFFICIO STAMPA)
Celeste Dalla Porta e Stefania Sandrelli sul set del film Parhenope di Sorrentino (ANSA/ GIANNI FIORITO - UFFICIO STAMPA)
Celeste Dalla Porta e Stefania Sandrelli sul set del film Parhenope di Sorrentino (ANSA/ GIANNI FIORITO - UFFICIO STAMPA)

Il 24 ottobre torna al cinema (e alla sua Napoli) anche Paolo Sorrentino con “Parthenope”, per raccontare in una veste moderna il mito della sirena di Napoli. Frutto di una collaborazione tra Italia e Francia, è stato presentato al festival di Cannes. È il lungo viaggio della vita di una bellissima donna, Parthenope, dal 1950 quando nasce fino a oggi, “un’avventura al femminile abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e dagli imprevedibili volti dell'amore; quelli veri, quelli inutili e quelli indicibili che ti condannano al dolore e poi ti fanno ricominciare”. Nel cast oltre a Celeste Dalla Porta, protagonista principale e Gary Oldman, Silvio Orlando, Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari, Luisa Ranieri.

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