Èuna delle ambientazioni più classiche e comuni dei romanzi gialli scritti ai primi del secolo scorso: i delitti commessi in ambienti chiusi, l’investigatore che cerca il colpevole e la trama che presto o tardi arriva a far sospettare tutti. Nel panorama letterario del true crime, Omicidio a Road Hill House di Kate Summerscale si distingue come un’indagine avvincente e meticolosa che prende spunto da un fatto di cronaca nera realmente accaduta per poi per trasformarsi in un affresco sociale dell’Inghilterra vittoriana.

Senza scomodare il genio assoluto e la prosa di Sir Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock Holmes, uno dei personaggi di fantasia più conosciuti della letteratura, l’opera della giornalista inglese permette un tuffo nella storia grazie ad una ricerca maniacale delle fonti, fatta spulciando giornali dell’epoca e vecchi documenti dagli archivi giudiziari. 

Pubblicato nel 2008 e vincitore di numerosi premi, il romanzo ricostruisce con finezza uno dei casi di omicidio più clamorosi dell’epoca: l’assassinio del piccolo Saville Kent nella rispettabile dimora dei Kent, nel 1860.

Al centro della narrazione c’è l’ispettore Jonathan Whicher, uno dei primi detective di Scotland Yard, inviato a Road Hill House per risolvere un crimine che ha scosso l’opinione pubblica. In un’epoca in cui il ruolo della polizia investigativa era ancora agli albori, Whicher si trova a lottare non solo contro la reticenza dei testimoni e le apparenze borghesi, ma anche contro il pregiudizio e l’influenza dell’opinione pubblica, ancora diffidente verso lo sviluppo dell’investigazione deduttiva. La sua teoria —che l’assassino si nasconda tra le mura domestiche — scatena scandalo, soprattutto quando punta il dito contro un membro illustre della potente famiglia Kent.

Il fascino del libro risiede nella capacità di Summerscale, come detto, di fondere fonti storiche, atti giudiziari e lettere private con una narrazione accattivante e dallo stile quasi romanzesco. Ma più che raccontare un delitto, l’autrice svela le tensioni sotterranee di un’epoca intrisa di ipocrisie morali, repressione sessuale e ruoli sociali rigidi. Omicidio a Road Hill House si legge così come un’indagine sulla famiglia vittoriana stessa—una gabbia dorata di segreti e silenzi.

L’opera ha anche avuto il merito di riportare all’attenzione pubblica la figura di Whicher, che sarebbe poi diventato l’ispirazione per molti detective letterari, da Sherlock Holmes a Hercule Poirot. Summerscale non solo restituisce dignità a questo personaggio ingiustamente screditato, ma mette in luce le origini del giallo moderno.

Omicidio a Road Hill House non è solo la cronaca di un crimine irrisolto: è un viaggio nei meandri di una società che cercava di nascondere le sue ombre dietro la facciata della rispettabilità. Un libro che parla del passato, ma che inquieta il presente con le stesse, oscure domande che si ripetono ogni volta che la cronaca nera riporta casi che impressionano e colpiscono a fondo l’opinione pubblica. 

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