Piccola guida alle cantine di Lanusei per buongustai senza paura
Un viaggio semiserio nella gastronomia della Fiera delle CiliegieNon chiamate food queste delizie. Nessuno vi capirebbe. Il giro nelle Antiche Cantine in occasione della Fiera delle Ciliegie a Lanusei è un viaggio nelle viscere della tradizione, un percorso di guerra per buongustai senza paura. Quindici tappe. Dicono che nessuno sia mai riuscito a completarle o meglio sia sopravvissuto per poterlo raccontare. In queste olimpiadi del colesterolo la trasgressione a tavola è religione. Il verde inteso come verdura è quasi inesistente. Lanusei per questo motivo è stata inserita (forse) nella black list della Lega mondiale nutrizionisti. Di certo passata la tempesta occorrerà una riflessione in vista della prova costume. Nulla di serio in quanto le degustazioni prevedono un percorso dove le discese ardite sono precedute da impegnative salite.
Il viaggio agli inferi dei trigliceridi è in programma il 29 e 30 giugno. Ai fornelli un manipolo di ragazzi bellicosi, gente senza tofu che pensa il seitan sia un isolante per edilizia. Le nuove leve sono guidate da persone di esperienza, con 30 anni di sagre alla spalle, professionisti della padella e dell’accoglienza, che non aspettano certo la festa per imbandire tavolate al limite della legalità.
Di seguito qualche consiglio su dove avventurarsi. Via Mazzini è una stradina su cui si affacciano quattro cantine. Cento passi, molti pericoli. La pecora al sugo dell’Associazione Ippica è preludio allo spezzatino d’asino con patate (Cantina di Tziu Piero) e alla leggendaria trippa al sugo della Cantina Caddeo. Tuttavia al secondo step la Cantina Dei Sulis, presidio gluten free, propone un risotto cannonau e salsicce e formaggi con mostarda di arance e cipolle. I deboli di cuore stiano lontani da via Mameli. L’associazione Lavori in corso offre fregula con brodo di pecora o frattaglie di maiale mentre i vicini de Su Mulinu Ecciu declinano il suino in una versione tegame e in un ragù per i malloreddus. In via Spano la Cantina dei Limoni propone parasangue di manzo con patate e casu ‘e fitta mentre in vico Spano (Su mangasinu ‘e s’abogau) l’onnipresente carne lascia spazio ai culurgiones arrosto e ai raviolini dolci di ricotta. Un panino salsiccia, provola e cime di rapa è la proposta di Ciao Guagliò, anche in versione gluten free, che chiude il trittico della via. Nei vicoli di via Piemonte il visitatore a caccia di dolci emozioni può fare un salto dai Cannas. Propongono sebadas, orrubiolos, caffè de mendula e limoncello. Con il trascorrere delle tappe la svolta vegana è un miraggio.
Poco lontano i ragazzi di Siu Enrichettu riportano il timone sulla ciccia con la pecora al sugo. Il giorno successivo il menù è un omaggio alla ciliegia, con il brasato di pecora (alla ciliegia), la fregula alla ciliegia, uno spiedino pancetta formaggio e ciliegie e un dolce. Dalle parti di via Angioy dimorano gli Sbronzetti di Tzia Vissentica. Rinnovano i classici, la pecora in cappotto e il cinghiale alla cacciatora, senza dimenticare i culurgioni. Via Zanardelli ospita la signorile dimora di Ziu Giginu, dove pistoccu fritto e guanciale e altre delizie allieteranno il visitatore. E poi ancora. Via Gialeto 19. Come perdersi pecora in rosso, culurgiones, prosciutto e pecorino. Senza dimenticare lo stand del Lanusei Calcio. Anche qui la cucina fusion non è arrivata: ceci con cotiche, ragù di pecora, maialetto arrosto. Non sarebbe necessario aggiungere come ogni cantina affianca alla portata principale il meglio di salumi e formaggi della zona. Per mandare giù al meglio tanto ben di Dio è necessario ricorrere al vino e alla birra che in Ogliastra non mancano, a differenza dell’acqua. Spesso il menù è ingentilito da dolci alle ciliegie in diverse declinazioni. Tuttavia questo non riesce a lavare la coscienza degli ideatori di questi pranzi/cene killer. Il panorama di una festa consolidata e giunta con successo alla soglia dei 40 anni, è completato dagli stand dei produttori, ciliegie miele e olio, e dagli artigiani della birra. Alle regine della festa, le ciliegie di Lanusei, penserà la Pro Loco, con le degustazioni in piazza.