La solida vulgata vuole che sia lui il migliore amico dell’uomo, e questo si sa; la letteratura è ricchissima di gesta eroiche, e valga per tutti l’esempio del vecchio Argo che riconosce il suo padrone, Ulisse, venti anni dopo la sua partenza da Itaca; il cane è stato una preziosa compagnia durante la pandemia, e di certo un alleato fedele per le piccole fughe di libertà, durante i divieti. C’è qualcosa di più: l’ultimo venerdì di giugno il cane ha uno spazio tutto per sé davvero speciale: è la giornata internazionale del cane in ufficio. A scorrere l’elenco delle giornate internazionali, queste non si lesinano a nessuno: dalle vedove al bacio, dagli androidi alla pizza, persino dell’orgasmo, accanto a quelle con radici più robuste come quelle della Memoria, della lotta all’Aids, del Rifugiato, dell’Acqua e dell’Ambiente e via scorrendo il lungo elenco. Ma è diventato così urgente trovare una spazio per celebrare che questa giornata del cane in ufficio coabita con quella contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti e con la giornata per le vittime di tortura.

Si potrebbe obiettare che tante giornate sviliscono l’idea che le supporta, ma tant’è. Ecco allora che “l’amico a quattro zampe” può entrare in ufficio ed è il benvenuto, anzi il protagonista.

Istituita dalla fine degli anni ’90 in Inghilterra col nome di “Take Your Dog To Work Day”, pone sotto i riflettori un assunto consolidato da diverse ricerche scientifiche e sociologiche secondo cui la presenza del pet favorisce il benessere tra le persone, anche nei luoghi di lavoro. Secondo una ricerca fatta due anni fa dall’Università di Lincoln nel Regno Unito, le persone che portano spesso il proprio cane in ufficio pare siano più soddisfatte delle loro condizioni di lavoro rispetto a chi lo lascia a casa. Non solo, lo studio stima anche il 22 per cento di maggiore produttività al lavoro se a fianco a noi si trova il nostro animale domestico.

Scetticismo? Lo studio condotto dai ricercatori dell’Università, che hanno prodotto uno studio per certificare i benefici della trasformazione delle aziende pet friendly, dice che migliora la concentrazione sul lavoro (+33,4%), la dedizione (+16,5%), la soddisfazione nella gestione casa-lavoro (+14,9%) e la qualità della vita lavorativa (+16,9%). Sulla base di queste ricerche molte aziende sono diventate pet friendley al cento per cento. Come dire: insieme tutto l’anno. Con dei benefici, sembra impagabili: la presenza degli animali rende il clima più rilassato e il contatto anche solo visivo con gli amati pet aiuta a stemperare eventuali momenti di tensione o stress. Il risultato è un ambiente di lavoro più sereno, che consente all’intero team di lavorare meglio.

Ecco allora consigli facili su come trascorrere serenamente le ore di lavoro con il cane in ufficio, suggeriti dagli esperti di educazione cinofila di Ca’ Zampa, Gruppo di Centri per il benessere degli animali domestici. Bisogna preparare l’ambiente adatto sia per chi deve lavorare sia per il cane. Una cuccia, dei giochini e dei masticativi in modo che l’animale trovi modo di distrarsi mentre il suo padrone è concentrato sul lavoro, una ciotola con dell’acqua sempre bella fresca, e infine la possibilità di uscire almeno tre volte per farlo sgranchire e fare i bisogni. La passeggiata all’aria aperta è assolutamente insostituibile.

Il “Take Your Dog To Work Day” è uno dei cinque appuntamenti internazionali, da maggio a dicembre, dedicati all’amico a quattro zampe. Tra due mesi, il 26 agosto, sarà l'International Dog Day e oltre al cane in ufficio c’è la giornata per i randagi, per i cani senza razza, per quelli adottati e per i cani da lavoro. La Giornata mondiale del Cane è stata istituita per sensibilizzare l'opinione pubblica all'odioso tema dell'abbandono. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità ci sono più di 300 milioni di cani nel mondo di cui ben il 70 per cento è randagio. La ricorrenza è stata celebrata per la prima volta nel 2004 negli Stati Uniti, per iniziativa dell'esperta americana di animali domestici Colleen Paige e la data del 26 agosto si riferisce al giorno in cui la famiglia di Colleen adottò il primo cane, quando lei aveva 10 anni.

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