Nuovi incubi. Nuovi mostri. Nuovi fantasmi del passato. I ragazzini di Hawkins sono cresciuti e sono pronti (come sempre) a combattere. Dopo un digiuno di quasi tre anni arriva la quarta e penultima stagione di Stranger Things, il teen mystery-thriller-fantasy con tocchi di dramma, commedia e horror, ambientato (principalmente) negli anni ‘80: la nuova serie sarà divisa in due capitoli, il primo arriverà su Netflix il 27 maggio, il secondo il 1° luglio. L’attesa è stata prolungata dal Covid, il set partito e poi fermato, nel frattempo i giovani interpreti sono arrivati al liceo e se nella finzione sono passati appena sei mesi nella realtà molti di più.

Un ritorno attesissimo dai fan della serie, uno dei maggiori successi della piattaforma, che ha reso popolarissimi i giovani interpreti, a cominciare da Millie Bobby Brown, classe 2004, volto della carismatica e misteriosa Undici, dotata di misteriosi poteri. Lei insieme a un gruppo di coraggiosi coetanei si ritrova, nella storia, a combattere le forze oscure del Sottosopra. Tre sono le principali location della nuova stagione: il campo di prigionia russo dello sceriffo Jim Hopper (David Harbour), la California dove Undici (Millie Bobby Brown) e la famiglia Byers (la mamma Winona Ryder e i figli Charlie Heaton e Noah Schnapp) si sono trasferiti alla fine della terza stagione e naturalmente Hawkins. Perché lì tocca sempre tornare. Che il nuovo capitolo sia ancora più dark lo confermano le prime immagini; le morti e le sparizioni delle prime tre stagioni sono un fardello pesante per degli adolescenti che hanno dovuto affrontare mostri terrificanti e un mistero ancora lontano dall’essere risolto. Nella nuova stagione la guest star è Robert Englund, l'indimenticabile Freddy Krueger di Nightmare, che interpreta Victor Creel, imprigionato in un ospedale psichiatrico da quando la sua famiglia è stata violentemente assassinata negli anni Cinquanta. Morte per la quale Creel ha incolpato un demone vendicativo, il che dimostra che il mondo del Sottosopra è presente a Hawkins da moltissimo tempo. Torna anche Mattew Modine (Martin Brenner) che avevamo visto nelle prime due stagioni.

A vedere il trailer non ci sono dubbi: Stranger Things 4 si rigenera e riproduce senza mai deragliare da un impianto consolidato. Il risultato, c’è da scommetterci, è una macchina quasi perfetta, in cui ogni dettaglio s’incastona al posto giusto e l’aggiunta di nuovi elementi arricchisce. Come le precedenti, anche la quarta stagione della serie dei fratelli Matt e Ross Duffer (classe 1985) si annuncia un vortice continuo di avventure ordinarie e soprannaturali, di estetica anni Ottanta e citazioni cinematografiche. I personaggi sono cresciuti e Stranger Things ne segue l’evoluzione virando verso situazioni “teen”. La scrittura, la fotografia, gli effetti speciali: tutto concorre verso un prodotto riuscito e articolato, in cui la mescolanza dei generi, il sistema dei rimandi e delle citazioni, le differenti storylines si tengono senza sbavature. “Con Ross scherzando chiamiamo questa stagione il nostro “Trono di spade” per quanto si espande il racconto”, spiega Matt Duffer. La trama riparte a sei mesi dalla battaglia di Starcourt che ha portato terrore e distruzione a Hawkins. “Il gruppo per la prima volta si separa”, dice ancora Matt Duffer, “Joyce”, Winona Ryder, “e la famiglia Byers si sono trasferiti in California. Abbiamo sempre voluto ricreare un'ambientazione che richiamasse dei sobborghi in stile Et e lo abbiamo fatto nel deserto. Hopper (David Harbour) invece è in Russia e naturalmente il resto del gruppo è ancora a Hawkins. Abbiamo quindi queste tre linee narrative che si incontrano e intersecano, pur avendo toni molto diversi”.

Fenomeno di massa che unisce le generazioni, Stranger Things è una delle serie più amate di sempre. La quarta ha il compito di riannodare i fili della vicenda e spingere i protagonisti a chiudere i conti con i mostri che provengono dal Sottosopra, così (forse) da poter vivere un’adolescenza felice e spensierata.

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