Il gioco è fin troppo facile: “Da Marco Carta a Mr.Carta” è un attimo. E così l’imprenditore olbiese trapiantato in Veneto che ha dichiarato guerra alla plastica l’ha scelto per il titolo del suo libro, sottotitolo “I segreti per aprire gli occhi davanti agli scaffali dei supermercati”. Un nome, il suo, che è diventato un marchio e una filosofia perché il prodotto più innovativo lanciato sul mercato ha dimostrato che si può cancellare completamente la plastica. All’inizio con la candeggina in pastiglie, premiata nel 2016 come prodotto dell’anno, oggi con una serie di detergenti – dallo sgrassatore all’anticalcare – imballati nella carta che si ricostituiscono semplicemente sciogliendoli nell’acqua e utilizzando quindi sempre la stessa bottiglia.

Il libro è il racconto del percorso personale di Marco Carta, 52 anni, dall’infanzia e l’adolescenza ad Olbia fino a una carriera brillante nel marketing e alla seconda vita che parte – come nel sogno americano – da un garage. Ma anche una serie di consigli sui trucchi del marketing che ci condizionano quando ci aggiriamo tra gli scaffali dei supermercati, convincendoci della necessità di alcuni prodotti, e i rischi del green washing, la comunicazione che colora di verde prodotti tutt’altro che sostenibili. «È necessario che ognuno di noi faccia qualcosa», racconta: «ll mare e i laghi danno alla luce bottiglie di plastica, ci sono intere isole. Quando eravamo piccoli andavamo a comprare il latte che costava 10 lire in più per il reso. Cose semplici e veramente ecologiche che oggi non ci sono più. Ci si riempie la bocca di innovazione ma poi si pensa solo al business».

Cambio vita (e impresa)

Il business è un concetto che non gli è estraneo. Nella prima vita di Marco Carta ci sono, dopo brillanti studi e specializzazioni, incarichi di prestigio, a 33 anni la direzione marketing di un’azienda italiana e poi a capo dello stesso settore di multinazionali del largo consumo, a Milano, Roma, Treviso, Londra. Il tutto per 15 anni, poi – nel 2011 – le dimissioni. «Non mi riconoscevo più negli obiettivi delle aziende per cui lavoravo – racconta nel libro - e lo stipendio, per quanto sostanzioso, non era una motivazione sufficiente per continuare a remare contro il mio sentire». L’intervallo, prima di quello che lui chiama secondo tempo, dura ben tre anni di attese, tentativi e delusioni. Poi nel 2014, nel Veronese, nasce la Smapu che dopo alcune esperienze e tentativi, tra alti e bassi, battezza la candeggina in pastiglie che in altri paesi europei era già presente ma non in Italia. «I buyer della distribuzione hanno creduto subito al progetto e in poco tempo abbiamo inserito la linea in diverse migliaia di punti vendita italiani». Nel 2016 la candeggina in pastiglie viene eletta prodotto dell’anno nel comparto detersivi igienizzanti ed il garage sotto casa non basta più. «Ogni acquisto di questo prodotto – spiega Carta - ha fatto risparmiare mezzo chilo di plastica, in tutto sono stati venduti 4 milioni di pezzi. Sono due mila tonnellate di plastica risparmiate. Oggi anche l’azienda leader di mercato realizza la candeggina in pastiglie e io non posso che esserne felice per il pianeta».

Lo stabilimento della Smapu ad Oppeano nel Veronese (foto concessa)
Lo stabilimento della Smapu ad Oppeano nel Veronese (foto concessa)
Lo stabilimento della Smapu ad Oppeano nel Veronese (foto concessa)

La Smapu, al momento del lancio della candeggina in pastiglie, non fatturava nemmeno 400 mila euro l’anno, oggi l’intero gruppo di Carta (che comprende diversi marchi) viaggia sui dieci milioni e ha una cinquantina di dipendenti. «Ci sono tre comparti intoccabili dominati dai giganti del settore e sono  detergenti per lavatrice, lavastoviglie e gli ammorbidenti, nella grande distribuzione le promozioni in volantino sono costanti e così abbiamo provato ad esplorare altri settori», spiega l’imprenditore: «Da qualche anno abbiamo fatto della lotta alla plastica la nostra mission, certo stiamo nel mondo e abbiamo anche altre linee, ma ora i tempi sono più maturi rispetto a qualche anno fa, isole di plastica si stanno formando anche nel mar Tirreno e i consumatori sono più sensibili». Così nasce la linea Mr.Carta che ha eliminato totalmente la plastica. Sgrassatori, detergenti multisuperfici e anticalcare sono tra i prodotti venduti in pastiglie rigorosamente confezionate nella carta. La prossima sfida sarà il mercato dell’igiene personale. Nel frattempo si punta anche su prodotti basici e sostenibili come il carbonato di sodio, l’acido citrico, l’antica lisciva, derivata dalla cenere e naturale al cento per cento che non è dannosa per l’ambiente.

Il libro

Il libro risponde all’esigenza di raccontare una sfida imprenditoriale ed etica ma indulge anche nel racconto della famiglia, quella di origine (babbo e mamma nel mondo della scuola) e quella che si è costruito con la moglie Rodi, sostegno indispensabile nelle sue imprese, e il figlio Nicola. E in quella punta nostalgica degli anni ad Olbia, l’infanzia e la giovinezza nei scintillanti anni Ottanta tra le compagnie di piazza regina Margherita, i gruppi sportivi e le serate nei locali della Costa. «Quando scrivono di origine sarda mi arrabbio. Io sono sardo al cento per cento e torno ogni volta che posso». Ma tornerebbe a fare impresa? «Apriremo una filiale probabilmente, la logistica ad Oristano. Ma i costi del trasporto sono troppo alti. Muovere un pallet costa 65 euro, in Sardegna 100. Il problema dell’insularità è troppo importante».

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