È l’albero più vecchio d’Italia e secondo gli ultimi rilevamenti scientifici rientra anche tra i dieci più vecchi del mondo: le colline della Gallura nascondono il preziosissimo Patriarca o S’Ozzastru, l’olivastro, appunto, che ha un’età stimata di oltre quattromila anni. Si trova in località Santu Baltolu di Carana, nel territorio di Luras: è alto non più di quindici metri, ma ha una chioma di circa seicento metri quadri. Non è neanche una testimonianza isolata dell’antica vita naturale di quella zona: qualche metro più in là c’è un secondo olivastro che ha circa 2500 anni. S’Ozzastru ha superato quello che veniva comunemente considerato l’albero più vecchio d’Italia: secondo gli ultimi studi sul Dna, il castagno dei Cento cavalli, situato alle pendici dell’Etna, nel Comune di Sant’Alfio avrebbe meno di tremila anni, e non più di quattromila, come si pensava sulla base di elementi scientifici più datati.

Patrimonio naturalistico

Il Patriarca guida una ricca pattuglia di alberi di pregiato valore naturalistico dell’Isola. Nella Giara di Gesturi c’è un ulivo cha ha circa mille anni, mentre nei boschi attorno a Laconi c’è un ricchissimo patrimonio di alberi ultracentenari che vanno dai lecci ai platani, dai cedri del Libano ai pini di Aleppo. A Villamassargia, nell’appena ritrovata provincia del Sulcis Iglesiente, c’è S'ortu Mannu, accanto al castello di Gioiosa Guardia: si tratta di un gruppo di ulivi “innestati” fra il 1300 e il 160. Il più importante è sa Reina, la Regina, con il suo fusto di quasi diciassette metri di circonferenza. Da segnalare poi tra gli alberi più preziosi la sequoia gigante di Vallicciola, sul Limbara, nel territorio di Tempio, poi il mirto di San Vito nel Sarrabus, il castagno di Tonara, la vite selvatica monumentale di Urzulei. Nell’elenco degli alberi da tutelare della Sardegna non può mancare il pino dedicato a Clelia Garibaldi, piantato dal Generale a Caprera nel 1867 nel giorno della nascita della figlia. 

Sa Tanca Manna

Il devastante incendio che nel luglio del 2021 ha colpito il Montiferru, nella Sardegna occidentale, ha praticamente incenerito l’olivastro Sa Tanca Manna, uno degli alberi più importanti dell’Isola, con la sua storia millenaria. Per molti mesi si è pensato che fosse definitivamente morto, cancellato dalle fiamme. Ma la resistenza dell’albero e le cure dei botanici dell’Università di Cagliari hanno portato alla nascita di nuovi germogli e di alcuni polloni, i piccoli rami che crescono alla base degli alberi. La distruzione della chioma e del tronco restano un episodio choc ma non avrebbe interrotto l’attività vegetativa di Sa Tanca Manna: l’olivastro millenario è ancora vivo.

Alberi monumentali

Nel 2013 in Italia è stato creato l’albo degli alberi monumentali: sono considerati di alto valore naturalistico gli esemplari «ad alto fusto isolato o facenti parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate». Da tutelare soprattutto «l'albero secolare tipico, che possa essere considerato come raro esempio di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie». Altra caratteristica è il «riferimento a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali». Gli alberi con queste caratteristiche sono quasi quattromila in tutta Italia e la Sardegna può contare sulla presenza più imponente tra tutte le regioni: sono 410 gli esemplari censiti degni di tutela. Sono distribuiti in tutta l’Isola, ma l'area più ricca è l’Ogliastra con i suoi 130 alberi monumentali, mentre la Barbagia di Seulo si caratterizza per i 30 alberi presenti nel solo Comune di Seui. Nel Sassarese ci sono circa sessanta alberi monumentali, mentre la Città metropolitana di Cagliari può contare soprattutto sugli esemplari nel parco di Gutturu Mannu, oltre che su alcuni alberi pregiati proprio nel capoluogo. Sono una cinquantina gli alberi monumentali in Barbagia e quaranta nell’Oristanese. Ma ce ne sono sparsi praticamente in ogni angolo dell’Isola.

Gli alberi di Cagliari

Cagliari ospita tra le mura cittadine sei alberi monumentali: sono due ficus magnolioidi e uno Spino di Giuda ai Giardini pubblici di viale San Vincenzo, il Tintitaco del Parco delle Rimembranze tra via Sonnino e via San Lucifero, il ficus magnolioide di piazza Matteotti e l’Araucaria (Pino di Norfolk) di vico sette San Giovanni, che svetta coi suoi trentotto metri.  


 

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