Inutile girarci intorno: la faccenda puzza. Di piedi, per la precisione. Non sarà elegante, però le notizie si danno. Sissignori: anche questa. Stringi stringi, suona pressappoco così: c’è un’importantissima casa produttrice di automobili, la coreana Hyundai, che sta per richiamare in fabbrica i modelli della sua Palisade, un Suv che pure è apprezzato dai clienti: sono quelli commercializzati negli Usa e in Canada, giganteschi, in grado di trasportare fino a otto passeggeri in un’auto la cui lunghezza sfiora i cinque metri. I proprietari di questo Suv, sia detto, non si sono affatto tappati il naso per acquistarla, considerato che è un modello apprezzato. Questa cosa del tapparsi il naso, in realtà, l’hanno fatta dopo, perché la Palisade è entrata di prepotenza nelle cronache di tutto il mondo in quanto è la prima auto, nella storia di questo settore dell’industria, che puzza. Puzza di piedi.

Sentitevi liberi di non crederci, ma nel contempo rassegnatevi, perché la notizia è assolutamente vera. Alla casa automobilistica di Seul si sono rotti la testa per capire perché diavolo il loro Suv avesse quell’insopportabile odore nell’abitacolo, che ha schifato molti acquirenti della Palisade. Un olezzo che, per la cronaca, soltanto per alcuni proprietari era odore di piedi (o di calzini usati, per citare la descrizione di altri clienti), ma non manca chi paragona quella – diciamo così - fragranza che caratterizza l’abitacolo a quella del cibo in decomposizione.

Davvero niente male, come difetto di fabbrica. Abituati alla banalità di interruttori che non interrompono o iniettori che non iniettano, questa storia del Suv che puzza di piedi ha fatto il giro del mondo nella stampa specializzata, e anche in quella che non lo è.

Ora, che le auto nuove abbiano un odore che a molti non risulta gradevole, ma che poi perdono in fretta, è normale. Ma per la puzza di piedi, se ne converrà, il discorso è assai diverso.

In Korea del Sud, dove le tantissime segnalazioni di acquirenti della Palisade sono state girate dalle concessionarie del Nord America, gli ingegneri non sapevano che cosa pensare. Allora hanno sperato: «Magari sono i tessuti interni chiusi nel cellophan. Magari, dopo un paio di settimane di esposizione all’aria, quell’odoraccio se ne andrà da solo». La speranza, si sa, è l’ultima a morire, ma non di rado passa a miglior vita pure quella, ed è così che è andata nella fabbrica del Suv della Hyundai: defunta, senza nemmeno un funerale. Anzi, l’olezzo aumentava, soprattutto nelle vetture esposte al sole o non arieggiate tutti i giorni.

Così, la task force di ingegneri ha passato l’auto al setaccio, smontando e odorando uno per uno gli elementi che la compongono. E il giallo, quello puzzolente, è in via di risoluzione: prima si è pensato che fossero i poggiatesta dei modelli con i sedili rivestiti con la pelle Nappa chiara, che pure è molto pregiata. È un tipo di pelle o cuoio molto morbido e soffice, con la superficie naturale e non ricoperta da film o pellicole di solito utilizzate per nascondere la “grana” tipica dell'animale da cui proviene: nella maggior parte, sono capi ovini. Questo, perché gli esemplari con i rivestimenti nel più economico tessuto non ricordavano quanto sono capaci di parlare – pur senza parole – dei calzini usati molto e pure male, nel senso della qualità del piede che hanno ospitato. Poi i tecnici si sono concentrati sull’imbottitura dei sedili: ci si è confusi con i poggiatesta perché è dai buchi dei loro innesti metallici, che quell’odore mefitico vien fuori. Proprio a pochi centimetri dalle povere narici di conducente e passeggeri, tutti accomunati da quell’odore tipico dello stivale anfibio di una recluta che ha marciato per tutto il giorno sul piazzale d’asfalto di una caserma dei Marines. E lì, in quei fori per i poggiatesta della Palisade, i tecnici Hyundai hanno versato di tutto: candeggina, spray antibatterici e deodoranti di ogni tipo. Niente da fare: la faccenda, anzi ogni sedile, puzzava prima e ha continuato a puzzare dopo.

Diverse testate della stampa specializzata statunitense hanno acquisito un esemplare di Palisade con i sedili rivestiti di pelle, per cercare di svelare il mistero del Suv che odora di piedi. Ci ha lavorato Cars.com, che ha pure ispezionato le officine di Hyundai Motors America, e sono stati proprio i suoi giornalisti a spostare l’attenzione dai poggiatesta all’imbottitura dei sedili. Alla stessa conclusione sono giunti i redattori di Car and Driver: il problema è nei sedili. Ma che cosa ci sia, in grado di rendere puzzolente un’auto che è certamente ben progettata e realizzata, ancora non si è capito.

È così che una casa automobilistica blasonata e che ha venduto numerosissime vetture della propria produzione in tutto il mondo, sta per arrendersi. All’orizzonte c’è un maxi-richiamo di tutti gli esemplari con i sedili rivestiti in pelle, da sostituire con la normale tappezzeria di tessuto destinata a modelli meno di lusso. Saranno anche meno belli, ma vuoi mettere la pace di certi respiri profondi?

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