"Tanto ho lo smartphone con internet: uso quello". È iniziato così, negli anni scorsi, il lento ma costante smantellamento delle connessioni Adsl domestiche, soltanto in parte rimpiazzate poi dalla fibra ottica (laddove arriva). In molte famiglie la connessione fissa è sparita, e per collegarsi al web con il computer domestico si è utilizzato lo smartphone in modalità Tethering, cioè come se fosse un router: si connette alla rete 4G mobile e la "cede" in wifi al dispositivo (computer, tablet) con il quale abbiamo necessità di collegarci a Internet.

Ma questo avveniva quando - ci sembra un secolo fa, invece non è ancora trascorso un anno - tutti i ragazzi andavano a scuola, le riunioni si organizzavano nelle sale, i convegni nei grandi spazi, i concerti e gli spettacoli si seguivano dalle sedie o poltroncine del teatro. Invece poi, quando è arrivato già il primo lockdown, quelle connessioni sfruttando la rete mobile del cellulare, si sono dimostrate insufficienti per esigenze ben più intensive: smart working, a volte di marito e moglie, e teledidattica di uno o più figli. Banda troppo stretta per far navigare tre o quattro persone contemporaneamente in famiglia per molte ore ciascuno, quindi navigazione lenta e soprattutto esaurimento in pochissimi giorni dei Giga di navigazione che le compagnie telefoniche mobili offrivano in tempi cosiddetti "normali": quando tutti si andava al lavoro o a scuola e lo smart working era poco più che una sperimentazione.

Smart working (foto Ansa\r)
Smart working (foto Ansa\r)
Smart working (foto Ansa )

Anche se dopo il "tutti chiusi in casa" la situazione è stata meno estrema (fermo restando che in moltissime aziende e in tutti gli enti pubblici una quota importante di smart working è rimasta), ora gli studenti delle superiori sono di nuovo in didattica a distanza (la famosa Dad) e anche nelle aziende si è cercato di assegnare allo smart working un'ulteriore quota di dipendenti. A differenza di quanto è successo da marzo 2020 per un paio di mesi, però, molte cose sono cambiate: la disponibilità di Giga offerti dalle compagnie telefoniche mobili, tanto per cominciare, ma anche le tariffe, comprese quelle per la fibra ottica in casa. Tramite il router wifi, molti più dispositivi possono utilizzare la connessione fissa in fibra, assai più generosa rispetto all'Adsl e, soprattutto, illimitata.

Al computer (foto Ansa)
Al computer (foto Ansa)
Al computer (foto Ansa)

Così, chi aveva eliminato la connessione domestica perché tanto aveva "lo smartphone con Internet", si è collegato ai siti dei provider per farsi installare una connessione fissa in fretta e furia. E subito, nelle famiglie è tornata la cyber-pace: tutti collegati, nessun limite di Giga e la vita professionale (o scolastica) di tutti può proseguire. Così così, ma va comunque si va avanti.

Un "regalo" insperato, per i provider, è arrivato dalla terribile pandemia che continua a mietere vittime. Di buono, c'è che in un mercato che ha cominciato a riprendersi - quello delle connessioni a Internet fisse domestiche -, a scendere sono stati i prezzi. La gara al ribasso ha fatto registrare anche transiti verso altri provider più economici da parte di molte famiglie che, la connessione fissa a casa, l'avevano conservata: così, in un mercato in costante ridimensionamento perché molti non hanno un computer e navigano con lo smartphone, è riesplosa la domanda. E l'offerta ha dunque potuto essere più generosa da parte di chi fornisce, appunto, connessione alla Rete.

Il sito sostariffe.it, più che un ribasso dei canoni richiesti dai provider, nel 2020 ha registrato una "picchiata", un calo verticale evidente fin dal marzo dell'anno scorso, cioè quando uno dei tanti Dpcm sulla pandemia da Covid-19 ha messo l'Italia in lockdown. L'andamento al ribasso, con le nuove restrizioni delle fasce rossa, arancione e gialla e l'eliminazione di quella verde (in cambio di una bianca totalmente libera, ma assai difficile da raggiungere), sta proseguendo anche durante inverno. Il canone standard medio di una connessione in fibra ottica FTTH è sceso dai 34,07 euro del 2020 ai 32,96 di novembre, con un calo percentuale del 3,24. Anche attivare una linea fibra ottica fissa costa molto meno: nel 2019 si dovevano sborsare mediamente 147 euro, a marzo 2020 si era scesi a 52 ma poi si è risaliti agli attuali 76 euro (sempre in media). Tutto questo, se non si considerano le promozioni che sono però riservate non al cambio di provider, bensì alle nuove utenze. Bisogna farlo on line e non nei negozi, però, perché è lì che si trovano le offerte più convenienti. Nel 2019 il canone mensile medio di una connessione in fibra ottica era di 27 euro. Nel 2020, a giugno era sceso a 22, poi è risalito e attualmente la media è di 25 euro: qualche spicciolo in meno, insomma, rispetto alla tariffa pre-pandemia. La durata del periodo promozionale, inoltre, non è più di 13 mesi come nel 2019, bensì indeterminata. Il canone standard, quindi non promozionale, era di 32,96 euro al mese.

In questo ribollire di iniziative sulle tariffe per Internet domestico s'inserisce anche il bonus per la banda larga, meglio conosciuto come Bonus pc e Internet. Dalla fine del 2020 le famiglie il cui reddito Isee non raggiunge i cinquantamila euro hanno a disposizione un voucher del valore di 200 euro (precedentemente era di 500 per famiglie con Isee sotto i ventimila euro) per attivare un nuovo abbonamento Internet casa da almeno 30 Megabite al secondo.

E vissero tutti felici (nei limiti del possibile, in piena pandemia) e connessi.
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