“Chi pensa che i cani non abbiano un’anima, non ne ha mai guardato uno negli occhi”. Victor Hugo, padre del romanticismo francese non aveva dubbi sulla sensibilità degli amici a quattro zampe. Oggi milioni di persone hanno questa radicata convinzione e inevitabilmente l’amore verso gli animali è aumentato. Un atteggiamento e una consapevolezza diversi si accompagnano a un’evoluzione positiva anche sul fronte del diritto. Se finora gli animali erano relegati al livello di un mero oggetto e non esistevano norme che ne regolassero la vita, adesso la situazione è in netto cambiamento. Negli ultimi trent’anni si sono fatti importanti passi fino alla svolta del 2022 quando per la prima volta è stato introdotto nella Costituzione italiana un riferimento agli animali. “Una grande conquista che dovrà ispirare le scelte politiche e personali di ciascuno di noi”, sostiene Salvatore Cappai, 37 anni avvocato di Bonarcado trapiantato a Sassari, che del diritto degli animali sta facendo una missione. E soprattutto ne ha fatto un libro: “Diritti a 4 zampe”, edito da Sperling&Kupfer del gruppo Mondadori, in libreria dal 4 ottobre. Un’opera che, come precisa subito l’avvocato più social d’Italia con una community di oltre 350mila iscritti, “è una guida pratica, semplice, una raccolta di situazioni della vita quotidiana in cui può ritrovarsi ciascuno di noi insieme al proprio fedele amico”.

Un mondo che Cappai conosce benissimo come racconta nelle prime delle 240 pagine del libro. Lui, che non aveva mai avuto un cane, è rimasto folgorato da una piccola cagnolina bianca, Gaia. “In famiglia passammo dal “Mai un cane” al “Mai un cane dentro casa” per finire con avere un “Cane padrone di casa”.

L'avvocato Salvatore Cappai, 37 anni con la sua cagnolina Gaia (foto concessa)
L'avvocato Salvatore Cappai, 37 anni con la sua cagnolina Gaia (foto concessa)
L'avvocato Salvatore Cappai, 37 anni con la sua cagnolina Gaia (foto concessa)

Una istantanea in cui tantissimi amanti dei 4zampe si riconoscono: è un amore incondizionato che stravolge, positivamente, la vita. Per l’avvocato, messo dal Sole24Ore sul podio dei legali influencer, unire l’amore per gli animali alla sua passione per il diritto e la divulgazione è stato semplice. Ed ecco l’idea di creare una guida con indicazioni e consigli utili nelle più svariate circostanze della quotidianità.

In Italia vivono circa 60 milioni di animali da compagnia, quasi la metà degli italiani vive con almeno un animale in casa. Si condividono tempi e spazi e ovviamente possono emergere anche situazioni problematiche, e spesso le norme vigenti non bastano. “Anche se negli ultimi anni molto è stato fatto, c’è ancora da lavorare”, precisa l’avvocato. Ad esempio fino al 1991 i cani vaganti accalappiati, se non reclamati dal proprietario entro un breve periodo, potevano essere uccisi. Metodo piuttosto drastico e deplorevole per contrastare il randagismo che fino a trent’anni fa era ammesso. “Le riforme degli anni Novanta hanno impedito fortunatamente questa soppressione quasi automatica per poveri randagi”, va avanti. Si deve attendere il 2004 per un altro passaggio fondamentale: il maltrattamento degli animali viene inserito tra i delitti puniti dal Codice penale (prima rientrava fra le contravvenzioni). Fino a quel momento anche “l’animalicidio” non esisteva come reato a sé stante. Come spiega l’avvocato Cappai era considerato una semplice aggravante della pena nel caso di morte in seguito a un maltrattamento. “E quindi chi avesse ucciso il proprio animale, senza prima maltrattarlo, non sarebbe andato incontro ad alcuna condanna”, precisa.

Cani randagi (foto Archivio Unione Sarda)
Cani randagi (foto Archivio Unione Sarda)
Cani randagi (foto Archivio Unione Sarda)

Nel 2022 poi il riferimento agli animali fra i principi fondamentali della Costituzione, all’interno dell’articolo 9 si dice che “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. L’avvocato fa notare che in realtà non c’è ancora un esplicito riconoscimento dell’importanza del rapporto fra persone e animali, si sta di fatto delegando a una legge dello Stato la tutela degli animali ma è evidente l’abisso rispetto al passato. Poi è anche vero che il Codice civile considera ancora gli animali come “beni mobili”, alla stregua di semplici oggetti ma la strada ormai è segnata in una direzione precisa ed è impossibile tornare indietro.

L’avvocato Cappai ribadisce che la normativa sugli animali è poco uniforme. Su molti temi non esiste una legge applicabile sull’intero territorio nazionale e quindi ci si deve rifare alle ordinanze o alle disposizioni di Regioni e Comuni. In altri casi non esiste affatto una norma, fanno testo le eventuali decisioni dei giudici. Ed ecco l’utilità di una guida come quella realizzata da Salvatore Cappai che dà suggerimenti e indicazioni sulla gestione del proprio animale, su quando lo si porta a spasso, in vacanza, in aereo o in treno. E ancora si sofferma sulla convivenza in un condominio, sull’accesso negli spazi pubblici, in ristorante o in chiesa. E anche negli ospedali, con la speranza che le strutture sanitarie siano accessibili agli amici 4 zampe visto il beneficio che portano ai proprietari. Ma anche sul luogo di lavoro: dati alla mano, è emerso che la produttività aumenta notevolmente e cala lo stress con il proprio cane accanto alla scrivania. Il libro si sofferma infine sui reati di maltrattamenti, sui diritti e doveri dei proprietari. “Mi piacerebbe che anche nelle scuole venissero dedicate almeno due ore alla settimana al rispetto verso gli animali. Sarebbe un investimento per il futuro, si potrebbero mettere le basi per una società diversa”.

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