Lo sport sardo senza confini. Questo il titolo dato dall'ottava conferenza regionale dello sport, che si è tenuta quest'oggi al Teatro del Carmine di Tempio Pausania a quattro anni dalla precedente. Nell'occasione presentati i risultati del Piano Triennale per lo Sport in Sardegna, ossia il principale strumento di programmazione strategica con cui la Regione opera nel rispetto della promozione e diffusione dello sport nel territorio, come mezzo di tutela psico-fisica e crescita culturale e civile della società.

Alla conferenza erano presenti, oltre ai rappresentanti di sport, politica, economia e cultura (fra cui il presidente del Coni Sardegna Bruno Perra e quello della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi), anche gli enti locali, il Coni, il Cip, l'Università e la Scuola, le Federazioni sportive, gli Enti di promozione e gli stessi sportivi e praticanti, che hanno evidenziato i progressi fatti nell'ultimo periodo andando oltre la pandemia.

«Credo si sia creata una sinergia eccezionale fra me e il mondo dello sport», il messaggio dell'assessore regionale allo Sport Andrea Biancareddu. «Quando sono arrivato il bilancio complessivo era 14 milioni di euro, già ragguardevole, mentre quest'anno siamo a oltre 37 milioni. Credo ci sia stata, da parte mia e della Regione, un'attenzione speciale: è la prima in Italia con una legge così ben fatta e che spende tanto per lo sport. Per tutti e per tutte le discipline».

Le iniziative. Sono circa duecentomila i tesserati nel mondo dello sport. Fra le varie agevolazioni circa 3.000 voucher da 250 euro l'uno per poter frequentare le palestre, destinati alle famiglie con un Isee inferiore a 15.000 euro. Nella crescita della dotazione finanziaria dell'ultimo anno, arrivata agli attuali 37 milioni dai 30 del 2022, un grande incremento è arrivato dai fondi per l'impiantistica: nello scorso anno erano circa 11 milioni e mezzo, per mettere a disposizione dei cittadini spazi dove praticare l'attività sportiva anche in zone disagiate.

A favore delle federazioni sportive, tutte, destinati per l'anno in corso 5,3 milioni di cui oltre il 50% già liquidato. E il Progetto VISPI, finanziato dal Fondo nazionale delle politiche giovanili con cofinanziamento regionale, prevedeva la possibilità di realizzare iniziative di innovazione sociale finalizzate a prevenire e contrastare il rischio di esclusione sociale, soprattutto degli adolescenti.

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