In Sardegna il trionfo del Movimento 5 Stelle è ancora più netto di quello registrato nel resto d’Italia: i candidati pentastellati vincono tutti i collegi uninominali (sei alla Camera e tre al Senato), e secondo i primi calcoli - assolutamente provvisori - potrebbero assicurarsi ben 16 dei 25 seggi totali in palio nell’Isola. L’ipotesi di attribuzione vedrebbe poi tre parlamentari a Forza Italia, altrettanti al Pd, due alla Lega-Psd’Az, uno a Fratelli d’Italia.

Di sicuro, quando restano da scrutinare appena 10 sezioni su 1838, la percentuale del M5S supera di vari punti la coalizione di centrodestra nel suo insieme: 42,47 contro 31,89 alla Camera (al Senato varia di pochissimo), mentre a livello nazionale l’alleanza guidata da Salvini e Berlusconi è davanti. Molto staccato il centrosinistra, terza forza che nell’Isola resta al 17,69%, col 14,77 del Pd. Nei collegi della Camera solo la Gallura ha dato qualche incertezza durante lo scrutinio, con Giuseppe Fasolino (centrodestra) a contendere la vittoria a Nardo Marino del M5S. Ma alla fine quest’ultimo si è attestato su un vantaggio di circa duemila voti, col 38,70% contro il 37,18: dal conteggio manca una sola sezione, il ribaltone è impossibile.

Vantaggi più netti per il M5S negli altri collegi, dove al secondo posto si trova sempre il candidato del centrodestra e al terzo, ulteriormente staccato, quello del centrosinistra: a Sassari il nuovo deputato sarà Mario Perantoni, a Nuoro Mara Lapia, a Oristano Luciano Cadeddu, a Carbonia Pino Cabras, a Cagliari Andrea Mura. Nei tre collegi uninominali del Senato vittorie definitive per Maria Vittoria Bogo Deledda nel collegio Sardegna ed Emiliano Fenu nel Centro, e praticamente definitiva per Gianni Marilotti nel Sud, dato che ha dieci punti di vantaggio a sette sezioni dal termine dello scrutinio. Come detto, gli eletti sono tutti del M5S.

Anche qui il secondo posto è sempre del centrodestra e il terzo del centrosinistra. Nel proporzionale, al Senato il M5S dovrebbe aggiudicarsi due seggi con Ettore Licheri ed Elvira Lucia Evangelista; uno ciascuno tocca a Forza Italia (Emilio Floris), Lega-Psd’Az (Christian Solinas) e Pd (Giuseppe Luigi Cucca). Più difficile il ragionamento alla Camera, per via della distribuzione dei seggi su base nazionale. Una prima ipotesi, del tutto ufficiosa, dà cinque seggi al M5S con Emanuela Corda, Andrea Vallascas, Lucia Scanu, Alberto Manca e Paola Deiana; due a FI con Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis; due al Pd con Romina Mura e Gavino Manca; uno a Lega-Psd’Az (Guido De Martini) e uno a Fratelli d’Italia (Salvatore Sasso Deidda). Sono però esiti che potrebbero cambiare, soprattutto per gli eletti con i “resti” minori (Scanu, De Martini, Deidda): non tanto per le sezioni mancanti da scrutinare ma per i complicati meccanismi di riequilibrio nazionale tra le varie forze politiche. Liberi e uguali conserva una flebile speranza di strappare alla Camera un seggio per Claudio Grassi. Per avere le certezze ufficiali potrebbe non bastare l’intera giornata di oggi.

Giuseppe Meloni

(Ha collaborato Caterina De Roberto)

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