"Non siamo stati capaci di interpretare e contenere il malessere e di ricostruire un rapporto empatico con la gente, e pesa la difficile risalita dalla crisi che in Sardegna è stata ancor più drammatica".

A recitare il de profundis del Pd sardo è il segretario regionale Giuseppe Cucca. Un risultato, quello dei dem nell'Isola, peggiore anche rispetto alla catastrofe dei risultati nazionali: il Pd, in Sardegna, è fermo al 15%.

"Era un risultato annunciato - continua Cucca - in questi mesi abbiamo toccato con mano la rabbia e il malcontento verso la politica nazionale e regionale, e ci siamo resi conto che moltre delle cose fatte non sono state percepite dalla collettività".

Ci vuole un cambio di passo dunque: "Non più solo politiche di sistema e a lungo raggio, ma che diano soluzioni immediate e tangibili". L'altro cambio di passo è tutto interno al partito: "Le divisioni, il correntismo esasperato, non hanno fatto bene al Pd e ne hanno accentuato la distanza dalla base e dagli elettori".

Un Pd che deve fare un "bagno di umiltà" e recuperare la sua "vocazione popolare".

URAS - Mea culpa anche da Luciano Uras, sconfitto nel collegio di Cagliari dal velista pentastellato Andrea Mura, che parla di risultato negativo "senza attenuanti".

"Chi governa il Paese, la Regione e le città più importanti della Sardegna non può registrare un risultato elettorale così pesantemente negativo senza porsi il problema dell'efficacia dei propri programmi e della propria azione amministrativa", ha dichiarato Uras, dicendosi poi preoccupato per il "clima culturale", un "pensiero inquietante che legittima la discriminazione razziale, di genere, sociale".

PIRAS - Michele Piras, di Articolo 1-Mdp, parla senza mezzi termini di una "Caporetto senza attenuanti né possibili autoassoluzioni". "In un Paese sempre più precario, povero e spaventato hanno vinto coloro che più hanno cavalcato risentimenti, paure e xenofobia". "Tanti gli errori commessi" secondo Piras, ora bisogna "resettare tutto" e "ripartire dall'opposizione, facendo un sacrosanto bagno di umiltà".

FASOLINO - Giuseppe Fasolino, candidato del centrodestra nel Nord Sardegna sconfitto dal pentastellato Nardo Marino, fa i complimenti all'avversario, augurandosi che possa "portare gli interessi di noi sardi al centro del dibattito nazionale". "In questa campagna elettorale ho capito quanto sia forte la richiesta di confronto e di dialogo, ma ancor più la necessità di intervenire per colmare gli storici ritardi infrastrutturali, energetici, economici e sociali della nostra Sardegna". Parla di un risultato che "non ci ha premiato" Fasolino, ma "sinceramente non sono sicuro che si potesse fare di più".

(Unioneonline/L)
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