Il 2022 volge al termine. Un anno di successi e fatti epocali, ma anche conflitti e tragedie.

Un anno da ripercorrere, anche per immagini, attraverso le notizie di UnioneSarda.it.

Qui le principali notizie di Italia: il drammatico incidente alla stazione di Riccione in cui sono morte le sorelle di origini sarde Alessia e Giulia Pisanu, l’alluvione nelle Marche che ha ucciso dodici persone tra cui il piccolo Mattia Luconi, 8 anni, mamma di Urzulei. 

E ancora: i disastri ambientali sulla Marmolada e a Ischia, i femminicidi di Carol Maltesi, Stefania Pivetta e Giulia Maja. Fino alla tragedia della bimba morta di stenti a Milano, dopo essere stata abbandonata dalla madre per sei giorni sola in casa, dell’auto piombata su un asilo all'Aquila e della sparatoria a Fidene.

Infine la svolta sul caso Saman Abbas, con l’arresto del padre in Pakistan e il ritrovamento del corpo a 700 metri dall’abitazione di Novellara.

Prima tappa: la cronaca italiana

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IL FEMMINICIDIO DI CAROL MALTESI

Carol Maltesi (Ansa - Instagram)
Carol Maltesi (Ansa - Instagram)
Carol Maltesi (Ansa - Instagram)

Il 20 marzo un uomo che passeggia in Val Camonica nota quattro sacchi neri lasciati vicino a un dirupo. Avvicinandosi, vede la mano di una donna. Chiama le forze dell’ordine che aprono i sacchi: all’interno i resti, sezionati in 15 parti, di Carol Maltesi, una 26enne che viveva a Rescaldina, vicino a Legnano, ed era scomparsa da più di due mesi. 

Ossia da quando, tra il 10 e l'11 gennaio, Davide Fontana, 43 anni, suo vicino di casa con il quale in passato aveva avuto una relazione, la uccide durante un gioco hard colpendola violentemente con un martello in testa mentre è legata e ha un sacchetto in testa. Poi le taglia la gola con un coltello da cucina.

Dopo averla uccisa, racconta agli inquirenti, smembra il corpo con «un’accetta e un seghetto da metallo». Quindi ripone i resti nel freezer e tenta di bruciarli nel barbecue di un bed and breakfast, senza riuscirci. Alla fine li abbandona tra le montagne di Borno (Brescia) durante una vacanza in un hotel di Boario Terme. Agli inquirenti dice: «Vi ho raccontato tutto perché volevo togliermi questo peso e dire la verità».

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LA STRAGE DI SAMARATE

Gli inquirenti davanti alla villetta di Samarate (Ansa)
Gli inquirenti davanti alla villetta di Samarate (Ansa)
Gli inquirenti davanti alla villetta di Samarate (Ansa)

La notte tra il 3 e il 4 maggio a Samarate, in provincia di Varese, Alessandro Maja entra nella stanza in cui dormono la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia e le uccide a martellate. Poi raggiunge la camera del figlio maggiore, Nicolò, con lo stesso martello e un cacciavite. Il ragazzo miracolosamente sopravvive.

Il 23enne per quattro mesi lotta tra la vita e la morte. A settembre finalmente lascia l’ospedale di Circolo di Varese: «Sono pronto a iniziare la mia nuova vita, anche se sarà difficile dimenticare quell’orrore».

Il padre, che nei primi interrogatori ha parlato genericamente di problemi economici, dopo un primo periodo nel reparto di psichiatria, è stato trasferito in carcere in attesa del processo.

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L’AUTO SULL’ASILO ALL’AQUILA

L'auto finita nel giardino di un asilo all'Aquila (Ansa - Iuliano)
L'auto finita nel giardino di un asilo all'Aquila (Ansa - Iuliano)
L'auto finita nel giardino di un asilo all'Aquila (Ansa - Iuliano)

Il 18 maggio un’auto piomba nel giardino dell’asilo Primo maggio all’Aquila, uccidendo un bambino, Tommaso D’Agostino di 4 anni, e ferendone cinque. 

La proprietaria della macchina, una donna di 38 anni, era scesa lasciando a bordo il figlio 12enne e dimenticando di attivare il freno a mano elettronico. Aveva inserito la sola marcia, poi disinserita per gioco dal figlio.

La donna è indagata per omicidio stradale e abbandono di minore.

Secondo la Procura non è stata solo colpa sua: anche un’adeguata recinzione e una diversa gestione del parcheggio dell’asilo avrebbero potuto evitare la tragedia.

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IL CROLLO SULLA MARMOLADA

Il distacco (foto Ansa)
Il distacco (foto Ansa)
Il distacco (foto Ansa)

È il 3 luglio quando una grande placca di ghiaccio si stacca e crolla sulla Marmolada, lungo l’itinerario di salita verso la vetta. Il fenomeno provoca una colata di detriti e ghiaccio che travolge due cordate di escursionisti in quel momento lungo il percorso.

Undici in totale le vittime: Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo e Liliana Bertoldi, Davide Miotti, Erica Campagnaro, Gianmarco Gallina, Emanuela Piran e Nicolò Zavatta, oltre ai turisti cechi Martin Ouda e Pavel Dana.

Solo il giorno prima sul ghiacciaio era stato raggiunto il record di caldo, con oltre dieci gradi. Una condizione climatica e atmosferica di totale disequilibrio che innesca il fenomeno.

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LA BIMBA MORTA DI STENTI A MILANO

I funerali della piccola Diana (Ansa)
I funerali della piccola Diana (Ansa)
I funerali della piccola Diana (Ansa)

Il 15 luglio Alessia Pifferi, una donna di 37 anni, lascia in casa a Milano la figlia di un anno e mezzo, la piccola Diana. Torna sei giorni dopo, condannando la bambina a una morte atroce. 

La piccola è rimasta nel lettino da campeggio in cui la madre l’aveva lasciata, nell’appartamento in via Parea con le finestre chiuse e caldissimo per le alte temperature estive. La bambina è stata uccisa da una prolungata disidratazione, aggravata dal clima rovente di luglio. Secondo gli inquirenti era stata drogata con benzodiazepine

La madre era andata a Leffe, nella Bergamasca, a trovare l’attuale compagno. A lui aveva detto di aver lasciato la bambina alla sorella. 

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LE SORELLE INVESTITE A RICCIONE

Alessia e Giulia Pisanu (Archivio L'Unione Sarda)
Alessia e Giulia Pisanu (Archivio L'Unione Sarda)
Alessia e Giulia Pisanu (Archivio L'Unione Sarda)

La mattina del 31 luglio un treno dell’Alta velocità, in transito alla stazione di Riccione (Rimini), investe e uccide Alessia e Giulia Pisanu, due sorelle di 15 e 17 anni, residenti a Castenaso (Bologna), figlie di un imprenditore di Senorbì, Vittorio Pisanu, trasferitosi in Emilia negli anni Novanta per avviare un’impresa di traslochi.

Le due ragazze avevano trascorso la serata a Riccione, come tanti coetanei. Poi si erano fatte accompagnare alla stazione per fare rientro a casa.

Pochi attimi prima della tragedia sono state viste mentre tentavano di attraversare i binari: prima è scesa sui binari una delle due, poi l’altra ha cercato di riportarla sulla banchina. Ma quando ormai era troppo tardi. Inevitabile l’impatto.

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L’ALLUVIONE NELLE MARCHE

I funerali del piccolo Mattia Luconi (Ansa - Basilietti)
I funerali del piccolo Mattia Luconi (Ansa - Basilietti)
I funerali del piccolo Mattia Luconi (Ansa - Basilietti)

La sera del 15 settembre, durante la piena che devasta il Comune di Barbara (Ancona), la furia dell’alluvione strappa dalle braccia della sua mamma, Silvia Mereu, il piccolo Mattia Luconi, 8 anni

I genitori di Mereu, di Urzulei, erano emigrati nelle Marche dove negli anni si erano già trasferiti numerosi familiari, partiti dalla Sardegna in cerca di fortuna.

Per giorni si cerca il piccolo Mattia, con le speranze che si affievoliscono di ora in ora. Il bambino viene trovato senza vita otto giorni dopo in un campo a Trecastelli. La collaboratrice di un asilo di campagna della zona nota il corpicino nel fango, mentre stava andando al lavoro.

Mattia è la dodicesima vittima della strage.

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LA TRAGEDIA DI ISCHIA

Un'immagine dall'alto della devastazione causata dalla frana a Casamicciola (Ansa - Fusco)
Un'immagine dall'alto della devastazione causata dalla frana a Casamicciola (Ansa - Fusco)
Un'immagine dall'alto della devastazione causata dalla frana a Casamicciola (Ansa - Fusco)

Sono le cinque del mattino di sabato 26 novembre quando le forti piogge che colpiscono Ischia provocano una frana che, dal monte Epomeo, si abbatte sul Comune di Casamicciola Terme.

Un’ondata di fango, terra, detriti che investe e uccide tutto quello che incontra.

Sotto le macerie restano dodici persone. Eleonora Sirabella (31 anni), il fidanzato Salvatore Impagliazzo (31), Mariateresa Arcamone (31), Maurizio Scotto Di Minico (32), la moglie Maria Giovanna Mazzella (30) e il piccolo Giovanni, di appena 21 giorni. L’intera famiglia Monti, Gianluca (37), la moglie Valentina (37) e i tre figli Michele (16), Francesco (11) e Mariateresa (6). E Nikolinca Blagova Gancheva (60).

Scoppia la polemica per una legge approvata nel 2018 dal governo Conte, che avrebbe favorito gli abusi edilizi sull'isola. Tra gestione avventata del territorio ed effetti devastanti del cambiamento climatico, la tragedia è annunciata.

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SVOLTA SUL CASO SAMAN

Saman Abbas (Archivio L'Unione Sarda)
Saman Abbas (Archivio L'Unione Sarda)
Saman Abbas (Archivio L'Unione Sarda)

Il 16 novembre c’è la svolta nel caso di Saman Abbas, la 18enne scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) la notte del 30 aprile 2021 dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Dopo un anno e mezzo di latitanza viene arrestato in Pakistan il padre Shabbar. Poche ore dopo l'arresto, finalmente viene individuato il corpo che al di là di ogni ragionevole dubbio appartiene alla ragazza, in un casolare diroccato a 700 metri dall'abitazione della famiglia.

Shabbar viene rinviato a giudizio a seguito delle indagini della Procura di Reggio Emilia e dei carabinieri in concorso con la moglie, Nazia Shaheen, ancora latitante, e altri tre parenti, attualmente in carcere in Italia: sono lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhula. Devono tutti rispondere di omicidio premeditato in concorso, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Il 10 febbraio 2023 comincerà il processo a Reggio Emilia.

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SANGUE A FIDENE

Il luogo della sparatoria (Ansa - Carconi)
Il luogo della sparatoria (Ansa - Carconi)
Il luogo della sparatoria (Ansa - Carconi)

L'11 dicembre, nella borgata Fidene, zona nordest di Roma, un uomo, Claudio Campiti, entra nel gazebo esterno di un bar, chiude la porta e comincia a sparare con una pistola mentre si sta tenendo la riunione condominiale di un consorzio.

Muoiono all’istante tre donne: Sabina Sperandio, 71 anni, Elisabetta Silenzi, 55 anni, e Nicoletta Golisano, 50 anni. La quarta vittima, dopo giorni di agonia, è Fabiana De Angelis, ricoverata in condizioni gravissime.

Il movente sono problemi con il consorzio Valle Verde, complesso di villette in provincia di Rieti, con cui Campiti da tempo era in guerra. Aveva vomitato tutto il suo odio in un blog, fino alla decisione fatale. Non avendo il porto d’armi era riuscito a procurarsi una pistola da un poligono, andando via senza restituirla.

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LA FOTOGALLERY:

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Le tappe:

20 dicembre – La guerra in Ucraina, la morte di Elisabetta, le proteste per Mahsa, il Qatargate: i fatti nel mondo del 2022

22 dicembre – La caduta di Draghi e il governo Meloni. Il bis di Mattarella e l’insularità in Costituzione, la politica (italiana e sarda) del 2022

25 dicembre – Un anno di sport tra gioie, tormenti e scommesse perse

27 dicembre – Dal trionfo di Mahmood e Blanco a Sanremo al commosso addio a Piero Angela: il 2022 nelle cronache di cultura e spettacoli

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