Portovesme, i lavoratori attendono Urso e Calderone: «Servono interventi immediati»
Ai cancelli della fabbrica in arrivo anche Alessandra Todde e i sindaci del Sulcis. Cisl: «Situazione drammatica, incertezza per 1200 operai»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Un’occasione cruciale per avviare un dialogo concreto sulle misure da adottare per salvaguardare i posti di lavoro e rilanciare l’economia del territorio»: così il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, ha parlato oggi della visita del ministro del Made in Italy Adolfo Urso in programma per domani, venerdì 27 dicembre a Portovesme.
L’arrivo allo stabilimento è in programma per le 11, con il ministro pronto a incontrare i sindacati accompagnato dalla ministra del Lavoro Elvira Calderone, dalla sottosegretaria di Stato al Mimit Fausta Bergamotto e dalla presidente della Regione Alessandra Todde. Presenti ai cancelli anche i sindaci del Sulcis.
Tutto ruota attorno allo stop disposto dalla Portovesme srl, controllata della multinazionale svizzera Glencore, alla linea zinco a partire dal 20 dicembre e dunque con una settimana di anticipo rispetto alla data di fine anno annunciata al Mimit.
«Lo scorso 20 dicembre Portovesme Srl, società del gruppo Glencore – fanno sapere dal Ministero ricordando la presenza del ministro davanti ai cancelli della fabbrica metallurgica – ha disposto unilateralmente lo stop totale della linea zinco in anticipo rispetto alla data del 31 dicembre, precedentemente annunciata al tavolo del Mimit e senza attendere, come concordato, le valutazioni della missione tecnica del Ministero e di eventuali possibili acquirenti disponibili a mantenere la produzione. Una decisione che il Mimit ha definito “inaccettabile” e che viola in modo palese quanto concordato al Tavolo del 5 dicembre con tutte le parti sociali e istituzionali».
La Cisl oggi ha parlato di situazione «drammatica, con 1200 lavoratori che affrontano queste giornate di fine anno nell’incertezza più totale». «Servono risposte concrete – ha precisato ancora Ledda – e interventi immediati. I lavoratori coinvolti in questa crisi, con le loro famiglie, rischiano di pagare il prezzo più alto ed è indispensabile che il Governo agisca con decisione per garantire un futuro a questo territorio».
(Unioneonline)