Gonnesa, il medico in spiaggia: «Soccorsi immediati per un mare più sicuro»
Per più di 150 volte in due mesi i medici e gli operatori sanitari sono intervenuti in soccorso dei bagnantiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per più di 150 volte in due mesi i medici e gli operatori sanitari del litorale di Gonnesa, tra Fontanamare e Portopaglia, sono intervenuti in soccorso dei bagnanti: c’è che si reca al box del 118 per punture di vespe e spine di riccio o per malesseri dovuti al caldo, fino alle chiamate arrivate dalle otto centraline per emergenze sanitarie in spiaggia o per pericolo di annegamento.
I sei medici che si alternano nel litorale gonnesino, con il coordinamento del dottor Carlo Ferrara, sono il valore aggiunto di una spiaggia lunga tre chilometri e mezzo, frequentata da migliaia di bagnanti.
Una presenza fissa da almeno vent’anni, finora pagata con soldi delle casse comunali. Da quest’anno, invece, il medico in spiaggia rientra in un progetto finanziato dalla Protezione civile regionale: 166mila euro che coprono, oltre ai medici, il servizio di salvamento con il sistema delle centraline a chiamata, che ha base a Plagemesu, e le pedane per i disabili con assistenza specializzata dalle 9 alle 19 a Fontanamare e Plagemesu.
Inoltre da quest’anno sono diversi i mezzi operativi arrivati dalla Protezione civile. L’obiettivo è intercettare subito il problema evitando, ove possibile, di ricorrere ad ambulanza o elisoccorso. «È un progetto sperimentale, finanziato dalla Protezione civile, con la collaborazione dell’Areus, della Sosago e del Comune», spiega il sindaco Pietro Cocco: «Per noi la presenza del medico è sempre stata fondamentale in un litorale così vasto. La Protezione civile vorrebbe estendere il modello ad altre spiagge della Sardegna».
L’articolo completo di Antonella Pani su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital