Ghilarza, ininterrotto pellegrinaggio alla camera ardente di Gabriele Pinna
Per il ragazzo, morto a 18 anni per una meningite fulminante, ritenuta non necessaria l’autopsiaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una folla commossa e ancora sgomenta ha accolto stamattina, alle 12.30, il feretro di Gabriele Pinna, lo sfortunato judoka ghilarzese di 18 anni scomparso prematuramente all'ospedale San Martino di Oristano per una meningite fulminante nella notte tra sabato e domenica.
È ritornato a “casa” salutato fra le lacrime di disperazione dei genitori, del fratello, della fidanzata, dei parenti e dei coetanei della leva 2006. Presenti anche tanti compagni di scuola del liceo Mariano IV, ancora increduli per quanto accaduto. La bara ha trovato sistemazione nella chiesa di San Palmerio dove è stata allestita la camera ardente. I genitori e il parroco Padre Paolo Contini hanno condiviso come potesse essere il luogo adatto per salutare Gabriele, sino al funerale che sarà celebrato lunedì.
Durante la serata, il pellegrinaggio per portare conforto e vicinanza alla famiglia è stato ininterrotto. L’antico luogo di culto è il posto simbolico per i diciottenni del paese, come lo era Gabriele, dove abitualmente viene celebrata la Santa Messa della “leva” che precede la benedizione in occasione della festa della festività di Sant’Antonio, quando nella vicina piazza si accende “sa Tuva”.
Ancora storditi, ma presenti, numerosi atleti della società Asd Sport judo di Abbasanta, dove era tesserato Gabriele Pinna. Si preparano all’ultimo saluto guidati dal maestro Rosario Medde, ancora sconvolto dalla tragica morte di uno dei suoi migliori atleti. Guarda la foto del suo ultimo podio e commenta commosso: «Mi sembra ancora di vederlo felice», afferma, «con la medaglia al collo e l'attestato di campione regionale di judo conquistato recentemente a Ruinas e che gli aveva aperto le porte per i campionati nazionali in Puglia, dove il 29 marzo avrebbe dovuto gareggiare insieme all'altro nostro atleta Daniele Vaccaro di Norbello, pure lui qualificatosi per le fasi nazionali. Ora dovremo decidere se partecipare. Sarebbe bello farlo anche per onorare la memoria di Gabriele che, sono sicuro ne sarebbe stato contento. Certo è che ai funerali andremo con la nostra tuta di rappresentanza per rendere omaggio al figlio, al compagno di sport, al fratello e all’amico di tutti noi».
Intanto, dal servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl 5 di Oristano, confermano che la causa del decesso è da addebitarsi a una meningite fulminante che non ha dato scampo al ragazzo. Si è ritenuto non fosse necessario eseguire l’autopsia, mentre continuano le indagini epidemiologiche per identificare i soggetti che negli ultimi dieci giorni sono stati a contatto con il ragazzo e il protocollo per sottoporre a profilassi antibiotica i contatti stretti.
La malattia si trasmette da persona a persona per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali, che possono essere disperse con la tosse, gli starnuti o mentre si parla.