La guerra in Medio Oriente scuote le coscienze anche nel Montiferru. Il conflitto a Gaza continua a devastare vite e comunità, la crisi umanitaria ha raggiunto livelli che le organizzazioni internazionali definiscono “catastrofici”.

Proprio il Montiferru lancia l'appello a non voltarsi dall’altra parte: Ivana Pala, assessore alle politiche sociali e cultura del Comune di Cuglieri, ha fatto mettere all’ordine del giorno dell'Unione dei Comuni del Montiferru e del suo consiglio comunale l’emergenza umanitaria a Gaza.

Pala sollecita a non ignorare la questione palestinese, a prendere una posizione: «a Gaza, la vita è sospesa tra macerie e silenzio. Ospedali al collasso, bambini che muoiono di fame, famiglie costrette a spostarsi continuamente per fuggire ai bombardamenti. Le statistiche parlano di decine di migliaia di vittime, ma dietro ogni numero c’è un volto, una storia, un vuoto incolmabile. Oggi meno del 2% delle terre coltivabili è utilizzabile; l’acqua potabile è quasi inesistente; gli aiuti umanitari arrivano con il contagocce, intrappolati tra burocrazie e blocchi militari. La fame non è un danno collaterale: è una strategia che stritola i più deboli», spiega.

Una situazione insostenibile cui non si può più tacere: «davanti a questo scenario, restare neutrali equivale a essere complici - prosegue Pala- non è una questione di appartenenza politica o di schieramento militare: è una questione di umanità. Le guerre che colpiscono i civili devono essere condannate senza ambiguità, ovunque accadano e chiunque le combatta. Prendere le distanze dalla guerra significa alzare la voce per un cessate il fuoco immediato, aprire corridoi umanitari sicuri, sostenere iniziative di pace e ricostruzione. Significa affermare, con forza, che nessuna causa giustifica il massacro di innocenti». In tempi in cui la disumanità sembra diventare normalità, la scelta di restare umani è già un atto di resistenza.     

 

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