Aree idonee, la rabbia dei comitati di Pratobello: «Si spiana la strada agli speculatori»
Politici di cartapesta protagonisti del flashmob: «Simboli del colonialismo»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un flash mob silenzioso, tra fantocci adagiati sulle sedie sparse nel piazzale in granito, sotto il Consiglio regionale. I volti dei politici sardi erano attaccati con il bostik alle forme realizzate con la cartapesta. Attorno, striscioni di protesta. La Rete per la Pratobello 24 ha contestato così l'approvazione del ddl 45 sulle aree idonee da parte dell'assemblea, voluto fortemente dalla presidente della Regione Alessandra Todde.
Proprio Todde, con una rappresentazione forse un po' troppo forte nella forma in cui è stata espressa, è stata raffigurata come suddita di Mario Draghi sulla vicenda dell'eolico, anche per ricordare che la governatrice è stata viceministro dell'Economia proprio nel Governo del banchiere.
Subito sono arrivate le reazioni: «La Pratobello resta lì», dice Pasquale Mereu, padre della proposta di legge di iniziativa popolare che, da luglio a settembre, ha raccolto 211mila firme. «Questa è solo la dimostrazione di quel che abbiamo sempre detto sul nuovo colonialismo dell'Isola, ma la partita non è chiusa».
Deluso Davide Meloni, del comitato di Uta: «Con la legge approvata ieri, la presidente Todde e il Campo largo verranno ricordati come coloro che hanno venduto la Sardegna agli speculatori, peggiorando addirittura le norme contenute nel Decreto Draghi a cui si sono sottomessi. Oltre all'articolo 3, che dà la possibilità ai sindaci di decidere che un’area non idonea possa diventare idonea, ma non il contrario, con la formula del ddl 45 ci ritroveremo tra le altre cose la speculazione energetica sotto forma di comunità energetiche in aree agricole di importanza naturalistica e archeologica».
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