A due mesi e mezzo dall’approdo nelle commissioni, il Consiglio regionale ha approvato con 35 sì e 14 no il disegno di legge sulle Aree idonee all’installazione di impianti da energie rinnovabili.

«Una legge che ci dà delle regole», ha detto nell’intervento di chiusura la presidente della Regione Alessandra Todde, «e ci consente di dire a chi arriva in Sardegna: qua si può fare e qua no». Poi, ha aggiunto: «Se la legge dovrà essere aggiustata, questo lo vedremo nel tempo».

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La governatrice ha anche sottolineato che «questa è la prima legge d’Italia sulla transizione energetica e per una volta la Sardegna non è fanalino di coda».

La protesta dei comitati di Pratobello: 

Video di Lorenzo Piras

Critico il capogruppo di FdI Paolo Truzzu: il ddl arriva al via libera «per senso di responsabilità dell’opposizione che ha aperto perché la maggioranza era disperato». Ma ha anche evidenziato che «la mancata discussione della Pratobello 24 è causa di una frattura sociale all’interno delle comunità di cui la presidente è responsabile». Inoltre, «il ddl ha un vulnus: è legato al decreto Draghi».

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Per il Pd è intervenuto Gigi Piano, parlando di «un dibattito vivace che testimonia le legittime preoccupazioni dei sardi che noi abbiamo ascoltato», e sottolineando «uno spirito di collaborazione tra schieramenti che speriamo sia lo standard per affrontare prossime sfide».

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Per Umberto Ticca dei Riformatori «il ddl è inefficace perché è stato impossibile modificare il suo impianto normativo, in quanto legato al decreto Draghi del 2021. Questa legge è destinata a essere impugnata». Roberto Li Gioi del M5S ha parlato di una legge identitaria che salvaguarda da speculatori: è stato un compito arduo che ci ha visto andare avanti con decisione nonostante gli ostacoli».

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