Il rito del "Matrimonio Mauritano" torna a Santadi, dove con il 2018 si celebra un'edizione speciale, quella del cinquantesimo.

È infatti dall'ormai lontano 1968 che, la prima domenica di agosto, nel paese del basso Sulcis si rievoca il più antico rito religioso per eccellenza, il matrimonio, secondo le tradizioni rurali della gente locale.

Dall'1 al 4 agosto un ricco programma di musica, mostre, letture, concerti e degustazioni farà da cornice al rito di domenica 5 agosto che si conclude con la grande festa dei balli in piazza, regalando gioia ed emozioni alla comunità locale oltre che agli amici e ai turisti che accompagnano gli sposi verso uno dei giorni più importanti della vita.

Quest'anno ad indossare gli abiti realizzati con tessuti preziosi arricchiti da gioielli in filigrana e a vivere le suggestioni di gesti antichi come quello beneaugurante “de sa gratzia” e la benedizione dell'acqua che compiono le mani sagge delle madri saranno Gessica Garau e Michele Arceri.

Mercoledì 1 agosto il primo incontro con gli sposi, in un pomeriggio romantico dedicato alle "Storie d'amore e tradizioni" e agli auguri dei "poeti improvvisatori".

Giovedì 2 agosto, dopo la preparazione del pane tradizionale, è in programma una serata in musica in compagnia della band santadese "Tribù Mediterranea".

Venerdì 3 agosto degustazione di birra accompagnata dal piacevole sound ska reggae dei Ratapignata.

La sera del 4 agosto, sul palco di piazza Marconi, l'inconfondibile voce di Elena Ledda dà anima e luce alle vicende dei popoli mediterranei raccontandole nel suo ultimo toccante lavoro, Làntias.

Ogni giorno, inoltre, mostre tematiche sugli abiti del Sulcis, sugli strumenti musicali, con parentesi di convivialità fra aperitivi e degustazioni.

Domenica 5 agosto amici, parenti e turisti si riuniranno attorno ai due sposi per vivere con loro il momento della vestizione e accompagnarli verso la chiesa di San Nicolò con un colorato corteo nuziale di gruppi folcloristici provenienti da tutta la Sardegna, traccas adorne di fiori, cavalieri e il suono delle launeddas.

La celebrazione in lingua sarda sarà accompagnata da canti sacri e dalla condivisione del pane nuziale che gli sposi offrono ai presenti.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata