Anche la Sardegna ha la sua Befana. 

Si tratta di Sa Filonzana. Ma, con la vecchina della tradizione legata all’Epifania, questo personaggio presente nel folklore e nelle leggende sarde, ha in comune solo la parte esteriore. 

Entrambe le figure, infatti, nell’immaginario collettivo hanno l’aspetto di anziane donne dall’aspetto poco gradevole se non addirittura spaventoso, simile a quello delle streghe. 

Ma, mentre la Befana è incaricata di portare, nella notte del 6 gennaio, dolci ai bambini buoni e carbone ai bimbi che invece sono stati cattivi, Sa Filonzana ha un compito molto più delicato e importante. 

Come le Moire greche e la Parche del mondo latino, Sa Filonzana ha infatti l’onere e l’onore di tessere il filo della vita di ogni essere umano, un filo che il destino puiò rompere in qualsiasi momento.

Sa Filonzana – come Boes e Merdules – è inoltre una maschera tipica del Carnevale sardo, ottanese in particolare e, del Carnevale isolano, è l’unica figura di sesso femminile.

(Unioneonline/l.f.)

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