Tra le tantissime leggende sarde ce n’è una particolarmente oscura e spaventosa. Quella di Sa Coga, ovvero la temibile “strega-vampiro” che fa visita alle case durante la notte.

Cosa significa Coga? – Coga è la parola che nel Sud Sardegna e in particolare nel Campidano, identifica “strega”. Deriverebbe dal verbo latino coquere, ovvero cucinare, con riferimento all’abilità delle fattucchiere di mescolare ingredienti e cucinarli per pozioni magiche e incantesimi.

Storia e leggenda di Sa Coga, la strega-vampiro – La stregoneria ha origini antiche e in tutta Italia e nel mondo sono innumerevoli i racconti e le dicerie con protagoniste donne sospettate di avere a che fare col Maligno.

Nel folklore sardo le streghe (dette anche bruxas o bruscias) prendono di mira soprattutto i bambini o le donne gestanti e mirano a succhiare loro il sangue. Per questo le cogas sono anche dette streghe-vampiro.

Per proteggersi dalle loro visite, che avvengono, come per S’Ammutadori, nel corso della notte, si dice sia necessario mettere accanto al letto dei piccoli un rosario, oppure un oggetto che abbia molti elementi da contare (un pettine con tanti denti, ad esempio). In questo modo – raccontano le leggende – la coga perde tempo a contare e così, senza che se ne accorga, arriva l’alba a metterla in fuga. 

La figura di Sa Coga nella cultura sarda – Nella tradizione sarda sa Coga si può riconoscere da una croce pelosa che ha sulla schiena oppure, altra caratteristica peculiare, da una piccola coda.

Inoltre, ha il potere di mutare forma, trasformandosi in uccelli o animali.

Sempre secondo le dicerie del folklore, rischiano di essere delle cogas le settime figlie e anche le donne nate nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.

(Unioneonline/l.f.)

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