È in assoluto il primo cinepanettone (neologismo entrato nei vocabolari dal 2008). Eppure pochi si ricordano che Vacanze di Natale 1983 era stato pensato come un sequel di Sapore di mare, che pochi mesi prima aveva sbancato i botteghini. Stessa regia – Carlo Vanzina -, cast quasi sovrapponibile, battute rimaste nella memoria dell’italiano medio: la pellicola ambientata a Cortina è stata la capostipite di una fortunata serie delle commedie all’italiana che ogni anno monopolizzano il grande schermo. Ora, dopo quantant’anni, il fascino è se possibile aumentato. Tra montoni, Mini Innocenti turbo e occhiali a specchio è un trionfo di frasi cult. “Non sono bello… piaccio", "Sole, whisky e sei in pole position!" e la famosissima: "E anche questo Natale… se lo semo levato…”.

Ci sono i Covelli, marito avvocato e moglie snob, insieme ai loro tre figli. Uno di loro arriva da New York – è Christian De Sica - con la nuova fidanzata, l’altra figlia è scorbutica e scostante mentre il terzo rampollo, Luca, pensa più al calcio che alla sua ragazza, Serenella. Poi c’è Billo, il playboy impersonato da Jerry Calà che suona il piano bar e passa il tempo a rimorchiare. E la famiglia di burini romani arricchiti, capitanata dal mitico Mario Brega: invece che andare a Ovindoli decidono di trascorrere le vacanze sulla neve a Cortina. Al box office, Vacanze di Natale ha incassato tre miliardi lire classificandosi al nono posto tra i film di maggior successo della stagione cinematografica italiana 1983-1984.

Stefania Sandrelli e Jerry Calà
Stefania Sandrelli e Jerry Calà
Stefania Sandrelli e Jerry Calà

Tutti d’accordo: un film come questo non potrebbe più essere girato. Quasi tutte le battute più belle oggi sarebbero eliminate in nome del politically correct. Forse è anche per questo che è sempre più difficile trovare la fila nei cinema. "La gente è stufa del politicamente corretto, non ne può più. I ragazzi che vedono i film degli anni Ottanta mi dicono: voi eravate molto più liberi", riassume Jerry Calà. “I Vanzina in quell'occasione ebbero il coraggio di riportare la cattiveria nella commedia raccontando un mondo cafonissimo, fecero insomma una sorta di instant movie delle persone che frequentavano Cortina".

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